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Quando le cose sono fatte con amore

di Nicoletta Brioschi - Erba - 18 Maggio 2012

A volte nella vita, ci si trova a fare cose che mai avresti pensato di fare. Ed è proprio il caso di chi indegnamente sta scrivendo questa breve cronaca su ciò che si è svolto una sera di primavera ad Erba.

Nella Sala Congressi della Biblioteca di Erba si è svolta una serata dedicata all'Amore con la A maiuscola, una serata dedicata alla Solidarietà. Ma di solidarietà vera si tratta! Protagonista è stata Solidarietà Kenya, la Onlus fortemente voluta e altrettanto fortemente portata avanti da Marisa Pizzamiglio Benaglia. Lei e il marito Claudio, lasciato per un breve periodo l'amato Kenya dove vivono, erano presenti alla serata insieme ai due straordinari figli che, oltre ad aver appoggiato le scelta difficile fatta dai genitori di vivere lontano, li sostengono con affetto e con concretezza dall'Italia. L'aula, colma di persone davvero motivate e coinvolte, è stata salutata dal Sindaco signora Marcella Tili che ha sinceramente ringraziato Marisa Benaglia per il suo lavoro con Solidarietà Kenya.

Poi, a luci spente, una voce fuori campo ha letto una lettera che Marisa qualche mese fa ha inviato al suo referente spirituale Don Giovanni Afker, lettera espressione di tanto amore e di tanta dedizione ma anche una richiesta di aiuto, l'aiuto che si chiede quando davanti a tanta e variegata sofferenza che sta lì di fronte ai tuoi occhi e al tuo cuore, si vorrebbe fare tutto.

Ma tutto non è possibile...e inevitabilmente cresce un po' di frustrazione! E allora nasce la necessità di condividere con qualcuno le tue emozioni. E proprio il tema della condivisione ha caratterizzato tutta la serata a partire dallo splendido racconto che Marisa ha fatto su Solidarietà Kenya e sul Tabasamu Centre, il centro per bambini costruito proprio grazie alla Onlus.
Chi scrive lo ha visto di persona. E' un progetto d'amore al cui centro c'è il “watoto”, il bambino. Concretamente si tratta di un terreno in un villaggio che si chiama Majengo a circa 25 km da Malindi, lontano dai percorsi turistici di chi si reca in Kenya per vacanza e quindi lontano da tutto. Su questo terreno Solidarietà Kenya ha realizzato un edificio scolastico con tre aule, un dispensario farmaceutico con ambulatorio dove è garantita la presenza di un medico due volte alla settimana che visita anche gli abitanti del villaggio, un inceneritore, indispensabile per la legislazione kenyota, un edificio dedicato al Bambino Bisognoso, con stanze da letto, cucina e veranda, bagni e docce, lavanderia, stireria, un piccolo negozietto dove si vendono oggetti realizzati dai bambini, una stalla e una zona agricola per garantire un minimo di auto sostentamento, ma soprattutto corrente elettrica e una cisterna d'acqua che serve il centro ma anche il villaggio.

L'acqua. L'acqua è vita. A noi basta girare un rubinetto. Ma in Kenya per avere acqua magari si devono percorrere 5­6 km per arrivare al primo pozzo. In andata e al ritorno con 20 litri in testa! Tutti i giorni dell'anno! Marisa ci ha raccontato tante piccole e grandi cose sulla vita del centro che oramai ha iniziato la sua attività a tempo pieno.

Proprio a gennaio di quest'anno si è aperto il primo anno scolastico: 100 bambini in età pre­scolare, frequentano le tre aule a disposizione e una volta al giorno mangiano lì (spesso è l'unico pasto della giornata!). Di loro si occupano 4 maestre.
Ci ha raccontato anche delle tante emergenze mediche di cui il centro si prende carico... una su tutte (ma ce ne sono davvero tante!) la storia del piccolo Baya, un bambino di 12 anni circa che ha una malformazione al cuore e che deve essere assolutamente operato. Marisa si è occupata personalmente di lui facendogli fare molte visite specialistiche e fornendogli i medicinali specifici... ma per l'operazione da sola non poteva farcela. Allora ha condiviso con alcune persone in Italia questa sua preoccupazione e queste persone hanno risposto in modo generoso e consapevole. Baya potrà essere operato a luglio di quest'anno presso il centro cardiologico di Khartum di Emergency. Ma poi c'è Nema, con le sue frequenti crisi epilettiche, e Mascha con problemi agli occhi..... E’ bello sapere che può collaborare con altre onlus per raggiungere gli obiettivi come quella di nonno Ndugu Zangu per l’intervento al cuore. Alla fine del racconto di Marisa abbiamo capito che gli obbiettivi principali del centro sono l'istruzione e la sanità, che attualmente, anche grazie alle donazioni e alle adozioni a distanza, sono pressochè garantiti.

Ma Solidarietà Kenya vorrebbe occupparsi anche della parte spirituale della formazione dell'individuo, costruendo una piccola chiesetta, e della parte “ludica”, costruendo una nuova aula adibita a biblioteca e ludoteca e comperando un mezzo di trasporto per poter accompagnare i piccoli in attività extrascolastica ad esempio per i vari screening nell’ospedale di Malindi “ General hospital” o più semplicemente per fare una gita o un bagno nell'Oceano. Molti di loro non hanno mai visto il mare! Eppure dista circa 25 km! Insomma Marisa ha voluto condividere con i presenti anche le sue speranze cercando in ciascuno di noi una risposta genuina e sincera di collaborazione e sostegno senza ostentazione alcuna.


La parola è poi passata a Don Giovanni Afker, Prevosto di Erba che alle iniziali parole di ringraziamento dovuto, si è dato totalmente nell’ evidenziare la valenza umana e cristiana del progetto con particolare attenzione al valore del dare a chi ha bisogno. Sempre a proposito di condivisione, nella serata hanno trovato spazio anche testimonianza di persone che hanno avuto la fortuna di andare in Kenya e di conoscere il Centro e il lavoro svolto da Solidarietà Kenya. Un gruppo di amici rappresentati da Alessandra (per gli amici Trilly) hanno letto una sentitissima lettera nella quale hanno sottolineato il grande lavoro la grande dedizione e la grande fatica che Marisa mette in gioco ogni giorno della sua vita per cercare di fare qualcosa per persone che davvero hanno poco o niente e che per questo magari muoiono per non poter comprare pochi centesimi di medicinali per curare la malaria.
E poi ancora Emanuele Ciceri che a braccio ha voluto ringraziare Solidarietà Kenya per l’esperienza vissuta. Per ultimo chi scrive ha avuto la possibilità di prendere la parola. Ne ho approfittato per far vedere al pubblico presente che, avendo avuto la fortuna di andare più volte in Kenya, ho visto con i miei occhi le continue evoluzioni del Centro...come ad esempio l'ampliamento della veranda della Casa del Bambino per poter permettere a tutti i bambini (100!) di mangiare al coperto soprattutto durante il periodo delle piogge. Ma ne potrei raccontare tante altre!

La serata ufficialmente è volta al termine. Ma in realtà è andata avanti ancora per molto: tanti dei presenti si sono fermati per parlare con Marisa per ringraziarla personalmente, per chiedere informazioni o per semplicemente un saluto.
Insomma un gruppo di persone gran parte sconosciute, hanno condiviso una bella serata che sicuramente in ognuno di noi ha lasciato un seme. Spetta a noi farlo fiorire.
A volte nella vita ci si trova a fare cose che mai avresti pensato di fare. Ma poter condividere un progetto così bello è stato veramente un dono speciale che qualcuno dal cielo ha voluto regalarmi.

Un ringraziamento particolare al Comune di Erba per aver patrocinato l’evento, al Sindaco di Erba Dr.ssa Marcella Tili e a Don Giovanni Afker per la loro presenza.

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