Newsletter Luglio 2020

IL 27 LUGLIO 2014 è MANCATA MARISA.

DOPO 6 ANNI MI SONO DECISO A SISTEMARE L’UFFICIO (al Royal Tulia Home) CON LE NOSTRE SCRIVANIE(che avevo smesso di usare per la sofferenza dei ricordi di quei luoghi, dove prendevamo insieme le decisioni sul Tabasamu Centre).  SONO UN TIPO RISERVATO, NON MI PIACE METTERE IN PIAZZA LE MIE COSE, MI PIACE LA PRIVACY, QUINDI FACCIO UN ENORME SFORZO PORTARVI A CONOSCENZA DEL DOCUMENTO SOTTO RIPORTATO, TROVATO TRA I VARI DOCUMENTI SULLA MIA SCRIVANIA. IL 31 DICEMBRE ERA DA NOI FESTEGGIATO, NON SOLO QUALE ULTIMO GIORNO DELL’ANNO, MA SOPRATTUTTO COME ANNIVERSARIO DELLA NOSTRA CONOSCENZA, INIZIO DEL NOSTRO RAPPORTO, PER PIU’ DI 9 ANNI COME FIDANZATI E PER PIU’ DI 30 ANNI DA SPOSATI: 40 ANNI INSIEME (ecco il titolo del libro: UNA VITA TRASCORSA INSIEME). Quel 31 dicembre 2009 era stata una data particolare: la prima volta trascorsa lontano dagli affetti italiani, dando inizio a un NUOVO PROGETTO DI VITA, DA LEI VOLUTO, da cui è nato il TABASAMU CENTRE. DI BIGLIETTI CHE MI SCRIVEVA MARISA NE HO TANTISSIMI (sono custoditi per lo più in cassaforte: un giorno i miei figli, se lo vorranno, potranno leggerli). Questo lo dedico ai lettori.

 

DAL 25 LUGLIO IL NOSTRO SITO è VISIBILE IN 58 LINGUE, TRA CUI INGLESE, TEDESCO, FRANCESE, DANESE, CINESE, …. PURE IN KSWAHILI. GRAZIE A LEO S. DELLA FONDAZIONE ROCKEFELLER

PER IL MESE DI LUGLIO DEVO RINGRAZIARE IN PARTICOLARE NICOLA R. E I SUOI AMICI E LA DIRETTRICE DELLA FONDAZIONE ROCKEFELLER - Bellagio Center (per la costruzione della Classe 8)

E IL GRUPPO DEGLI IMPIEGATI DELLA FONDAZIONE R. Bellagio Center (per l’acquisto del pulmino)

In questo periodo di Covid-19, con la scuola chiusa, è prevalso in noi il desiderio di migliorare il Tabasamu Centre, incrementando le aree a verde, (che la presenza e il movimento di 467 bambini hanno distrutto) e seguire la manutenzione e migliorie del patrimonio edilizio esistente, per prepararlo all’arrivo degli studenti in modo più organizzato. Ecco dunque la necessità di delimitare, con cordoli, nuove aree dedicate al verde, con nuove piantumazioni e creare percorsi pedonali che gli alunni dovranno rispettare, con la collaborazione delle maestre. Non è facile creare un ambiente organizzato e in ordine, usarlo con regole comportamentali, in un luogo dove sono abituati a vivere liberi, senza condizionamenti.

Mercoledì 01 consegna di cibo a Loyce e Bryan (2 casi di malnutrizione, oltre che di malattia, che cura Andrew fisiot.):

 

Giovedì 02 abbiamo acquistato medicine e diversi test di laboratorio, come da ordine del nostro nuovo dr. John Charo, con il quale il 01.07 abbiamo firmato un contratto di collaborazione semestrale:

 

Lunedì 06, dopo diversi mesi senza, sono arrivati i primi mango, dunque siamo ripartiti a produrre spremute fresche e marmellata. Ci auguriamo che presto i volontari/visitatori possano beneficiarne, noi li aspettiamo:

 

Martedì 07 COLPO DI SCENA: il Ministro dell’Educazione George Magoha ha sospeso l’apertura delle scuole a tutto il 2020, annunciando che tutti gli istituti di apprendimento “di base” riprenderanno regolari lezioni dal gennaio 2021. Di conseguenza gli esami di scuola primaria e secondaria del 2020 sono stati cancellati. Il calendario scolastico di quest'anno sarà considerato perso a causa di Covid-19. Anche i college e le università, inizialmente prevista l’apertura il 1° settembre, con decisione del 30 luglio rimarranno chiuse fino a tutto il 2020.

Con il discorso ufficiale del Presidente Kenyatta alla Nazione, nel quale ha annunciato la ripresa dei voli nazionali il 15 luglio e di quelli internazionali il 1° agosto, non ci sarà la quarantena obbligatoria per i turisti stranieri che si recheranno in Kenya per vacanza o per affari, ma con certificato PCR Covid-19 Free rilasciato non più di 96 ore prima della partenza dalle autorità del Paese di provenienza.

 

Venire in Italia a settembre (come previsto) diventa impossibile per me per la quarantena obbligatoria (arrivando da un paese extra CE). Stiamo cercando di organizzare per settembre alcune cene solidali in cui mi collegherò con video call WhatsApp per aggiornavi, portare i saluti e i ringraziamenti ai partecipanti. Grazie anticipate a coloro che aiuteranno per organizzare le cene.

 

Mercoledì 08 incontro con Philip e sua madre, il dr. John, Mary, Sidi e Claudio, al Tabasamu C. e collegamento telefonico con il dr. Mohamed dello Star Hospital per fare il punto della situazione. Claudio ha inoltre organizzato latte, banane e mango per Philip. Lunedì 13 programmata visita con dottore italiano a Ngomeni-Base S. Marco.

   

Continua a piovere, incessantemente da aprile…la stagione delle piogge sembra non voglia terminare:

 

Ma quando ritorna il sole, il paesaggio cambia totalmente e i colori si stagliano forti, con la natura africana dell’equatore lussureggiante e dominante. Ma il clima sta cambiando: da equatoriale sta diventando tropicale.

  

 

IL ROYAL TULIA è PROPRIO UN PARADISO NATURALISTICO IN OGNI STAGIONE …

Lo considero…. “LA MIA PRIGIONE DORATA”

I trattamenti fisioterapici a Bryan e Loyce (si svolgono per tre volte la settimana) e il sostegno alimentare danno risultati!

Inoltre sono contento che gli attrezzi fisioterapici di Marisa vengano utilizzati: ne sarà sicuramente felice.

  

Lunedì 13, martedì 14, mercoledì 15 meeting-corso organizzato da Kilifi participatory development Group. Considerato il numero limitato dei partecipanti abbiamo dato la sala dell’edificio delle vaccinazioni:

 

Giovedì 16 abbiamo dovuto comprare ancora altre medicine: qui adesso è inverno e costipazioni, tosse, raffreddore, infiammazioni varie, dolori artrosici, reumatismi, ipertensioni, diabete sono le malattie più comuni.

Giovedì 16 con Mary (Assistente Sociale) abbiamo organizzato a Philip un ecocardiogramma al Centro Cardiologico di Malindi Complex, richiesto dal medico italiano della Base S. Marco di Ngomeni (visita del 13.07) e Lunedì 20 la visita di Philip a Ngomeni dal dr. Italiano del Centro spaziale S. Marco, che ha confermato le cure dello Star Hospital.

   

Martedì 14 e venerdì 24 giornate dedicate alle vaccinazioni:

 

Mercoledì 29 completata la casa di Agnes-capo villaggio di Kaembeni. Manca solo la porta, sarà pronta settimana prossima:

 

Mercoledì 29 abbiamo consegnato il cibo a Bryan e a Loyce al reparto fisioterapico, nel corso dei trattamenti

 

Nella notte piovosa e ventosa del 30 luglio, non potendosi muovere dalla capanna nel bush, è nato un bimbo.

Alle 9,00 a.m. la madre accompagnata da una parente, con in braccio il nascituro è venuta alla nostra maternità, dove il nostro ostetrico John a provveduto a completare l’operazione della nascita con il cordone ombelicale, …

Si chiama HENRY: è uno studente di Kaembeni al secondo anno di Medicina dell’Università di Kilifi, che aiutiamo dando in uso la sala computer del Tabasamu C. in questo periodo (sino a dicembre) viene a studiare da noi.

 

 

I LAVORI ESEGUITI IN QUESTO MESE SONO STATI DIVERSI, DI COMPLETAMENTO E NUOVI, TUTTI TESI A MIGLIORARE IL TABASAMU PER IL RIENTRO DEI NOSTRI BAMBINI A SCUOLA:

 

SOTTO IL CORDOLO TRA IL NETBALL FIELD E LA ZONA GIOCO DEI PICCOLI E AL DISPENSARIO                    

SOPRA: PUNTO PER DISINFETTARE LE MANI, L’ALLOGGIO GENERATORE E IL NUOVO COPERCHIO

  

SOPRA: PARAPETTO E PAVIMENTO ANTISCIVOLO RAMPA ACCESSO CASA DEI VOLONTARI

Abbiamo realizzato altri percorsi con cordoli: dal parcheggio visitatori alla Reception e al cancelletto retro maternità, abbiamo dipinto la parete divisoria tra la Reception e la zona Staff House dispensary e tra il parcheggio visitatori e il reparto maternità, …

 

Aggiungerò altre foto nella newsletter di agosto, con altre ulteriori novità …

 

AL TABASAMU CENTRE fervono i lavori di miglioramento e tutti i lavoratori partecipano con impegno, perché siamo riusciti a dare loro un senso di appartenenza e d’orgoglio al Centro.

 

GRAZIE A TUTTI I LAVORATORI, ALLO STAFF E AGLI ITALIANI CHE MI PERMETTONO DI FARE TANTE COSE, PERCHE’ IL CORONA-VIRUS NON DEVE ESSERE SOLO VISTO COME NEGATIVITA’, MA TRARRE MOTIVO DI MIGLIORAMENTO IN NOI STESSI E IN QUELLO CHE FACCIAMO, AVENDO CURA DI PORTARE AVANTI LA MISSIONE CHE MARISA CI HA INDICATO.  

Adija è la piccola di 2 anni e mezzo in braccio a Marisa: la foto, che mi piace tanto, la uso per trasmettere in Italia i ringraziamenti alle donazioni ricevute. Adesso ha 14 anni ed è in classe 8 alla Kaembeni Primary School. È stata con noi nel periodo della scuola materna, poi nel 2012 si è iscritta alla scuola statale, in quanto noi abbiamo iniziato la Primary school solo nell’anno successivo (2013). Guardate ora come è diventata:

Con la chiusura della scuola (dal 16 marzo), è stato notato che nel villaggio di Kaembeni (ma è così in tutto il Kenya) sono aumentate le ragazze in stato di gravidanza, soprattutto tra 14 e 17 anni. Ad oggi non ci risulta siano state coinvolte le nostre studentesse, ma il rischio permane. Così abbiamo pensato di organizzare i GIOCHI DELLA GIOVENTU’ FEMMINILE di Kaembeni, in cui partecipano ragazze e maestre del Tabasamu, del Kaembeni Primary School e di Magarini P.S.. Grazie a Sidi che ha coordinato i vari Team.

 

 

Mercoledì 29 meeting per dare inizio all’idea di Claudio di voler incrementare l’attività solidale, soprattutto in questo momento in cui non ci sono i bambini, con la collaborazione dell’Assistente Sociale Mary, del Capo Villaggio Agnes e dell’Assistente di Claudio Madam Sidi, è stato organizzato un gruppo di 16 donne bisognose per un “Progetto Gender” che sta predisponendo Mary, tra tutti concordato, che si sviluppa in due filoni: per Rebecca e Kache, (vedi foto sotto) molto anziane ma attive, organizzare rispettivi shop da gestire con le loro figlie e per il gruppo più giovane un nuovo project in corso di definizione. Lunedì 03 agosto avremo un altro meeting per definirlo nei dettagli … (ve ne parlerò alla prossima)

 

Ecco Rebecca e Kache al Tabasamu dopo l’ispezione ai futuri shop al centro paese che allestiremo. Marisa mi disse, finita la Primary School, poi potremmo pensare di aiutare anche gli anziani … si sta avverando … A lato vedete la figlia di Rebecca che già svolge attività commerciale: trasporto materiale (casuarine) con asino e carretto.

 

Nicole non riesce proprio a stare lontano dalla nonna Sidi e da Mzee Claudio. È venuta a trovarci col vestito della festa e siccome ero in auto, mi ha chiesto di entrare (ho acconsentito ma in braccio alla nonna): con gli occhioni dolci è come mi chiedesse … cosa aspetti, andiamo insieme. È già successo, con altri, che poi non vogliono più scendere …

Quando mi trovo in queste situazioni, in cui i piccoli mi dimostrano affetto, il mio pensiero corre a Gregorio, il mio piccolo nipotino (che non ha ancora 1 anno), che purtroppo quest’anno non potrò vedere, se non in fotografia.

   

Devo segnalare un grave fatto accorso nel mese di luglio al Tabasamu: ignoti di notte hanno divelto e rubato 5 porte dei servizi igienici della Primary School. Il danno materiale si traduce in circa ksh. 18.000 (circa € 160), ma quello che mi dà fastidio è la mancanza di rispetto al Tabasamu C.: non hanno rubato a me o a S.K.O., ma ai bambini fruitori del Centro. Il Coronavirus ha gettato nella disperazione sciagurati disposti a rivendere a pochi scellini le porte rubate. Hanno scavalcato la recinzione abbassando il filo spinato nelle vicinanze del nuovo cancello (futura area Workshop), area totalmente priva di illuminazione. Oltre ad aver ripristinato ben teso il filo spinato, ho donato (dal Royal Tulia Home) ben 250 sisals (piante grasse con punte acuminate) che abbiamo piantato lungo il perimetro alla base della recinzione, come dissuasore. Inoltre dal 1° Agosto ci saranno due Askari (guardiani) notturni a cui è stata affidata la sicurezza del Tabasamu in 2 zone specifiche, responsabilizzandoli.     

CORONAVIRUS IN KENYA

 

BOLLETTINO 01.07: il segretario amministrativo della Sanita Rashid Abdi Aman ha dichiarato che il Paese dispone attualmente di 28 laboratori di test, ma il governo sta lavorando per aumentarne la capacità.  Il mese di luglio si apre con il record negativo di casi Covid-19 registrati in sole 24 ore: sono 307 (215 sono uomini e 92 donne) i contagiati. Il tasso di mortalità in Kenya è del 2,3%, notevolmente più basso della media globale che è al 6,7%. La maggior parte dei keniani che fino ad oggi sono morti con confermata positività al Covid-19 erano persone affette da ipertensione o diabete. Gli operatori sanitari contagiati nel Paese sono 186. Gli Stati Uniti hanno annunciato uno stanziamento di 5 miliardi di scellini per sostenere il settore sanitario e la ripresa economica del Kenya.

Il Ministro del Turismo Balala ha annunciato che il Kenya è tra gli 80 Paesi ad aver ricevuto l'ok alla riapertura al turismo internazionale dal World Travel and Tourism Council (WTTC), il forum mondiale per l'industria dei viaggi e del turismo. L'accreditamento è stato ottenuto in riconoscimento dell'adozione da parte del Paese del protocollo che rientra negli standard per salvaguardare la salute e l'igiene denominati "Viaggi sicuri" in seguito alla pandemia.

BOLLETTINO 03.07: l’istituto di ricerca medica nazionale KEMRI ha reso nota un’indagine basata sui dati dei cittadini keniani che negli ultimi mesi hanno donato sangue: oltre 2,7 milioni di keniani sarebbero stati contagiati dal Coronavirus. Sono gli anticorpi prodotti nel sangue a rivelare la presenza del virus. Nella Capitale Nairobi la percentuale di chi possiede gli anticorpi arriva fino al 12,4%, mentre in altre zone del Paese può raggiungere il 7%.

BOLLETTINO 04.07: 389 (quasi 2/3 a Nairobi) nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, che portano il totale dei casi registrati finora a 7.577. Nella Contea di Kilifi i pochi casi arrivano da Kaloleni e dal Capoluogo. Il totale dei deceduti è salito a 159, che fa del Kenya il 73° Paese del mondo per decessi. Nella foto a lato il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe.

BOLLETTINO 06.07: stiamo attraversando la curva più pericolosa da quando è iniziata la pandemia – ha detto il Segretario Amministrativo Capo della Sanità keniana, il dottor Abdi Aman, presentando l’ultimo bollettino - molti cittadini si stanno comportando come se nulla fosse, portando avanti le loro cose come se non avessimo in casa una pandemia. Il numero crescente di casi positivi indica che le misure di contenimento non vengono rispettate.

L'annuncio del Presidente Uhuru Kenyatta è arrivato: riapertura delle frontiere e degli aeroporti il 15 luglio solo per le tratte nazionali e il 1° agosto Nairobi e Mombasa riprenderanno ad ospitare voli internazionali. Rimangono le misure di coprifuoco dalle 21 alle 4 del mattino: prolungate di 30 giorni. Inoltre il Governo ha riaperto con effetto immediato le Contee di Nairobi, Mombasa e Mandera, permettendo gli spostamenti e le vacanze per i keniani. Il Presidente ha chiesto però ai concittadini di limitare il più possibile i movimenti: la mia chiamata nazionale è di ridurre al minimo i contatti e gli spostamenti inutili, incoraggiando tutti i kenioti a prendere in considerazione la possibilità di ritardare i viaggi non essenziali e ad esercitare estrema cautela e fedeltà all'uso corretto delle maschere facciali, al lavaggio delle mani e all'igienizzazione delle mani, all'allontanamento fisico e sociale e alla preoccupazione per la salute degli anziani e delle persone immunodepresse. I luoghi di culto inizieranno la riapertura graduale per il culto della congregazione e il culto pubblico In linea con le linee guida emanate dal Consiglio Inter-Faith, solo un massimo di cento (100) partecipanti saranno ammessi ad ogni cerimonia di culto per non più di un'ora. Il divieto di riunioni sociali e politiche, di qualsiasi natura, è prorogato per un ulteriore periodo di 30 giorni. La limitazione dell'esercizio dei bar al solo "take-away" e le restrizioni sul numero di persone che possono partecipare a matrimoni e funerali è prorogata per un ulteriore periodo di 30 giorni. Passando al fronte sociale, il Presidente è preoccupato per l'aumento delle tensioni all'interno delle case. I casi di violenza sulle donne sono aumentati, i problemi di salute mentale sono peggiorati e i casi di gravidanza adolescenziale sono aumentati.

BOLLETTINO 07.07: In tempi di Covid-19 e di protocolli di sicurezza specie per il settore del turismo, ma anche per la prevenzione in luoghi di ritrovo, uffici, appartamenti e ville private, c’è necessità di pulire e disinfettare gli ambienti per garantire la sanità ed evitare pericoli di virus. In Kenya sta operando con successo la “Ozone Sanitization Kenya”, un’organizzazione che risponde a queste esigenze con macchinari “Eco Ozono” di alta qualità, leggeri e portatili, che possono essere utilizzati direttamente in loco. L'ozono utilizzato è prodotto direttamente dalle apparecchiature attraverso le Induzioni “DBD Ceramic Plates Barrier Discharge” che trasformano l'aria circostante contenente ossigeno in aria contenente ozono, attraverso scariche elettriche chiamate reazioni al plasma. 

Il Ministro della Salute Mutahi Kagwe che ha comunicato i dettagli dell’ultimo bollettino. Sono 8.250 attualmente i contagi nel Paese. Nairobi è la Contea con più nuove positività. Nella Capitale destano preoccupazione le zone di Westland e Dagoretti Nord e lo slum di Kibera. Il totale delle guarigioni sono 2.504, mentre il totale dei decessi collegati al Coronavirus è salito a 167.

In ogni caso il dato più importante è che calano i pazienti sintomatici in Kenya.

BOLLETTINO 09.07: oggi si è verificato il numero più alto di casi di positività al virus mai registrato in sole 24 ore: 447, I casi totali ora salgono a 8.975 e i decessi totali a 173. L’apertura dei confini di contea a Nairobi e Mombasa sicuramente non aiuta a far scendere questi numeri ancora non preoccupanti ma in ascesa.

AMMALARSI IN KENYA DI COVID-19: Un paziente con sintomi leggeri come una lieve tosse o una leggera difficoltà respiratoria che sarà oggetto di analisi, controtamponi e poi riceverà cure e controlli presumibilmente a casa sua o in quarantena in centri specialistici, pagherà Kshs. 21.300 al giorno (circa 200 euro) per i trattamenti.
I pazienti sintomatici con una forma conclamata di Covid-19 che necessitano di ossigeno supplementare e cure in reparti ospedalieri di isolamento, verranno curati al costo di Kshs. 51.000 al giorno (circa 450 euro).
Se invece si avvertirà la necessita di curare il paziente nel reparto di terapia intensiva, con intubazione e supporto del ventilatore la cifra salirà fino a Kshs. 71.000 al giorno (circa 650 euro). Inutile dire che sono prezzi che buona parte della popolazione keniana non si può permettere di affrontare, ma anche noi bianchi.

Secondo il Direttore Generale della Sanità Patrick Amoth, recentemente nominato numero due dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Africa è fondamentale mettere in atto misure per praticare l'assistenza domiciliare, poiché una grande parte della popolazione sta assumendo la forma lieve della malattia.

BOLLETTINO 11.07: Aumenta di giorno in giorno la percentuale di contagi per tampone in Kenya. In poche settimane si è passati dal 5 al 10% e negli ultimi giorni si è arrivati fino al 20%.  

BOLLETTINO 12.07: Il totale dei contagiati nel Paese sale a 10.105 casi. Come sempre è Nairobi la Contea con più malati. In calo Mombasa. il numero totale dei decessi dal 13 marzo 2020 è salito a 185.   

BOLLETTINO 14.07: Dal Ministero della Salute trapelano preoccupazioni per la rapida crescita di casi a Nairobi. Come ha riferito il Capo del Dipartimento Sanitario Mercy Mwangangi sono state registrate 497 infezioni nelle ultime 24 ore, portando il totale a 10.791 e il numero dei decessi è salito a 202.

BOLLETTINO 15.07: la compagnia nazionale Kenya Airways ha riaperto le rotte che da Nairobi portano a Mombasa e a Kisumu, così come a Mombasa è atterrata anche Jambojet, che copre altre destinazioni interne (dove Kenya Airways non arriva) come Malindi, dove il Bombardier di Jambojet è atterrato dopo quasi 4 mesi e ripartito per la capitale. Anche Fly540 e East African hanno annunciato la riapertura delle rotte da venerdì 17. 

 

Come ha ricordato il responsabile per il Paese dell’OMS e numero due in Africa dell’organizzazione mondiale, potenzialmente ci sarebbero almeno 3 milioni di infettati, di cui però solo poco più del 10 per cento sarebbe sintomatico.

BOLLETTINO 17.07: sono arrivati nel Paese altri 20 medici da Cuba, che opereranno in Kenya grazie al rinnovo di una partnership che vedrà i medici kenioti acquisire competenze da colleghi specializzati. “I medici resteranno nel Paese per un periodo compreso tra i tre e i sei mesi. Casi ufficiali di Covid-19: poco più del 10% rispetto ai tamponi fatti.

BOLLETTINO 18.07: 688 nuovi casi di positività al Covid-19 su 4522 tamponi analizzati nelle ultime 24 ore, fanno segnalare il nuovo record negativo del Kenya. Il totale dei contagi nel Paese è così salito a 12.750 e i casi tuttora attivi sono 8.085, di cui 7298 a Nairobi, che non ha più letti negli ospedali. Fortunatamente ogni giorno vengono dichiarati guariti e dimessi molti pazienti ed altri, asintomatici e con possibilità di isolarsi, vengono mandati a casa per essere seguiti a domicilio dallo staff dell’emergenza Coronavirus.  Il numero dei decessi nel Paese sale a 225. Sempre molti più maschi che femmine e i morti sono per il 90% persone con patologie pregresse.

BOLLETTINO 21.07: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe portare il Kenya al picco dei casi verso fine agosto. Il totale dei contagi nel Paese ora è salito a 14168, mentre il numero totale dei decessi dallo scorso 13 marzo ad oggi sono 250.

BOLLETTINO 24.07: gli esperti infettivologi keniani ed africani sconsigliano al Governo di tornare al lockdown, sia locale che nazionale, ma prevedono la riapertura dei voli internazionali non prima del 15 agosto (anziché dal 1° agosto). Il totale in Kenya è di 15601 contagi, di cui quasi la metà (7135) sono guariti. I decessi invece sono saliti a 263. Il virus è decisamente in ascesa a Nairobi e dintorni, ma in forte discesa sulla costa. Il Ministero della Salute ha riscontrato come il 90% dei casi registrati sono asintomatici e allo stesso tempo molti dei pazienti sintomatici hanno sindromi lievi e potranno essere curati in strutture idonee ma non necessitano di ricovero in terapia intensiva; come dice il Capo del Dipartimento Sanitario Mercy Mwangangi (foto a lato), il 99 per cento dei decessi arriva da persone già provate da malattie importanti come diabete, ipertensione e soprattutto HIV. La percentuale di positivi rispetto ai tamponi eseguiti è sempre la stessa, di poco superiore al 10% e sono quasi tutti asintomatici.

BOLLETTINO 27.07: Il Presidente del Kenya Uhuru Kenyatta dopo l'incontro con i Governatori delle Contee, ha annunciato prolungamenti e misure: altri 30 giorni di coprifuoco a partire dalla mezzanotte di oggi. Da mezzanotte per 30 giorni nessuna vendita di alcool nei ristoranti e in altri locali. I ristoranti per altri 30 giorni potranno aprire solo dalle 8 alle 19. Bar rimarranno chiusi e se trasgrediranno vedranno le loro licenze rimosse per sempre. Prosegue il divieto di assembramento in luoghi pubblici, compresi matrimoni e funerali. Nel discorso alla State House il Presidente Kenyatta ha esortato i cittadini a non considerare le percentuali basse di pericolosità del Coronavirus e li ha chiamati alla responsabilità individuale e collettiva.

E’ probabile che fino a fine settembre il Kenya debba fare a meno dei turisti e la speranza è che tutto sia pronto almeno un mese prima dell’alta stagione, cioè da fine ottobre.

BOLLETTINO 30.07: L’emergenza continua, perché ogni giorno la percentuale dei positivi per tamponi eseguiti si attesta sopra il 10%. Ma è anche una pandemia non così mortale per il Kenya, come ha confermato il Presidente Kenyatta, con la percentuale tra i contagiati dell’1,6% di persone che perdono la vita e di loro la metà erano già persone malate con salute compromessa a cui il virus ha semplicemente dato il “colpo di grazia”, mentre il 90% dei positivi risulta asintomatico. Il popolo keniano ama socializzare, ritrovarsi e possibilmente fare baldoria dimenticando le avversità del quotidiano. Bere alcolici in Kenya porta ad un’eccessiva socializzazione in un periodo in cui è d’uopo osservare distanze sociali ed evitare il più possibile il contatto con il prossimo. il numero totale di casi nel Paese a fine mese è di 20.636.

L’Italia ha deciso di rinviare al 10 agosto ogni decisione riguardo alla riapertura dei viaggi per turismo nei Paesi del mondo che non facciano parte del trattato europeo di Schengen. Quindi chi vorrà recarsi in Kenya lo potrà fare solamente se residente in quel Paese, per motivi di lavoro, di salute, di ricongiungimento familiare o per comprovata urgenza. Resta anche in vigore l'obbligo di fare quarantena in Italia per tutti coloro che decideranno di tornare ora dal Kenya, come dagli altri Paesi africani.

 

CONSIDERAZIONI ... UTILI IN QUESTI MOMENTI BY CLAUDIO

A molti può apparire come una totale mancanza di compassione e solidarietà, anzi per taluni, arroganza e maleducazione, invece parlar chiaro non è scortesia o maleducazione. Per il vero, la cortesia a volte è una forma di ipocrisia, molto utilizzata nei rapporti a discapito della sincerità e della verità e per una persona schietta come me ... SMETTIAMOLA di dire quel che la gente vuole sentirsi dire! La compiacenza è la deriva peggiore di una società.

 

PLAUSO ALL’ARTISTA PER IL MURALES A UN FABBRICATO DEL MERCATO TURISTICO DI MALINDI

Come deve essere l’Europa post-Covid? Più equa e solidale, innovativa, sovrana, verde e sostenibile.

 

Il vaccino è come la conquista della Luna: corsa a tre Usa, Russia e Cina. Mentre ci si interroga sul nodo di una distribuzione equa, la corsa ad arrivare prima degli altri usa metodi discutibili e rischia di portare a risultati inefficaci

 

Medicine ed eventuale vaccino devono andare a chi ne ha più bisogno, non al «miglior offerente», ha detto Bill Gates: «Se lasciamo che medicine e vaccini vadano al miglior offerente, invece che alle persone e ai luoghi dove sono più necessari, avremo una pandemia più lunga, più ingiusta e mortale». L’impegno di Bill Gates nella lotta al coronavirus è costante. Il vaccino finanziato dalla sua fondazione è già in fase di test sugli esseri umani. Ma più importante, nelle mosse del filantropo, è la divulgazione. La comunicazione della necessità di una cura democratica è per tutti: Senza lasciare indietro i più poveri o i Paesi in via sviluppo.

 

Una nuova ricerca realizzata nei Paesi Bassi evidenzia che l’aria inquinata aumenta l’esposizione alle infezioni polmonari, quindi ai virus, come il Sars-CoV-2 (causa del Covid-19). Le polveri sottili, il biossido d’azoto e l’anidride solforosa predispongono a queste patologie.

 

Con il Covid c’è stata in Europa una fiammata di nuove ciclabili, con + 1.500 chilometri di piste aperte o da aprire in pochi mesi. L’Ue, poi, ha appena disegnato un piano importante per diffondere l’idrogeno verde (ricavato tramite elettrolisi da fonti rinnovabili come eolico e solare, quindi pulito, da non confondere con quello prodotto da fonti fossili e con quello blu dal gas).   

 

«Per superare la crisi legata alla pandemia, non servono tecnici e esperti, ma persone che hanno fame e sete di giustizia e vogliono operare per il bene di tutti: è il requisito essenziale per chi vuole fare politica. Abbiamo davanti un rischio epocale: o ricostruiamo il mondo con questa fame di giustizia oppure assisteremo al declino della nostra civiltà come spettatori irrilevanti». Parole forti quelle del presidente della Conferenza episcopale italiana il cardinale Gualtiero Bassetti: «Pace, unità e cristianesimo sono le basi della nostra civiltà. Di fronte al rischio di una crisi epocale dobbiamo comportarci come san Benedetto: pregare e lavorare per la rinascita del nostro Paese, del nostro continente e della nostra civiltà».

 

I raggi ultravioletti hanno un effetto sull’epidemia di Sars-CoV-2, secondo un team italiano composto da medici e astrofisici dell’Università degli Studi di Milano (dipartimento “Luigi Sacco”), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e Istituto nazionale dei tumori. Minore è la quantità di raggi UvA e UvB, maggiore è il numero di infezioni. Questo potrebbe spiegarci perché in Italia, ora che è estate, abbiamo pochi casi e con pochi sintomi, mentre alcuni Paesi nell’altro emisfero — come quelli del Sud America, in cui è inverno — stanno affrontando il picco.

Le goccioline che possono essere emesse da un eventuale soggetto positivo vengono colpite dai raggi solari e la carica virale è disattivata in pochi secondi. Secondo Mario Clerici professore ordinario di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi: Il virus che vediamo oggi è lo stesso di febbraio e marzo, non ha subito mutazioni nel suo genoma, se non minime. Dunque è sempre “cattivo”. La differenza è che i raggi solari lo inattivano, rendendo molto più difficile la trasmissione da un soggetto all’altro e anche la replicazione all’interno di un organismo. Sars-CoV-2, come tutti i virus, si adatterà all’uomo ma oggi, in Italia, il rallentamento dell’epidemia è dovuto principalmente a motivi ambientali.

 

Il dottor Anthony Fauci, classe 1940, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, esperto globale di malattie infettive, è diventato in America e nel mondo il volto della lotta al Covid-19. È cresciuto a Brooklyn, New York: i suoi genitori erano figli di immigrati italiani da Sciacca e dalla Campania. I nonni gli hanno parlato in italiano fino a quando il piccolo Anthony aveva cinque anni. Con l’inizio della scuola, hanno usato solo l’inglese. Il curriculum del dottor Fauci è impressionante e costellato di conquiste importanti: è stato consulente di ben sei presidenti americani (da Reagan a Trump), uno degli strateghi di PEPFAR (President’s Emergency Plan for AIDS Relief, un’iniziativa contro l’AIDS che ha salvato milioni di vite nel mondo) ed è stato in prima linea contro malattie infettive come l’HIV, appunto, la SARS, l’Ebola. Marito e padre di tre figlie, è stato premiato con la medaglia presidenziale della libertà, un’onorificenza che è la massima decorazione degli Stati Uniti per i civili.

Dice: Ho frequentato un liceo cattolico, gesuita, a Manhattan negli anni Cinquanta e poi sono andato al College of the Holy Cross a Worcester, Massachusetts, un’altra scuola gesuita, quindi, per otto anni ho avuto una educazione gesuita. E, come dico spesso, la mia formazione scolastica e i miei genitori, entrambi, erano sempre orientati al servizio degli altri. E, quello è proprio il motto per molte delle scuole gesuite: essere al servizio degli altri. Sono andato al college, e anche se ero iscritto a premedicina, avevo un piano di studi molto insolito. Si chiamava “AB, Greek, Premed” e consisteva in studi classici, greco, latino, francese, e molti, molti corsi di filosofia, di psicologia filosofica, di epistemologia, di metafisica, di logica, di etica e cose del genere. Tutto ciò mi ha preparato in un modo molto umanistico, ma anche con un approccio abbastanza scientifico». L’educazione dei gesuiti ha avuto certamente molto a che fare con questa impostazione. Loro ti insegnano il rigore intellettuale, la precisione del pensiero. Ti insegnano l’economia dell’espressione. Tutte cose che diventano molto importanti, che mi sono state d’aiuto per tutta la mia carriera».

 

Sono 136 i candidati vaccini a cui stanno lavorando gruppi di ricerca in tutto il mondo, ma solo 10 (tra cui quello di Oxford) hanno raggiunto la fase clinica con i test sull’uomo. Il vaccino ChAdOx1 (basato su vettori virali) messo a punto dallo Yenner Institute dell’università inglese con la collaborazione dell’italiana Advent-Irbm (Istituto di ricerca di biologia molecolare) di Pomezia (Roma) - uno dei leader globali nella produzione di vettori virali - «ha indotto una forte risposta immunitaria e anticorpale fino al 56/mo giorno della sperimentazione in corso». Si tratta di risultati preliminari riferiti alla fase 1-2 di sperimentazione che ha coinvolto 1.077 adulti sani. I risultati della risposta del potenziale vaccino negli esseri umani, nelle prime fasi di test, sono promettenti grazie alla significativa risposta del sistema immunitario, ha riferito la rivista Lancet. La prima tranche di dosi dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

La multinazionale farmaceutica AstraZeneca (responsabile dello sviluppo, produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale) si è impegnata a produrre 2 miliardi di dosi su scala globale. Dopo la vaccinazione, viene prodotta la proteina spike superficiale, che attiva il sistema immunitario affinché attacchi il coronavirus in caso di contagio. Il vettore adenovirus ricombinante (ChAdOx1) è stato scelto per generare una forte risposta immunitaria già da una singola dose e non è replicante, non può quindi causare infezione nell’individuo vaccinato.

Anche l’azienda farmaceutica statunitense Moderna, il cui approccio è quello dell’iniezione di un Rna codificante per proteine del virus, Rna che — entrato nelle cellule umane — dovrebbe essere tradotto nella proteina spike che dovrebbe poi indurre anticorpi neutralizzanti, è a buon punto: si tratta di una tecnica più rapida da realizzare, ma anche meno nota rispetto a quelle “classiche” basate su proteine ricombinanti o virus uccisi; infatti ad oggi non abbiamo sul mercato alcun vaccino basato su Rna o Dna.

Un’altra strada che si sta tentando di percorrere è quella del vaccino basato su virus inattivato. Ci lavorano diversi gruppi di ricerca cinesi.

Infine un progetto che nasce da un accordo tra due big pharma, Sanofi e Gsk: l’obiettivo è produrre un vaccino basato sulla proteina spike ricombinante (prodotto da Sanofi), unita a un adiuvante a base di squalene (prodotto da Gsk). Si tratta di una tecnica ben collaudata: negli anni ha portato a produrre diversi vaccini in uso oggi. La procedura è più lunga e complessa rispetto a quella utilizzata nei vaccini a base Rna o vettori virali. Ha però dei vantaggi: è ampiamente conosciuta e offre maggiori probabilità di arrivare a prodotti efficaci e sicuri.

Oltre 15 milioni di casi nel mondo, oltre 620 mila i morti al 23 luglio:

 

 

L'Italia è passata dall'essere un paria globale a un modello per il contenimento del coronavirus che dà lezione agli Stati Uniti e al resto del mondo”: così il New York Times in una lunga corrispondenza da Roma in cui si spiegano le ragioni della svolta nel nostro Paese:

Il premio di un duro lockdown imposto a livello nazionale e di una grande competenza del settore medico”. 

 

Le zoonosi sono malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all'uomo. I pipistrelli sono detti «specie serbatoio» perché offrono ai virus grandi opportunità di circolazione. I problemi nascono quando gli uomini invadono il loro habitat: «allora può accadere che i germi - innocui per questi animali ma non per noi - lascino il loro ospite abituale e saltino in una specie nuova». I pipistrelli, scrive Meldolesi, fecero partire, infettando un bambino, l'epidemia di Ebola che devastò l'Africa Occidentale nel 2014-2016.

 

“È una bella notizia che presso l'INMI 'Lazzaro Spallanzani' di Roma e il Policlinico G.B. Rossi di Verona si avvii la sperimentazione sui primi volontari per il GRAdCOV2, candidato vaccino italiano contro il Covid-19. Si tratta di un'altra opzione sul campo che potrebbe farci uscire definitivamente dalla crisi”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza sull'annuncio. Un “passo importante dal punto di vista scientifico - afferma il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi - che vede la ricerca italiana in prima linea impegnata in una sfida nella quale siamo coinvolti tutti e c'è bisogno di risposte veloci ed efficaci sul piano sociale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

LA NOSTRA RUBRICA DAL TABASAMU CENTRE VISIONI ..... DELLA VITA, by CLAUDIO

La newsletter mensile non serve solo portarvi a conoscenza di come procede il Tabasamu Centre, il suo sviluppo, di come spendo i soldi raccolti, ... ma vuole costituire anche un momento di riflessione, con approccio culturale, ... per conoscere la filosofia di vita scelta nello svolgimento del lavoro solidale, che desidero condividere con Voi: grazie a tutti i lettori per la volontà di seguirci, Claudio

 

«La crisi ha contribuito a ridurre l’inquinamento, e ciò potrebbe dare una certa carica a iniziative relative alla sostenibilità ambientale. Le amministrazioni locali di città come Milano, Manchester o Liverpool hanno già annunciato dei piani volti a ripensare le modalità con le quali queste città possono essere più rispettose dell’ambiente».

 

Dobbiamo essere Tutti uniti dall’unico scopo di ridisegnare un’economia che sia veramente a misura d’uomo. Come ha ricordato papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato si’, «tutto è intimamente connesso e la Terra è la nostra «casa comune.

 

L’Italia ora più che mai deve organizzare il proprio futuro e la regola deve sempre essere: proteggere il lavoratore, non il suo posto di lavoro perché oggi non sappiamo quali aziende, nel nuovo mondo post-Covid-19, riusciranno a sopravvivere, anche eliminare i sussidi e le protezioni legali che permettono ad aziende a bassa produttività di sopravvivere. Nei prossimi anni i paesi che ce la faranno saranno quelli che avranno risposto alla pandemia con flessibilità, sfruttando questo disastro per favorire la riallocazione di capitale e lavoro verso aziende più produttive, senza pregiudizi. La storia ci insegna che il modo per uscire dalla trappola di un debito elevato è la crescita. La Gran Bretagna uscì dalla Seconda guerra mondiale con un rapporto fra debito e Pil del 250 per cento. Alla fine degli Anni 60, dopo un ventennio di crescita, si era ridotto al 40 per cento. Quindi non perdiamo tempo con soluzioni illusorie e sbagliate, come introdurre imposte patrimoniali o indurre le famiglie ad acquistare i titoli dello Stato. Dedichiamoci alla crescita e il problema del debito scomparirà da solo.

A Verkhoyansk, in Siberia, sono stati registrati 38 gradi. La sorpresa è maggiore se si pensa che la città russa si trova nel centro del polo del freddo, i luoghi abitati più freddi del mondo, dove venne misurata una minima di -67,8 gradi e la media di gennaio raggiunge i -48 °C.

I climatologi sostengono che l’Artico si sta riscaldando a un tasso doppio rispetto alla media del pianeta, ma secondo una recentissima analisi della stessa Wmo questo dato è ampiamente sottostimato: il tasso reale di riscaldamento è pari a quattro volte (3,8 per la precisione) quello della media mondiale. Si tratta di un effetto di feedback controllato dall’albedo, cioè la riflettività della luce solare incidente sulla Terra. Il ghiaccio ha albedo 0.85, che significa che riflette l’85% dei raggi solari. Gli oceani, la superficie più scura del pianeta, hanno albedo 0.10. Vuol dire che gran parte del calore del sole che arriva sulla superficie dell’acqua viene assorbito dai mari. A partire dagli anni Settanta il ghiaccio marino artico è diminuito del 13% al decennio. Se la banchisa solare si scioglie a causa del riscaldamento globale, aumenta il calore assorbito dall’oceano Artico che, come il gatto che si morde la coda, va sciogliere ulteriore ghiaccio e fa aumentare le temperature di tutta l’area.

Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano:non ci saranno prospettive per un’evoluzione della specie umana se prima non si affronteranno con coraggio e nuova determinazione le piaghe del razzismo e dell’ingiustizia sociale. Oggi, a quasi un secolo di distanza, viviamo un momento storico unico. Un momento in cui alla crisi climatica, diventata evidente a tutti nel 2015, e alla crisi del modello di sviluppo economico esplosa con il collasso finanziario del 2008, si sono sommate – in seguito alla Pandemia da coronavirus e all’omicidio di Minneapolisla consapevolezza della crisi della nostra relazione con la sfera dei fenomeni naturali e la fondamentale certezza che non ci saranno prospettive per un’evoluzione della specie umana se prima non si affronteranno con coraggio e nuova determinazione le piaghe del razzismo e dell’ingiustizia sociale. La crisi finanziaria, la crisi climatica, la crisi pandemica e la crisi della giustizia sociale sono insieme un’eredità antica e il più grande freno a qualsiasi evoluzione della nostra vita sul pianeta terra…. La vera grande eredità di questa pandemia sia proprio l’aver finalmente acquisito, tutti e ovunque nel mondo, una irreversibile consapevolezza di una Fragilità di specie.

 

Komboleo, il gioco (da tavola) nato nella baraccopoli Dagoretti di Nairobi: nasce grazie all’idea di un’esperta in giochi da tavolo, quattro educatori di Amref e 34 bambini. Succede spesso, visitando le baraccopoli del Sud del Mondo, di incontrare bambini intenti a divertirsi con giocattoli che arrivano dalle donazioni occidentali: dai palloni alle bambole, dai quaderni per disegnare ai giochi in scatola. Stavolta invece no, succede il contrario e sono i giochi progettati dai bambini delle baraccopoli che finiscono nelle camerette dei bambini occidentali, affinché possano trascorrere momenti divertenti durante il lockdown. Un percorso inverso, un ponte tra Africa e Italia reso possibile da Amref, associazione che opera da anni in Africa al fianco degli ultimi. Il gioco comprende 8 personaggi, delineati in base alle paure, alle abilità, ai punti di forza e alle debolezze dei loro ideatori. A differenza dei più comuni giochi da tavolo, Komboleo non contrappone un giocatore all’altro, ma i vari partecipanti collaborano per vincere. Obiettivo comune: trovare e riportare a casa il componente del gruppo in pericolo. Se ci riusciranno, tutti avranno vinto. Se non ci riusciranno, la sconfitta sarà comune.

 

Tra i profili più ricercati - rigorosamente in inglese a conferma delle occasioni di carriera a livello internazionale - troviamo il Sustainability Advisor, il Sustainability Consultant, e il Corporate Responsibility Manager. Figure sempre più apprezzate dalle grandi multinazionali. Se i numeri dei Green job sono promettenti va detto che un peso rilevante nelle chance sul mercato dei lavoratori verdi lo darà il programma di green economy dell’Unione europea, l’European Green Deal.

 

Popolazione italiana dimezzata nel 2100: continuano i record negativo di nascite, inoltre la bilancia demografica è aggravata da altri due dati segnalati dall’Istat: è crollato il numero degli stranieri in arrivo in Italia (-8,6%) mentre aumenta quello degli italiani che se ne vanno a vivere all’estero (+8,6). Secondo un maxi studio di modellizzazione statistica elaborato dalla University of Washington, e pubblicato sulla rivista scientifica inglese The Lancet, la popolazione mondiale raggiungerà il suo picco numerico nel 2064 segnando la cifra record di 9,7 miliardi di persone presenti su un pianeta soffocato e depredato. Poi, comincerà l’inversione di tendenza che farà scendere gli abitanti umani della terra a quota 8,8 miliardi a fine secolo. Alcuni Paesi, 23 secondo lo studio, vedranno la propria popolazione ridursi del 50%. E l’Italia è fra questi. Il problema è il tasso di fertilità. Entro il 2100, sui 195 Paesi del mondo protagonisti dello studio, 183 non avranno tassi di fertilità abbastanza alti. Secondo lo studio, la nostra popolazione dovrebbe scendere dai 60 milioni e 391mila residenti stimati dall’Istat per il 2019 ad appena 28 milioni alla fine di questo secolo. Poiché non si potrà imporre alle famiglie italiane di mettere al mondo più di due figli, che è quanto servirebbe per invertire la tendenza, l’urgenza è dunque quella di mettere in piedi un serio e liberale programma di politiche di immigrazione. Anche perché nei prossimi anni lo scenario vedrà l’affermazione della superpotenza cinese anche dal punto di vista demografico. Attualmente la Cina è la nazione più popolosa del mondo e dovrebbe raggiungere il picco di 1,4 miliardi di abitanti nei prossimi quattro anni, prima di dimezzarsi a 732 milioni entro il 2100. Solo allora, come dicono gli scienziati dell’università di Washington, l’India prenderà il suo posto.

La ricerca dimostra che gran parte del previsto declino della fertilità riguarda in realtà i Paesi ad alta fertilità, in particolare nell’Africa sub-sahariana, dove però la popolazione triplicherà nel corso del secolo, per via anche di fattori come il calo della mortalità.

 

 Si chiamerà High Performance Computing for Natural Disaster Resilience (HPC4NDR). Sarà il primo centro di eccellenza italiano di prevenzione e di gestione degli eventi estremi collegato al supercomputer Leonardo. «L'Italia è stata selezionata dalla impresa comune Europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC) per ospitare uno dei supercomputer del futuro di classe pre-exascale in grado di raggiungere una potenza di calcolo dell'ordine di oltre 200 Petaflops, 200 milioni di miliardi di operazioni al secondo - spiega Sanzio Bassini, direttore del dipartimento Supercomputing Applications and Innovation del Cineca di Bologna.

 

John Lewis è morto venerdì notte, 16 luglio, stroncato da un cancro al pancreas. Aveva 80 anni e per almeno 50 è stato un protagonista assoluto della storia americana. Uno dei grandi leader della comunità afroamericana. Da Martin Luther King a Black Lives Matter. Dalle marce e i sit-in, al Congresso degli Stati Uniti. Dalle bastonate della polizia, dai morsi dei cani alla «Presidential Medal of Freedom». Era già una leggenda da vivo.

 

Il 15 luglio, in coincidenza con il verdetto del Tribunale su Apple, la Commissione ha lanciato un’offensiva contro le pratiche di «concorrenza fiscale sleale» fra i paesi Ue. L’esecutivo propone che venga ampliato il mandato del gruppo europeo sul codice di condotta sulla tassazione delle imprese per tener conto delle nuove pratiche che portano alle distorsioni di mercato e alla pianificazione fiscale aggressiva.

Il 16, nello stesso giorno della bocciatura del Privacy Shield, l'antitrust Ue ha avviato un'indagine nel settore dell'internet of things, l'Internet delle cose. L'indagine si concentrerà sui prodotti e servizi per i consumatori che sono connessi alla rete e possono essere controllati a distanza, con una particolare attenzione per prodotti di largo consumo come gli assistenti vocali Alexa (Amazon) e Siri (Apple). La conoscenza del mercato che si acquisirà attraverso l'indagine «contribuirà all'attuazione della concorrenza nel settore», scrive Bruxelles, annunciando un rapporto in arrivo per la primavera del 2021 e la pubblicazione di conclusioni entro l’anno.

 

Gaia Dominici ha 28 anni e diverse vite alle spalle. In quella che vive adesso è anche Naramatisho, che vuol dire «persona che si occupa degli altri e su cui gli altri possono contare». È il nome che le hanno dato i membri della comunità masai dove vive, in Kenya, assieme a suo marito Ntoyiai e alla loro bimba di 9 mesi, Lily Rose Naresiai («persona con ricchezza»). abitano in un boma, l’area recintata dove si tiene il bestiame e dove sorge l’enkaji, tradizionale abitazione con tetto di foglie e struttura in legno, ricoperta di un miscuglio di sterco di mucca e fango. Si alzano, senza sveglia, semplicemente seguendo il ritmo naturale del sole. Non hanno energia elettrica né acqua corrente. Per cucinare un braciere sul fuoco, il rifornimento di acqua è garantito da un pozzo a 5 chilometri, per il quale pagano 1,8 euro al mese. Aveva 2 mesi e mezzo quando mamma Luisa e papà Remo l’hanno adottata da Santa Fe de Bogotà (Colombia), dov’è nata nel 1992, portandola a Genova. Gaia si diploma al Classico, poi parte per l’Australia. Grazie alla mamma che le regala una reflex di seconda mano, scopre la vocazione per la fotografia. Tornata in Italia, sceglie il corso di fotogiornalismo della Falmouth University, in Cornovaglia. Ma poco prima di partire la causa di quei dolori che periodicamente la tormentavano già prima dell’Australia viene identificata: artrite reumatoide poliarticolare, malattia cronica del sistema immunitario che distrugge le articolazioni. Gaia passa un mese in Brasile documentando il turismo sessuale. Per la work experience del secondo anno viene accettata la sua domanda per andare in Kenya. Dal 2014 Gaia- Naramatisho e Ntoyiai non si sono più lasciati, neppure nei momenti più acuti della malattia, come nel 2016, quando lei è dovuta tornare in Italia per farsi impiantare una protesi al polso. Nel 2018 si sono sposati nel municipio di Nairobi,la città dove è nata anche la bimba

CHI HA LETTO IL LIBRO: “UNA VITA TRASCORSA INSIEME” può ricordarsi il passaggio in cui scrivevo il desiderio di allontanarmi da tutto … pensando alla Savana, al Parco Amboseli (a Saitoti Masai ho detto che un giorno arriverò) in Kenya. Il richiamo della capanna: sta tornando in auge il simbolo di vita alternativa. Un’esistenza diversa, legata a una semplicità che viene dall’isolamento e dalla diminuzione del fare, dove la sconnessione dalla rete è possibile. Sulle orme di Thoreau, Adorno, Wittgenstein e Heidegger,... mi attira molto. FOTO: La capanna nel fiordo norvegese di Skjolden, 7 metri per 8, in cui si rifugiava Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco (morto a Cambridge nel 1951): una roccaforte che vide germogliare il «Tractatus Logico- Philosophicus» (1921)

«Il sorpasso delle energie rinnovabili è avvenuto: nei 27 Paesi dell’Unione europea, le fonti verdi generano ormai più elettricità dei combustibili fossili. Secondo un report del think tank londinese Embereolico, solare, idroelettrico, biomasse e biocarburanti, su cui Bruxelles scommette per trasformare il proprio sistema energetico, hanno prodotto il 40% dell’elettricità nella prima metà dell’anno, superando per la prima volta gas e carbone, fermi al 34%».

 

 

 

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