Newsletter ottobre 2020

OTTOBRE STREPITOSO AL TABASAMU CENTRE

Abbiamo comprato a Nairobi il pulmino (matato) usato grazie alla donazione dello Staff Rockefeller Foundation-Bellagio Center (coordinati da Paola B.). È costato un po’ più di quanto ci aspettavamo. L’utilizzo previsto è prioritario per la scuola: andare a prendere e riportare i nostri studenti che abitano lontano. Questa necessità è emersa soprattutto dopo l’asfaltatura della strada principale (Sabaki Bridge-Marafa) su cui siamo affacciati, in cui i veicoli passano veloci con pericolo per i nostri bimbi che percorrono a piedi la strada, al bordo. Inoltre potremo organizzare gite scolastiche istruttive nei mesi di assenza delle lezioni (di solito aprile, agosto, novembre e dicembre). Inoltre potrà essere utilizzato per situazioni di emergenza sanitaria (trasporto in Ospedale a Malindi) e organizzazione sociale (meeting, conferenze, …), insomma un mezzo a disposizione del Tabasamu C. e della Comunità di Kaembeni per molteplici usi. Abbiamo deciso di chiamarlo TABASAMU SHUTTLE – SCHOOL VAN. Naturalmente dovremo colorarlo di giallo (come previsto dalle norme keniote). È un NISSAN con motore diesel, può trasportare 14 adulti, ma di più bambini, a seconda dell’età. Ora è dal meccanico per un check up e per la manutenzione del motore. Poi lo porteremo dal carrozziere per colorarlo di giallo. Il prossimo anno scolastico i nostri bambini potranno usufruire di questo nuovo servizio molto importante per la loro sicurezza. Naturalmente avremo un aggravio dei costi, perché non è sufficiente comprarlo (grazie alla donazione), ma dovremo affrontare le spese dell’assicurazione, dello stipendio del driver, della manutenzione, del carburante,… AIUTATECI!!

 

 

Grazie alle sinergiche donazioni di Caritas Ambrosiana-Milano, di Claudio B., di suo fratello Alberto B. e degli impiegati della Fondazione Rockefeller-Bellagio Center, possiamo concretizzare un SOGNO di CLAUDIO: aiutare la Comunità Cattolica di Kaembeni (vi ricordo che tre componenti sono già nel board di S.K.O. dal dicembre 2016) ad avere un edificio che rappresenti la casa del Parroco e il punto di riferimento della Comunità Cattolica di Kaembeni per meeting del board, assemblee, incontri domenicali, intrattenimento, un primo germe per dare inizio all’attività oratoriale per gli adolescenti. I lavori potranno cominciare a fine gennaio 2021 quando arriveranno materialmente i soldi dalla Caritas Ambrosiana. Sempre più prende piede la collaborazione sinergica tra più individui, associazioni, enti, … come è già successo per la classe 8, grazie alla compartecipazione del benefattore Nicola R. e i suoi amici, della Direttrice della Fondazione Rockefeller-Bellagio Center e di parte del 5x1000 di S.K.O. Nei prossimi mesi mi concentrerò per trovare una soluzione compartecipativa di raccolta fondi per realizzare una recinzione permanente (costituita da muratura) per proteggere la chiesa e l’edificio progettato, con l’appezzamento di terreno, su cui insistono i due fabbricati, concepito in un tutt’uno al Tabasamu Centre, confermando e incrementando la collaborazione tra S.K.O. e la Comunità Cattolica.   

 

Paolo S., un nostro benefattore che vive e lavora in Germania, ci ha fatto un bonifico di € 500 per l’acquisto dell’attrezzo fisioterapico: GRAZIE DI CUORE A NOME DEI PICCOLI BRYAN, LOYCE, SACKINA E FUTURI PAZIENTI DEL NOSTRO REPARTO FISIOTERAPICO. L’ordine è stato fatto a Mombasa e quando saranno pronti ce la spediscono.  

 

Mercoledì 07 abbiamo ospitato una riunione dell’Associazione keniota KILIFI CITIZEN FORUM. Il Tabasamu viene sempre più richiesto dalla Comunità come base per meeting, confermando il ruolo sociale che esprime.  

SCUOLA: Le ultime classi della scuola primaria e secondaria del Kenya hanno ripreso le lezioni lunedì 12 ottobre 2020 per permettere agli alunni di poter effettuare gli esami di Stato a fine marzo 2021. Il Ministro dell’Istruzione George Magoha, ha deciso la riapertura delle scuole per le sole classi Form 4 e Class 8. L’uso della mascherina è obbligatorio e le istituzioni scolastiche devono effettuare controlli di temperatura. Il Ministro ha anche esortato gli insegnanti a fornire sostegno psicologico e spirituale agli studenti. Si è inoltre aggiunta la Classe 4 delle Primary School in quanto rappresenta la prima classe con la nuova riforma scolastica. Il governo non ha ancora annunciato la data di ripresa della scuola per il resto degli studenti, mentre le università ed alcuni college tecnici hanno già riaperto i battenti lunedì 5 ottobre.

Lunedì 12 hanno avuto inizio le lezioni alla Classe 4 del Tabasamu Primary School con gli adempimenti previsti per il Covid-19. In classe 4 abbiamo una nuova studentessa.

 

Abbiamo già dovuto acquistare alcuni libri, richiesti dal Preside Habel:

 

Lunedì 12 abbiamo rinnovato la licenza del TABASAMU HEALTH CENTRE per l’anno 2021, grazie al nostro dr. John ostetrico che abbiamo inviato a Nairobi al Ministero.  

 

Ho rinnovato il mio Work Permit per altri 3 anni: 2020-2023. Grazie agli Officers dell’Immigration. Ho rinnovato anche il passaporto, grazie alla collaborazione del Consolato italiano di Malindi e dell’Ambasciata di Nairobi.

 

Mercoledì 14 abbiamo fatto visita a Kanze (ragazza cardiopatica), portando in dono diversi vestitini per il neonato e due leso (tessuto per legare il neonato alla schiena della madre). Abbiamo programmato l’acquisto di latte fresco (non essendo sufficiente quello materno), ripreso l’assunzione del consueto medicinale Lasis e aggiunto diversi altri medicinali.

Mercoledì 14 meeting con le 15 donne del Progetto Gender. Abbiamo distribuito al gruppo delle 10 donne partecipanti al progetto allevamento polli, il 50% del ricavato dalla vendita. Per il restante 50% reinvestiamo nell’acquisto di altri polli di piccole dimensioni, da crescere e rivendere, … abbiamo deciso di aspettare perché è in corso un’epidemia nella zona: sono già morti … polli e tutti pulcini.

 

Abbiamo acquistato un ombrellone alla postazione di Rebecca per proteggere dal sole sia lei che i prodotti esposti:

 

Mercoledì 21 abbiamo acquistato 22 paia di scarpe da calcio per il nostro SOLIDARIETA TEAM, che si è distinto, vincendo sempre anche con squadre femminili forti come le città di Malindi e Marafa: un premio dovuto e meritato! Al Coach abbiamo donato una divisa bianca con le scarpe rosse (quella blu in foto gli è stata prestata da un amico).

 

      

 

GRAZIE a Madam SIDI: è stata sua l’idea di organizzare le squadre di calcio femminile per impegnare le ragazze (con le scuole chiuse, purtroppo sono aumentate in modo esponenziale le ragazze in gravidanza), grazie a Karisa Team Manager (che ben coordina il gruppo e organizza i tornei con altre squadre femminili della zona), grazie a  Kaindi coach delle due squadre di calcio, con preparazione e allenamenti, grazie alle 22 RAGAZZE (tra loro anche due nostre insegnanti) che responsabilmente lavano le uniformi che diamo in dotazione e si impegnano con entusiasmo all’attività sportiva.

LE VACCINAZIONI QUESTO MESE LE ABBIAMO FATTE I GIORNI 15 E 27. Grazie al dr. John e alla nurse.

Lunedì 26 è stata completata la tinteggiatura della Classe 8:

 

Ve lo ricordate PHILIP? Il bimbo che abbiamo seguito allo Star Hospital e a Ngomeni c/o il dr. It. della Base S. Marco, a cui ogni mese pratichiamo la penicillina: STA GUARENDO! A FINE NOVEMBRE ULTIMA PUNTURA.

 

La manutenzione al Tabasamu C. è sempre molto impegnativa, sia per le foglie degli alberi sui tetti, la pulizia dei canali, il taglio dell’erba (per le continue piogge), la pulizia del viale interno con i vari drenaggi, la zona gioco dei bimbi, la zona sportiva, ecc. per la mole dei lavori un giardiniere (Salama) è insufficiente. Da aprile, con la scuola chiusa, a Salama si sono aggiunti Katana (aiuto cuoco) e Samuel (day askari), poi Samuel l’abbiamo spostato con Martin (askari notturno) a seguito delle porte toilette rubate di notte a giugno. Ma quando riprenderà la scuola al completo con il lunch, Salama rimarrà solo. Il Centro si è così sviluppato e ingrandito che implica sempre più un maggior numero di lavoratori.

 

In questo mese abbiamo realizzato diversi lavori di miglioria e completamento del Tabasamu Centre:

 

SOPRA: marciapiede casa volontari e percorsi pedonali zona Reception-Maternità. SOTTO: marciapiede Classe 8

 

 SOPRA: gazebo con panche tra i campi di volley e calcio. SOTTO: la nuova parete giardino zona reception

 

Le manutenzioni ai tetti makuti, a seguito delle piogge che persistono, sono necessarie anche al Royal Tulia Home:

 

 Sempre più abbiamo occasione di incontrare in strada, ogni giorno, mandrie di mucche miste con capre e agnelli, ma anche dromedari. che ogni giorno passeggiano … per sgranchirsi le lunghe gambe … mentre al Royal Tulia Home abbiamo avuto la sorpresa di una visita inaspettata: una tortora è entrata in Reception e pure … nella toilette e la rondinella azzoppata ….

 

      

CORONAVIRUS IN KENYA

 

BOLLETTINO 01.10: il Continente africano viene segnalato come quello che presenta meno casi e più asintomatici positivi (in Kenya siamo al 93%), si dice. Con percentuali di casi di Covid-19 rispetto ai tamponi sempre molto sotto il 5 per cento. Il totale di positività è salito a 38.713 e i casi che si suppone siano ancora attivi sono 12.972, mentre il numero totale delle guarigioni sono arrivate a 25.023. Il Ministro della Salute Mutahi Kagwe continua a sollecitare i keniani a indossare le maschere, a lavarsi le mani regolarmente e a praticare la distanza sociale. Ma sempre meno gente segue le regole, convinta che ormai il peggio sia passato.

BOLLETTINO 06.10: Le notizie divulgate dal Ministero della Salute segnalano che gli ospedali continuano a svuotarsi, nonostante nuovi positivi che però risultano quasi totalmente asintomatici.

BOLLETTINO 08.10: dimissioni record, con oltre 4000 cittadini, che hanno smesso di ricevere cure e sono stati dichiarati immuni. Però anche in Kenya, come in gran parte dei Paesi del mondo, è in arrivo una seconda ondata del virus. Il Governo invita a non abbassare la guardia.

BOLLETTINO 10.10: Salgono i casi e aumentano i tamponi, ma soprattutto torna a salire sopra i livelli di guardia la percentuale dei casi positivi rispetto ai test effettuati. Record di casi raggiunti dalla Contea di Kilifi (in cui ci troviamo). Undici sono i casi segnalati a Malindi e ben 18 nella zona di Mambrui ed entroterra (dove si trova il Tabasamu), più due a Kaloleni per un totale di 31 casi in tutta la Contea di Kilifi che per quanto riguarda la regione si vanno ad aggiungere ai 38 di Mombasa ed iniziano a preoccupare per possibili nuovi focolai.

BOLLETTINO 14.10: Percentuali di nuovo preoccupanti e il Governo annuncia la possibilità di una seconda ondata. Oggi il tasso di positività è superiore al 12 per cento. È un segnale pericoloso. Gli incontri pubblici e gli assembramenti sono un terreno fertile per il virus. I casi attivi all’interno del Paese sono attualmente 9.810, su 41.937 persone che hanno contratto il Coronavirus dallo scorso mese di marzo. Il problema delle reinfezioni su chi era già guarito è un argomento su cui tuttora si dibatte. Il numero totale di chi non ce l’ha fatta è 787, mentre il numero totale delle guarigioni è di 31.340.

BOLLETTINO 16.10: In Kenya ad oggi una vera e propria “emergenza pandemia” non si è ancora verificata, ma tutto questo è dovuto soprattutto alla tempestiva chiusura del Paese. L’asintomaticità è scesa dal 93% all’80% in pochi giorni e questo è un dato preoccupante. Nella Contea di Kilifi ben 29 casi in 24 ore, di cui 25 nel sub-distretto di Magarini, dove si trova il Tabasamu Centre… gran brutta notizia! La situazione sta peggiorando.

BOLLETTINO 18.10: Non c’è ancora aria di chiusura, almeno a sentire le parole del Direttore Generale della Sanità e uomo dell’OMS per il Kenya Patrick Amoth, ma è un’opzione che il Governo sta iniziando a prendere in considerazione se i numeri e le percentuali continueranno a salire. Il numero totale dei casi è di 44.196. La percentuale dei positivi sui tamponi si attesta all’11%. Il numero totale delle guarigioni è ora di 31.752. Il numero dei decessi a 825. Non c'è dubbio che siamo diretti verso una seconda ondata da quando abbiamo allentato le misure, abbiamo visto tendenze preoccupanti in molte delle regioni. Contee come Kilifi che avevano registrato un notevole contenimento stanno iniziando a registrare un alto numero di casi positivi. 

BOLLETTINO 21.10: Le percentuali di casi positivi rispetto ai tamponi analizzati risalgono e raggiungono la cifra da record negativo del 14,4 per cento. Il Governo sta riconsiderando la chiusura delle classi della scuola primaria e superiore appena riaperte, per il 26 ottobre e la non riapertura di tutte le altre che si ventilava potesse avvenire proprio in quella data.

BOLLETTINO 23.10: Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza pandemia, il Kenya registra più di mille casi in un solo giorno, nuovo record di casi positivi nel Paese, con una percentuale di positività rispetto ai testi del 14%. Aumentati i casi nelle scuole e negli istituti di formazione che hanno riaperto. Riguardano non solo studenti ma anche insegnanti ed alcune strutture scolastiche hanno già dovuto chiudere. Nella Contea di Kilifi sono stati segnalati 21 casi a Magarini, 18 a Malindi, 9 a Kilifi Sud, 2 a Kilifi Nord ed uno a testa a Kaloleni e Rabai. 

BOLLETTINO 25.10: il Direttore Operativo della Sanità Patrick Amoth ha detto: il problema è che la seconda ondata è con noi, eppure il Paese ha preso una brutta piega. La maggior parte delle persone non aderisce alle misure. Forse diventeremo seri nel momento in cui vedremo gente che muore per strada. La filosofia di vita qui è nota e le condizioni economiche per chi vive in equilibrio sulla soglia della sopravvivenza sono ben più importanti di qualsiasi malattia, anche più grave e più mortale del Coronavirus. Per fortuna nei grandi spazi aperti della nostra zona rurale, sono praticamente una garanzia di distanze sociali naturali.

BOLLETTINO 27.10: il tasso di positività rispetto ai tamponi effettuati in sole 24 ore è salito al 20%. I contagiati sono arrivati a 50.833, il totale delle guarigioni a 34.832 e il totale dei decessi a 934. Magarini ha registrato 118 casi (cioè il 29% del totale della Contea negli ultimi 3 mesi) e Malindi ha registrato 86 casi (cioè il 21% del totale per i 3 mesi).

BOLLETTINO 31.10: Numeri da record di casi positivi: 1395 nelle ultime 24 ore, su 7635 tamponi analizzati, con una percentuale del 18,3%. Il Presidente Kenyatta parlerà alla popolazione martedì 4 novembre.

Inizieranno alla fine dell’anno i lavori di costruzione del più importante museo sull’evoluzione umana in Africa. Il progetto, disegnato dal famoso architetto americano, di origine polacche, Daniel Libeskind (che ha ricostruito il Word Trade Center di New York dopo il crollo delle torri gemelle). Il committente è il famoso paleoantropologo e conservazionista Richard Leakey (75 anni di cui gran parte spesi per ricerche sul territorio keniano ma anche fondatore del Kenya Wildlife Service, nato in Kenya da genitori britannici, è stato direttore del Museo di Storia Naturale di Nairobi, ha partecipato ai ritrovamenti di Lucy, il più antico ominide della Terra), insieme con la moglie Maeve, che ha messo a disposizione 300 acri nella regione del Kajiado, e più precisamente a Loodariak, in un punto panoramico che domina l’intero altopiano più antico del mondo, a una settantina di chilometri da Nairobi, per poter erigere quello che sarà un vero polo d’attrazione per ricercatori, studenti, appassionati e turisti di tutto il mondo. Il “Museo del Genere Umano”, chiamato Ngaren in onore del primo ominide apparso nel Turkana. Ngaren è stato sviluppato in collaborazione con il Naturalis Biodiversity Center Museum and Research in Olanda e sarà la prima struttura interamente digitale dell'Africa ad esporre dinosauri africani di dimensioni reali.

 

CONSIDERAZIONI ... UTILI IN QUESTI MOMENTI BY CLAUDIO

A molti può apparire come una totale mancanza di compassione e solidarietà, anzi per taluni, arroganza e maleducazione, invece parlar chiaro non è scortesia o maleducazione. Per il vero, la cortesia a volte è una forma di ipocrisia, molto utilizzata nei rapporti a discapito della sincerità e della verità e per una persona schietta come me ... SMETTIAMOLA di dire quel che la gente vuole sentirsi dire! La compiacenza è la deriva peggiore di una società.

 

Ad Anagni, 70 chilometri da Roma, la multinazionale Sanofi ha deciso che avvierà la preparazione del vaccino in fase di sviluppo insieme all'altro colosso farmaceutico Gsk. Nello stabilimento si confezioneranno 300 milioni di dosi, con distribuzione da metà 2021. L’autorizzazione dell’Ema potrebbe avvenire a maggio-giugno 2021 e subito dopo saranno disponibili le dosi per i Paesi europei.

 

L’azienda biotech Reitehera insieme allo Spallanzani lavora a un vaccino Made in Italy arrivato ai primi test sull’uomo.

 

Un gruppo di lavoro internazionale guidato dall’Università di Washington, a cui ha partecipato anche l’Ospedale Sacco di Milano ha scoperto due super anticorpi che bloccano l’ingresso del coronavirus nelle cellule. La scoperta, per ora sperimentata su modello animale, è importante e si inserisce nella scia dei numerosi studi internazionali che cercano di individuare anticorpi neutralizzanti come terapia e come prevenzione dell’infezione in attesa del vaccino. tra tutti i farmaci testati, attualmente solo tre si sono dimostrati realmente efficaci e sicuri: remdesivir, desametasone (con parere favorevole dell’Agenzia europea dei medicinali) ed enoxaparina.

 

La presenza di alcuni anticorpi nel sangue dei malati di Covid-19 è associata a una riduzione della mortalità di oltre il 60%. A scoprirli una ricerca dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, pubblicata sul Journal of Clinical Investigation.

 

Il farmaco Sitagliptin per la cura del diabete contrasta il virus, come risulta dalla ricerca a cui hanno partecipato anche l’Ospedale Sacco di Milano, l’Istituto Clinico Humanitas, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’Ospedale dell’Angelo di Mestre, l’Ospedale Maria Vittoria di Torino e la Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia.

 

 

Sono oltre 6 milioni i casi di Covid-19 confermati in Europa dall’inizio della pandemia. Tra gli Stati Ue cresce la preoccupazione per una seconda ondata di contagi. Da mesi i governi europei tentano un approccio coordinato alle misure di contenimento. In Europa siamo alle prese con quella che davvero adesso può essere chiamata seconda ondata, negli Stati Uniti i casi stanno risalendo dopo una discesa decisa, L’Europa ha superato gli USA in numero di contagi, ma in Usa vivono circa 328 milioni di persone e in Ue 446 milioni.

 

L’obiettivo dell’Oms è di distribuire 2 miliardi di dosi di un vaccino per il coronavirus entro la fine del 2021. Al momento ci sono 9 possibili vaccini «papabili», due dei quali sviluppati da scienziati cinesi, che hanno confermato di volerli mettere a disposizione dei paesi africani.

 

Oggi più che mai dobbiamo affidarci al buon senso che ci fa sopravvivere, imparare e crescere. Di troppe regole si muore. Il problema Covid non lo risolveranno i politici, ma i singoli individui che si sentono parte di una collettività.

 

La sicurezza che ci viene da anni di prosperità, almeno nei Paesi occidentali, ha probabilmente contribuito a offuscare la percezione della nostra fragilità e ha indotto a mettere in un cassetto il valore dell’umiltà, esaltando il cinismo, la sicurezza di sé, l’arroganza e soprattutto il disprezzo per la debolezza, tanto che ormai l’insulto più di moda (anche fra potenti leader) è «you are a looser» («sei un perdente»). Questo vale sia nell’atteggiamento mentale nei confronti del Covid-19, che in ogni caso nelle relazioni interpersonali…

 

L’idea di arrestare la diffusione del coronavirus raggiungendo l’immunità di gregge naturale lasciando correre il virus tra le persone sane è un «errore pericoloso, non supportato da alcuna evidenza scientifica». Lo sostiene un gruppo di 80 ricercatori in una lettera aperta «John Snow Memorandum» pubblicata sulla rivista The Lancet. L’immunità post-infezione al Sars-CoV-2 dura solo pochissimi mesi dal contagio, poi svanisce e il rischio di reinfezione non è remoto.

 

La pandemia ci ha mostrato che dobbiamo lavorare per l’inclusione, per combattere la povertà e per dei servizi sociali migliori. L’inclusione, la lotta alle diseguaglianze e alla povertà sono alcune delle battaglie della Commissione europea, che si trova a gestire la più grave crisi dal dopoguerra. La sfida non è solo economica ma riguarda anche la difesa dei valori dell’Ue. L’economia sociale può avere un ruolo molto importante. Molte delle imprese sociali sono attive nell’economia circolare. Ci sono molti bisogni nella nostra società che non vengono soddisfatti dall’economia di mercato. I social business lavorano su basi differenti, possono essere attori importanti per creare lavoro, nuovi servizi e partecipare alla trasformazione della nostra economia. Accanto alle imprese di mercato c’è bisogno del Terzo settore per affrontare alcuni problemi economici e sociali. L’economia sociale, poiché lavora su basi diverse, è più resiliente e ha perso meno posti di lavoro durante la crisi rispetto alle aziende normali ed è capace di investire in nuove iniziative nelle nostre società.

 

A fine ottobre i casi Covid-19 nel mondo sono diventati 45 milioni e i decessi 1,2 milioni

 

LA NOSTRA RUBRICA DAL TABASAMU CENTRE VISIONI ..... DELLA VITA, by CLAUDIO

La newsletter mensile non serve solo portarvi a conoscenza di come procede il Tabasamu Centre, il suo sviluppo, di come spendo i soldi raccolti, ... ma vuole costituire anche un momento di riflessione, con approccio culturale, ... per conoscere la filosofia di vita scelta nello svolgimento del lavoro solidale, che desidero condividere con Voi: grazie a tutti i lettori per la volontà di seguirci, Claudio

 

FAME: Sono 690 milioni gli uomini, le donne e i bambini che soffrono di fame, secondo i recenti dati diffusi da SOFI, il rapporto sullo «Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo». 

 

NOVITA’ TRASPORTI e INQUINAMENTO: Aerei ad emissioni zero, alimentati interamente ad idrogeno. Il “cambiamento rivoluzionario” nei cieli entro il 2035, targato Airbus. Il costruttore europeo, che ha chiuso il 2019 a 70 miliardi di ricavi e che dà lavoro a 135 mila persone, ha rivelato tre progetti per realizzare i primi aeromobili commerciali al mondo a impatto ambientale nullo. A spingere per la svolta green dei cieli sono soprattutto i governi francese e tedesco, principali azionisti di Airbus, che negli ultimi anni si sono impegnati a sostenere i progetti a risparmio energetico nel mondo dell’aeronautica. E che guardano al 2035 come data di decollo del primo aereo a idrogeno.

 

EU: Meraviglia il continuo sentir dire, anche da ministri, “abbiamo 209 miliardi da spendere” come se l’Europa fosse solo quello. Non comprendere e non spiegare ai cittadini che l’Unione è anche diritti, doveri, regole, in una parola quello che garantisce il futuro alle comunità, rischia questa volta non solo di ritardare il varo del Next Gen EU, ma anche di renderci ancor più partner passivi di un’Europa che ha bisogno dell’Italia e della quale noi non possiamo fare a meno.

 

EU: Come possiamo cogliere al meglio l’opportunità del programma di investimenti Next Generation Eu, di cui il Pnrr è la prima declinazione nazionale, per accelerare la transizione verso un’economia della conoscenza costruita sul talento delle nuove generazioni cui è dedicato, fin dal nome, lo strumento voluto dalla Commissione europea? Sono centinaia i giovani studiosi italiani, ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte della penisola, pronti a mettere in competizione le loro idee, in ogni ambito disciplinare, per trasformarle in progetti che potranno diventare volano non solo di crescita economica, ma anche di arricchimento del «capitale cognitivo» del Paese, di maggiore attrattività culturale e di coesione territoriale. È il momento di aprire una nuova stagione di coinvolgimento e responsabilità diretta dei giovani talenti attraverso programmi nazionali di investimento strutturati e continuativi sulle loro migliori idee offrendo, ovunque essi si trovino in Italia: risorse, spazi, libertà, autonomia, indipendenza. negli ultimi decenni l’involuzione culturale e politica facesse perdere molte posizioni al nostro Paese e, a noi cittadini, la fiducia gli uni negli altri. 

 

ENCICLICA Fratelli tutti: Il Papa ha firmato sabato 03.10 l’enciclica (la seconda) ad Assisi sulla tomba di San Francesco: 

«Se tutto è connesso, è difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste. L’enciclica elenca i tanti guasti del presente: la manipolazione e la deformazione di concetti come democrazia, libertà, giustizia; la perdita del senso del sociale e della storia; l’egoismo e il disinteresse per il bene comune; la prevalenza di una logica di mercato fondata sul profitto e la cultura dello scarto; la disoccupazione, il razzismo, la povertà; la disparità dei diritti e le sue aberrazioni come la schiavitù, la tratta, le donne assoggettate e poi forzate ad abortire, il traffico di organi».

Da tempo l’enciclica sociale è un testo rivolto non solo ai cattolici. Paolo VI, nel 1967, con la Populorum progressio, ha posto la questione sociale sull’orizzonte mondiale: i rapporti tra Nord ricco e Sud povero; papa Wojtyla, con la Centesimus annus del 1991, ha delineato una visione sociale non appiattita sul capitalismo, dopo al fine del comunismo. Infatti, fino allora, il pensiero sociale cattolico si era mosso come una terza via, tra liberismo e collettivismo. La prima enciclica sociale di Bergoglio, Laudato sì, cinque anni fa, è stata innovativa, perché tutta dedicata all’ambiente, insistendo sul fatto che «tutto è connesso». Oggi il papa lancia una proposta globale centrata sulla fraternità, vista come processo radicale con cui ricomporre la complessità delle relazioni internazionali, locali, interpersonali.

 

PAPA FRANCESCO: ci invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. E queste non sono solo parole ben scritte, ma rappresentano davvero il modus vivendi di questo Papa così vicino alla realtà, di quest’uomo così desideroso di pace sociale che proprio a causa di questa sua apertura verso il mondo, compresi altri orientamenti religiosi e sessuali, è stato addirittura accusato di essere un eretico, le sue idee sono state viste come una minaccia per la stabilità dell’istituzione Chiesa. O forse, molto più semplicemente, hanno costretto in molti a fare i conti con i troppi scandali impuniti e con la crescente disaffezione per la Chiesa. Questo Papa ha ristabilito quelle che dovrebbero essere le priorità di ogni religione. L’uguaglianza sociale e il rispetto per il prossimo, per esempio, sono concetti fondamentali che Francesco porta avanti con coraggio sin dall’inizio del suo pontificato: “Certe parti dell’umanità sembrano sacrificabili a vantaggio di una selezione che favorisce un settore umano degno di vivere senza limiti […] È aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così ciò che accade è che ‘nascono nuove povertà'”.

 

ORATORIO: è una struttura destinata al tempo libero e all’intrattenimento degli adolescenti (alcuni locali per giocare, un bar, un campetto sportivo, …). Luoghi aperti quasi ogni giorno, con un’offerta di attività che va dal gioco allo sport, dalla formazione al doposcuola, dal volontariato alle gite, fino all’oratorio estivo. L’oratorio accoglie, integra, abitua i giovani alla convivenza, senza chiedere in cambio nulla, infatti è un luogo gratuito — a differenza del centro commerciale, che oggi spesso lo sostituisce come luogo di aggregazione — e questo porta a non escludere nessuno, limando le differenze sociali. Gli oratori sono luoghi tolleranti e non insegnano soltanto a confrontarsi, aiutano a conoscersi, a capirsi e ad accettarsi, a controllare la rabbia, perché lo chiede lo spirito e il rispetto del luogo. Gli adolescenti lo sanno: una litigata è superabile; un’aggressione, spesso, irreparabile. Gli oratori italiani, ai miei tempi, erano più numerosi di adesso e attiravano ogni fascia sociale: non sentivamo il peso delle differenze sociali. Erano una destinazione consueta e una strepitosa palestra di rivalità, competizione e composizione di conflitti adolescenziali.

 

IL SENSO DEL LITIGIO (soprattutto tra adolescenti): Il litigio è un modo per disinnescare l’aggressione. Uno strumento per sfogarsi e magari, alla fine, per capirsi. Lo sanno gli amici e le coppie sane. Lo sanno i bambini dell’asilo e i loro insegnanti. Lo sapevamo noi nei cortili e negli oratori degli anni Sessanta, dove la discussione, lo scontro e l’armistizio erano pratiche quotidiane. Una litigata è superabile; un’aggressione, spesso, irreparabile. Il litigio non è una colpa, ma un’occasione per imparare a stare insieme. il conflitto non è un incidente di percorso, un imprevisto. Appartiene alla struttura relazionale. Il conflitto è una risorsa. Il litigio, una tecnica. E va appresa, come molte cose nella vita.

 

DELUSIONE E SFIDUCIA SOCIALE: Sono ormai diversi anni che la promessa di benessere garantita dalle società avanzate nella seconda parte del XX secolo stenta a compiersi per un numero crescente di persone. Una quota crescente di persone deluse delle tante promesse tradite, non crede più in parole come «progresso» o «crescita». Una sfiducia che nasce dalla sensazione di non essere più all’altezza di un mondo che diventa sempre più difficile e sfidante. Che si tratti di anziani affidati alla protezione di una pensione spesso misera o di giovani poco scolarizzati che sopravvivono con «lavoretti» che non permettono di costruire alcun curriculum, la sostanza non cambia. Un senso di abbandono che fa perdere la speranza di poter avere ancora qualcosa da dire e fare in un’epoca come questa. E non senza ragione: riuscire a stare al passo della nostra società richiede un continuo adattamento che ha sì bisogno di uno sforzo personale, ma che ha soprattutto bisogno di contesti (affettivi, organizzativi, finanziari, istituzionali) che non sono certo alla portata di tutti. La società del benessere, nel momento in cui volge al declino, produce una spinta reattiva — una pulsione di morte volta al tentativo (spesso disperato) di proteggere quello spazio di vita che si rischia di perdere — che, mentre rifiuta la modernità e tutti i suoi artefatti, trova espressione nella ricerca di un capro espiatorio su cui scatenare la propria rabbia. Sia esso l’immigrato avvertito come una minaccia o un potere occulto che, attraverso il Covid, vuole dominare il mondo. È in questo contesto che si possono spiegare i negazionismi più assurdi, i populismi più radicali e le pulsioni violente che affiorano d’improvviso un po’ dappertutto e cresce l’intolleranza nei confronti della stessa modernità. Per tentare di fermare questa spinta è necessario sviluppare un discorso che — facendo lo sforzo di ascoltare davvero le ragioni e i sentimenti di chi sta andando alla deriva — non si limiti semplicemente a promettere una pronta ripresa. Serve, piuttosto, riconoscere finalmente tutta una serie di inadeguatezze, di questioni irrisolte, di contraddizioni che il nostro modello di sviluppo si porta dietro. è urgente sviluppare un approccio critico capace di apprezzare i successi ma anche di riconoscere le numerose distorsioni che le nostre società super avanzate hanno prodotto e continuano a produrre.

 

DECLINO DELLA CHIESA - dall’intervista al Cardinal Ruini: «Dobbiamo avere più fiducia nella bontà e nell’attualità di una cultura che abbia il cristianesimo alle sue radici. Un rapporto sano e fecondo tra cattolici e politica passa attraverso la mediazione della cultura. Poi naturalmente occorrono capacità politiche e un grande amore per la libertà. Fermare la scristianizzazione è molto difficile. Non si può farlo solo a livello culturale e tanto meno politico. Decisiva è una testimonianza cristiana autentica, personale e comunitaria. In ultima analisi, decisiva è la grazia di Dio».

Riguardo agli oratori, tema da me molto sentito per la Com.tà Catt.ca di Kaembeni: «Gli oratori sono ancora un ottimo luogo di formazione. Il problema è che ci sono troppi pochi sacerdoti giovani. Bisognerà affiancarli con dei laici; possibilmente anche loro giovani. Le più difficili sfide per la Chiesa riguardano oggi la fede delle nuove generazioni e le vocazioni al sacerdozio. Il punto sta nel riuscire a esprimere i contenuti della fede nel linguaggio dei giovani, raggiungendo i loro interessi».

 

NOBEL PER LA PACE: Il World Food Programme ha vinto il premio Nobel per la pace 2020. Il Comitato norvegese per il Nobel ha scelto l'agenzia per gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite «per i suoi sforzi per combattere la fame e migliorare le condizioni di pace nelle aree colpite dai conflitti». Il Wfp, organizzazione con sede a Roma, ogni anno raggiunge con gli aiuti umanitari 97 milioni di persone in 88 Paesi del mondo. 17 mila dipendenti e un direttore americano Fondata il 19 dicembre 1961, si finanzia interamente con donazioni volontarie, la maggior parte delle quali provengono dai governi. Ogni anno l’agenzia distribuisce 15 miliardi di razioni alimentari, a un costo stimato di 31 centesimi di dollaro. Ogni anno fornisce pasti a scuola a oltre 16 milioni di bambini e bambine in 60 Paesi, spesso nelle regioni più inaccessibili: è l’organizzazione umanitaria più grande al mondo, con oltre 8 miliardi di dollari raccolti nel 2019. Il premio accende i riflettori su un’emergenza che si imporrà nel mondo post-Covid: l’aumento di povertà e fame.

 

CONVERSIONE ALLA FEDE: Ha detto Papa: Dio ci dona gratuitamente la grazia. “Senza grazia non si può fare un passo avanti nella vita cristiana. Tutto è grazia. Non basta accettare l’invito a seguire il Signore, occorre essere disponibili a un cammino di conversione, che cambia il cuore.”

 

ENERGIA SOLARE: la domanda di energia potrebbe riprendersi a pieno solo nel 2023, un recupero che slitterebbe al 2025 nel caso di ripresa più lenta. In tutti gli scenari, tuttavia, a fare la parte del padrone sarà l’energia solare, il «nuovo re» dell’elettricità. Grazie ai progressi tecnologici questa tecnologia ora è più economica della produzione a carbone o a gas. Nello scenario centrale le rinnovabili coprono l’80% della crescita della domanda al 2030.

 

PAPA FRANCESCO: nel suo messaggio di apertura del Convegno «Global Compact on Education» che si è svolto all’Università Lateranense di Roma il 15.10: «Noi riteniamo che l’educazione sia una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia. L’educazione è soprattutto una questione di amore e di responsabilità che si trasmette nel tempo di generazione in generazione. L’educazione, quindi, si propone come il naturale antidoto alla cultura individualistica, che a volte degenera in vero e proprio culto dell’io e nel primato dell’indifferenza».

Domenica 18 ricorrenza della Giornata Missionaria Mondiale, il Papa ha tra l’altro detto: «Preghiamo per i missionari e per i catechisti e anche per quanti vengono perseguitati o vengono rapiti in varie parti del mondo»: il nostro mestiere di missionari laici può presentare rischi, … purtroppo la cautela e l’attenzione talvolta possono non essere sufficienti.

 

GREEN CAPITAL EU 2021: In un momento storico in cui la sostenibilità è, mai come prima, al centro delle strategie di sviluppo delle grandi città del mondo - che si stanno “ripensando” anche a causa del Covid-19 - è Lahti, una piccola cittadina finlandese di 120mila abitanti, che si trova a un centinaio di chilometri dalla capitale Helsinki, ad essere stata scelta come Green Capital europea 2021. La città ricicla il 99% dei rifiuti prodotti, si gira in bicicletta (a fronte di un maxi investimento nella mobilità sostenibile: 100 milioni di euro) e ci si ripara dal freddo (d’inverno fino a -10 gradi) senza utilizzare carbone, ma grazie a una centrale a bio energia che impiega solo materiali di riciclo o legame locale.

 

L’arcivescovo di Washington Wilton Gregory, 72 anni, nato a Chicago, sarà il primo cardinale afro-americano nella storia degli Stati Uniti d’America. Gregory, figlio di genitori battisti, non è un outsider: divenuto vescovo ad appena 36 anni, è stato per quattro anni presidente dei vescovi Usa prima di diventare arcivescovo di Atlanta dal 2004 al 2019.

 

 

 

Il volto di Gesù apparve per la prima volta ai keniani disegnato su una delle vele delle tre caravelle dell’esploratore portoghese Vasco Da Gama, che approdò a Malindi il 14 aprile del 1498, come riportato dal diario scritto da uno dei suoi assistenti e tradotto dallo storico italiano Gianbattista Ramusio. Il Dio cristiano arrivò nella cittadina mussulmana di Malindi accolto amichevolmente, perché a quel tempo Malindi era nemica di Mombasa e i portoghesi avevano combattuto due giorni prima una cruenta battaglia nella grande città, valutando l’ostilità della popolazione locale. A Malindi invece Vasco Da Gama trovò alleati, tanto che quando ripartì alla volta delle Indie, lasciò due membri del suo equipaggio che per due mesi ne attesero il ritorno e nel frattempo intessero relazioni commerciali e raccontarono, tra l’altro, la storia di Gesù alla popolazione locale. Da allora a Malindi la religione cristiana e quella mussulmana convivono in grande armonia ed è questo uno dei segreti dell’atmosfera di pace che si respira. La vicina Cappella Portoghese, costruita cento anni dopo da Francesco Saverio, padre spirituale dei Gesuiti, è la testimonianza di come a Malindi il cristianesimo si fosse già radicato, senza alcuna ostilità. Malindi può essere anche considerata l’unica vera meta di pellegrinaggio e la “patria” del cristianesimo in Kenya e in tutto l’Est Africa. I missionari tedeschi aprirono la prima missione cattolica a Rabai, nell’entroterra di Mombasa nel 1846. Mentre circa 50 anni dopo i preti italiani della Consolata arrivarono alle pendici del Monte Kenya.

 

SONNELLINO POMERIDIANO, che in molti Paesi è stato a lungo considerato espressione di pigrizia e fannullaggine, sta vivendo la propria età dell’oro. Diversi studi dimostrano che dormire qualche minuto dopo pranzo apporta una lunga serie di benefici mentali, fisici ed economici. Negli Stati Uniti, il calo della produttività dovuto alla mancanza di sonno ha un costo di 63,2 miliardi di dollari all’anno. Nel 2010 Google, il colosso di Mountain View, ha installato nel proprio quartier generale alcuni EnergyPod, comode e dispendiose poltrone (del costo, ciascuna, di 13mila dollari) con una cupola sulla sommità progettate apposta per schiacciare un pisolino sul posto di lavoro. In Giappone, è lo stesso Ministero della Salute a raccomandare a tutte le persone in età da lavoro di dormire una mezz’oretta dopo pranzo. In Cina la pennichella è addirittura garantita dalla Costituzione. E spazi per fare un sonnellino sono comparsi anche negli aeroporti e nelle università di vari Paesi del mondo. Salvador Dalí era solito schiacciare un pisolino. Si racconta che il pittore catalano avesse messo a punto un ingegnoso metodo per evitare che la “siesta” si prolungasse troppo. Dalí prima di appisolarsi si assicurava di impugnare una chiave: non appena sprofondava nel sonno l’oggetto gli scivolava dalla mano e andava a cadere su un piatto di metallo posizionato strategicamente a terra. A quel punto il pittore veniva svegliato dal rumore. Sembra che Aristotele e Albert Einstein utilizzassero un metodo simile. Ma qual è la durata corretta? «L’ideale sarebbe non dormire più di 20-30 minuti, in modo da favorire il rilassamento e ottenere il ristoro dalle fasi di sonno non Rem leggero. La Nasa ha scoperto che un sonnellino di 40 minuti è in grado di migliorare del 34% le performance di piloti militari e astronauti. E dormendo 20-30 minuti migliorano del 34% anche le prestazioni lavorative.

Dal gennaio 2020 anch’io posso fare un riposino dopo il lunch, nella “Casa del Volontario”: dopo 11 anni che vado al Tabasamu senza potermelo permettere (non avendo niente per distendermi), anch’io, i Volontari e i Visitatori, ci possiamo rilassare un po’, al lunch time, prima di riprendere l’attività pomeridiana.

 

 

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