Newsletter Novembre 2021

Cari lettori, avrete già capito dalle precedenti newsletter che la situazione, dopo l’aumento considerevole degli studenti e le contemporanee diminuzioni delle donazioni, dovute alla pandemia (resistono grazie a Dio lo staff della Fondazione Rockefeller-Bellagio Center, il gruppo degli Amici di Floriana e alcuni privati che ringrazio tutti sentitamente), la vita è diventata dura al Tabasamu Cetre: i costi del cibo, del mezzo di trasporto (school van), dei salari e della boarding school class 8, delle bollette dell’acqua (dar da bere ogni giorno a 800 persone non è uno scherzo col caldo che fa) e della luce (che ha subito un forte incremento per la presenza degli alunni classe 8 di notte, oltre a 8 lavoratori), ecc… superano le entrate. I genitori hanno iniziato a partecipare alle spese (non tutti però) e usiamo i soldi raccolti per acquistare cibo.

 

Sto scandagliando tutte le spese per diminuirle (ad esempio ho già cambiato il menù, adattandolo alle altre scuole), ma non è facile soprattutto toccare lo status quo dei lavoratori, per prima la mia assistente Sidi che, abituata dall’incalzare dello sviluppo da me generato, (soprattutto dopo la dipartita di Marisa fino a pochi mesi fa), è rimasta dapprima incredula, poi rassegnata, al cambiamento della situazione, alla liquidità insufficiente per far fronte a tutte le spese.

 

Personalmente, seppur questa situazione genera forte stress, non trovo così negativo il binomio: aumento costi causati dall’incremento di 300 alunni e contemporanea diminuzione delle donazioni (sono un inguaribile autolesionista, direte voi), ma lo considero un messaggio da cogliere: il Tabasamu Centre deve iniziare a viaggiare con le proprie gambe (peraltro da me auspicato da tempo), certo non completamente da subito, ma gradatamente è necessaria la partecipazione di contributi da parte dei genitori degli alunni. Permane certamente l’articolata attività solidale che continuiamo a svolgere, ma avvalorata in parte da un contributo dei fruitori. Il mio compito è coordinare le diverse attività solidali, rendendole praticabili pur con le diminuite donazioni ricevute. È un lavoro di compromesso continuo e di sostegno psicologico-sociale a tutti, anche a me stesso! È un momento delicato anche per la mancanza (qui) dei volontari e visitatori, a cui si aggiunge la mia mancata presenza mensile ogni anno in Italia, che serviva a raccogliere fondi con le serate conviviali, ha prodotto in me un senso di solitudine e di abbandono, oltre che ad una raccolta diminuita di fondi.  

 

Per dar vita al nuovo corso mi sto avvalendo di Mary, che si è affacciata a noi dal 2018, in un crescendo di partecipazione, ora divenuto ufficiale, in qualità di Assistente Sociale con un contratto di Manager, sino a dicembre, rinnovabile se soddisfacente da entrambe le parti, decisamente utile in questo momento di transizione, che prevedo durerà almeno fino alla fine di marzo 2022 (che coincide alla chiusura dell’anno scolastico 2021). Stiamo cercando di trasformare la conduzione da familiare a strutturata, manageriale e meglio organizzata e meritocratica: la dimensione assunta del Centro che detta questo passaggio. Richiedendo la partecipazione dei fruitori. A Sidi in tutti questi anni, ho dato sempre più responsabilità, ma superiore alle sue reali capacità e lei si è sempre avvalsa di conoscenti, amici e parenti di Magarini e Kaembeni, nell’implementare i lavoratori, a volte a discapito della professionalità e capacità lavorative.   

 

L’ultimo periodo di ottobre al Tabasamu C. è stato parecchio difficile anche per un problema che ci ha generato Claris, la nuova ragazza che Sidi ha accettato alla classe 8 e che sin dall’inizio ha portato con sé problemi: dalle convulsioni (qui considerate demoniache), al fatto di essere incinta, alla mancata integrazione in classe con i coetanei. Infatti ha provocato un  grave dispetto a tutte le ragazze della classe, versando acqua sui loro materassi (naturalmente escludendo il proprio), impedendo loro di poter dormire. Purtroppo Sidi anche in questa occasione non si è dimostrata all’altezza di gestire certe situazioni e in un contesto in cui ho prodotto regole scritte, spiegate e consegnate, ma non fatte rispettare, regna il caos. Il fatto di aver accettato tutti i quasi 300 nuovi alunni in un colpo solo, introdotti in tutte le diverse classi, senza un minimo di formazione, di preparazione, di indagine socio-economica della famiglia, di background o alla conoscenza delle regole, si è fatta travolgere dalla situazione, impreparata a gestire una presenza così numerosa (peraltro sottaciuta a Claudio, che si è trovato a cose fatte), che ha portato a situazioni di difficile gestione, a discapito della serenità del Centro che regnava prima. Ora sono la nuova Manager e il nuovo Preside, coordinati da Claudio, a gestire e a riprendere in mano la situazione. Sidi dal 1° dicembre avrà un diverso ruolo (nel reparto dispensario), dal ridotto potere gestionale.      

 

Vi offro alcuni esempi di problemi che si sono manifestati il mese di novembre, stupidi direte voi, pazzeschi dico io: venerdì 05 mi accorgo (nessuno ci fa caso e nessuno mi dice niente) che il pozzetto della fognatura della toilette dei maestri è bloccato: ad otturare la tubazione alla fossa biologica è l’uso della carta di quaderno (anziché di carta igienica). Giovedì 11 un ragazzo (individuato) della classe 3 ha rotto il rubinetto dell’acqua della loro toilette: potete immaginare quanta acqua persa prima di riuscire a risolvere il problema: ha adottato tutta la sua forza per capire cosa succede dopo che il rubinetto ha finito di girare, rompendolo. Venerdì 12 si blocca la tubazione delle toilette dei maschi (studenti): stesso problema del bagno dei professori (almeno questa volta non sono stati i sassi introdotti volontariamente, come più volte in precedenza). È un continuo spender soldi per riparare a seguito di negligenza dei fruitori, grandi e piccoli. La maniglia dell’ufficio ha smesso di funzionare dall’esterno, non si può più chiuderla a chiave e non è buona cosa non averla chiusa a chiave, avendo documenti ufficiali in originale.

 Il 31 ottobre nel tardo pomeriggio è nato EMMANUEL CHAI BAMBANYA di 3,6 kg.

 

Il 1° novembre è venuta a trovarci, con la nonna,  Veronicah , che è cresciuta molto e pure ingrossata: ora prenderla in braccio non è uno scherzo, tanto è massiccia. In questo periodo preferisce rimanere a casa, ma vuole vedere il mzungu Mzee Claudio, così arriva. Mi ha pure offerto i pop corn. È una bimba tenera, bisognosa d’affetto, anche se ha il suo bel caratterino (deve aver avuto un contrasto con qualche compagna in classe e la maestra l’ha sgridata...).  

 

 

Martedì 02 ritirato il pacco inviato da mio fratello Alberto (sempre a sue spese) l’11.08. Per il contenuto ringrazio lo staff della Fondazione Rockefeller – Bellagio Center per le mascherine per i bimbi, la cioccolata Perugina (di cui sono ghiotti i più piccoli, che abbiamo dato il giorno dopo), i vestitini per i piccolini, le medicine, tra cui i set per le prove del diabete.

 

 

Mercoledì 03 alle ore 7,20 a.m. è nata SABIAN FURAHA, di 2,5 kg.

 

Lunedì 08 è venuta a trovarci la mamma di Kanze con il nipotino. Alla nonna diamo soldi ogni mese per comprare il latte alla piccola, che si presenta ben vestita, in ordine e pulita … sembra una bambola … Complimenti!

 

Martedì 09 lo school van ancora dal meccanico. Non se ne può più. È uno stress continuo, con alte spese. Per portare nelle loro case gli studenti, il mezzo deve percorrere alcune strade sterrate, e siccome ai driver di solito piace correre (per finire presto il lavoro!) ecco che si rompono gli ammortizzatori e i pezzi di connessione con le ruote! Abbiamo dovuto fare anche la convergenza. In Africa si sciupa e si rompe tutto, non ci tengono ad uso corretto, rispettoso, ad avere attenzioni, parsimonia, delle cose che non comprano loro con il sudore del proprio lavoro. È un malcostume generalizzato in tutte le cose.   

 

Giovedì 11 dopo 1 anno dalla richiesta,  siamo riusciti ad avere la segnaletica stradale (ad un costo contenuto) davanti al nostro cancello. Confidiamo a fine anno di avere anche un dosso: deterrente per l’alta velocità con cui passano i veicoli. 

 

Venerdì 12 licenziata la maestra Sarah (tra le ultime maestre scelte da Sidi il 26.07) e consegnata lettera di avvertimento (warning letter) al maestro John (che ho peraltro aiutato per la sua malattia, ma che non si è mostrato riconoscente, non impegnandosi nell’insegnamento). Il giro di vite voluto da Claudio con l’avvallo della Manager Mary e del Preside Edward, per garantire efficienza scolastica, continuerà a dicembre ed anche nei successivi mesi.  

Domenica 14 novembre, è stata la Giornata mondiale dei poveri. Il World poverty clock, orologio virtuale che in realtà è un algoritmo capace di calcolare il numero di persone nel mondo che vivono (quando ci riescono) con meno di 1,90 dollari al giorno: e che attualmente, secondo l'orologio della povertà, sono circa 736 milioni. Il Goal 1 dell'Agenda Onu sarebbe quello di eliminare la povertà dal mondo entro il 2030. Ma nel 2030, se la tendenza attuale non cambia radicalmente, i poveri nel mondo non saranno zero: saranno un miliardo! 

Lunedì 15 vaccinazioni, come sempre 2 volte al mese. Questa volta vi mostro la foto perché c’erano anche due papà, inusuale, e poi, siccome erano una cinquantina i bimbi con le loro mamme, alcune si fermavano a parlare tra loro, facendo diventare l’incontro bimensile delle vaccinazioni, un momento di socialità. Mi piace molto quando il Tabasamu Centre è affollato di molte persone.

 

Martedì 16 ennesima ispezione di Officer del Ministero della Salute, da Gongoni. Richiesta espressa: dovete avere un lab tehcnician (tecnico di laboratorio). I test di laboratorio di norma li fa l’ostetrico Isaac. Non possiamo permetterci un atro stipendio, anche perché gli esami clinici sono pochi (non sarebbe subissato dal lavoro e passerebbe gran parte della giornata a rilassarsi, come è già successo anni fa con Cristopher).

Mercoledì 17 sono arrivati al Tabasamu Primary School alcuni insegnanti delle scuole materne dai paesini a noi adiacenti per un meeting con le nostre maestre, al fine di coordinare la didattica presente e futura: questo scambio è molto positivo. Prima della pandemia svolgevamo anche i giochi insieme a loro. Erano bei momenti di condivisione …

 

 

Seguiamo FAIDA (ragazza madre, orfana), come una nostra figlia. Dopo avergli comprato la settimana scorsa: sapone, bagno schiuma, crema per la pelle, diamo i Pampers per la neonata. Ha trovato una famiglia a stare con noi. È molto felice e mi ha ringraziato non solo a parole, ma con i fatti: avendogli chiesto un miglior impegno scolastico (nel primo trimestre non aveva ottenuto risultati ottimi come in precedenza), in questo secondo trimestre – mid term i risultati sono tornati ai livelli precedenti. Il padre del ragazzo che l’ha messa in cinta (che avrebbe dovuto partecipare ad alcune spese) è scomparso dopo la vana promessa di provvedere, in fronte al Sub-Chief David, alla nostra presenza. 

 

 

Mercoledì 17 abbiamo acquistato, per l’ennesima volta (ma sono oltre 500 gli alunni nella Primary School che giocano), i palloni di calcio e consegnati al nostro Teacher Safari – Sport master della scuola. Sabato  13 abbiamo organizzato una trasferta del Team Tabasamu a Mekatilili e sabato 20 a Gede, con lo School Van per partite con i team della Primary School di quei paesi della Contea di Kilifi. È un torneo molto ampio, che interessa le scuole della Contea. 

Abbiamo anche acquistato i fischietti per l’arbitro e il guardalinea.

 

Mercoledì 17 lunga riunione dedicata alla Classe 8. Relatori tutti gli insegnanti (ben 6 a rotazione) e la Manager Mary. Dalle prove di half term ci sono stati dei miglioramenti, ma il 40% degli alunni deve recuperare ancora. Si prevede che se non si impegnano maggiormente, un quarto degli alunni non passerà agli esami e dovrà ripetere l’anno scolastico.

 

SOPRA vedete l’intervento della manager Mary. SOTTO in piedi i 3 alunni migliori della classe con ottimo punteggio

 

È un’annata scolastica (quella del 2021) molto difficile e impegnativa perché concentrata dal 27.07.21 al 04.03.11 con una sola settimana (anziché 1 mese) di vacanza tra un trimestre e l’altro, inoltre i trimestri sono concentrati (meno di 3 mesi/cadauno). Il tutto dopo il 2020 in cui, per la pandemia, gli alunni sono stati a casa dal 16 marzo a fine anno. Per gli alunni della classe 8, che devono affrontare gli esami, la situazione è ancor più difficile: occorre un grande impegno!

DOMENICA 21 Giornata nazionale degli alberi (in Italia istituita 10 anni fa): Al G20 i Grandi della Terra hanno promesso di piantare mille miliardi di alberi, alla Cop26 hanno proposto di fermare la deforestazione entro il 2030.

Lunedì 22 meeting (nel rispetto delle distanze) consueto del Gender Project: 10 donne, ma questa volta con l’aggiunta di una donazione ad ogni donna per il food (non è la prima volta, peraltro). I cambiamenti climatici (quest’anno non piove!!!), hanno prodotto carestia e il business è calato bruscamente perché l’agricoltura stessa non produce verdure. Insomma la vita nelle zone agricole è diventata veramente difficile. La terra non si lavora senza pioggia e non ci si può permettere di pagare la bolletta dell’acqua. Quest’ultima serve per bere e cucinare (dovrebbe servire anche per lavarsi!). noi non possiamo dare acqua piovana ,che raccoglievamo dai tetti nelle varie vasche: adesso sono tutte vuote!

 

Martedì 23 Abbiamo rinnovato la licenza del “Tabasamu Centre and school van” con l’ispezione della NTSA (autorità dei veicoli) che tra l’altro verifica il corretto funzionamento del limitatore della velocità (max 80 km/h) oltre allo stato generale del veicolo riguardo la sicurezza. Anche per questo devo sostenere le spese di manutenzione del mezzo, non solo il motore, ...

 

Ad accompagnare Loyce per i consueti trattamenti fisioterapici del nostro fisioterapista Andrew, non sempre è la nonna, talvolta viene accompagnata dalla zia. Eccola mentre ritira il consueto food settimanale che diamo in dono:

 

I rubinetti sono un disastro, sia per qualità (prodotti cinesi) sia per il fatto che i bambini (anche gli adulti), non hanno dimestichezza nell’uso, in quanto nelle loro capanne non hanno l’impianto idro-sanitario. Le loro provviste di acqua avvengono con contenitori di 20 litri di color giallo, che trasportano sulla testa e che versano nei catini, pentole o tazze, di plastica. Questa volta ne abbiamo cambiati 3: a sx vedete la maniglia rotta con la perdita d’acqua del rubinetto (guarnizione) e a dx il nuovo rubinetto, molto usato in quanto i bambini prendono l’acqua da bere, con tazza di plastica.

 

Sotto vedete a sx il rubinetto cambiato alla toilet degli alunni maschi: è l’ennesima volta che lo sostituiamo, infatti si vede l’intonaco e la tinteggiatura ammalorata. Aspettiamo l’utilizzo di un paio di settimane (per verificare eventuali perdite: non è scontato che l’idraulico abbia ben lavorato) e poi chiuderemo con malta. A dx vedete il nuovo rubinetto (di plastica) al lavabo della camera di primo soccorso. Vediamo quanto durerà…

 

Il fisioterapista ANDREW ha una nuova paziente proveniente da Marafa.

 

 

Venerdì 27 la seconda giornata delle vaccinazioni nel mese di novembre:

 

Abbiamo sempre bisogno di acquistare medicine: AIUTATECI!

 

Venerdì 27 in base alla nuova riforma scolastica, per le classi 3, in gruppi, prova pratica artistica di canti e balli tribali dell’etnia Giriama di appartenenza. Hanno partecipato alcuni genitori che dopo le prove hanno dato consigli per migliorare la performance. Alcuni video sono stati inviati a Nairobi, come da richiesta del Ministero dell’Educazione, per una valutazione. La preparazione è stata fatta dai maestri Safari, Farida e Agnes, compresi i trucchi dei partecipanti.

SOTTO vedete 3 partecipanti in attesa della prestazione.

 

 

SOPRA vedete gli alunni che seguono attentamente la performance di un altro gruppo, in attesa di esibirsi. C’era molta tensione tra gli allievi a causa della presenza dei genitori, che sono molto severi  ed esigenti nel giudicare l’operato dei propri figli. A volte la competizione deve essere contenuta e calibrata dalla comprensione e dalla serenità che devono mantenere gli studenti. Ma gli adulti sono presi dal loro orgoglio … tutto il mondo è paese.

 

 

SOPRA E SOTTO vedete alcuni balli di gruppo.

 

 

 

 

 

 

 

IL PROGETTO DEL NUOVO DORMITORIO al TABASAMU CENTRE - KAEMBENI

Domenica pomeriggio 1° agosto è iniziata la “BOARDING SCHOOL”, ossia la permanenza fissa degli studenti di CLASSE 8: l’ultima classe, che deve sostenere gli esami finali della conclusione del ciclo della Primary School (8 anni), paragonabili alla nostra terza media inferiore. L’anno scolastico 2021 è iniziato, (a causa della pandemia), il 26 luglio 2021 (anziché a gennaio 2021) per concludersi a marzo 2022 (anziché a dicembre 2021). Sarà un anno (composto da soli 8 mesi di scuola con vacanze ridotte a 1 settimana tra un trimestre e l’altro), dunque molto intenso e concentrato sia per gli alunni, che per i maestri. Tutti devono dare il massimo! La “Boarding School” (permanenza fissa 24h degli alunni classe 8 da domenica sera a sabato mattina), costituisce un incremento dei costi che al momento, in modalità provvisoria, si sono tradotti nell’acquisto di 30 materassi e di cuscini, di un cuoco per la cena (prevista alle ore 20,00) e la colazione (prevista per le ore 6,00), di un patrono e di una matrona che assistono e controllano gli studenti dalle ore 17,00 alle ore 8,00. Sono incrementati anche i costi per l’acquisto del food per la cena e la colazione, mentre il pranzo è già in essere per tutti. Inoltre continuano per tutto l’anno scolastico i tutions (che comporta un incremento dei salari ai maestri). Uno sforzo notevole per l’Associazione S.K.O. per questo…

 

VI CHIEDIAMO PER FAVORE DI SOSTENERCI!

 

In particolare è necessario dar seguito alla raccolta fondi per la costruzione del dormitorio, in quanto la soluzione provvisoria che abbiamo adottato: far dormire le ragazze nella Staff House e i ragazzi nella Computer room, per il periodo agosto 2021 – fine marzo 2022, non è per niente adeguata: è provvisoria, in attesa di aver raccolto i fondi (ci auguriamo da luglio 2021 a dicembre 2021) per la realizzazione del DORMITORIO, la cui costruzione sarà realizzata dai primi di gennaio 2022 a fine marzo 2022.

 

IL COSTO DELL’EDIFICIO è DI € 25.000, A CUI AGGIUNGERE € 1.500 per L’APPROVAZIONE E GLI ONERI COMUNALI E INFINE L’ARREDAMENTO DI € 6.000: TOTALE € 32.500.- ABBIAMO SOLO 6 MESI DI TEMPO PER RACCOGLIERE FONDI E 3 MESI PER REALIZZARE LA COSTRUZIONE. È L’ULTIMO GRANDE SALTO DI QUALITA’ PER IL TABASAMU CENTRE. IL “SOGNO DI MARISA” SI COMPLETA! VI PREGO, AIUTATECI.

 

Non pensate che essendo la cifra alta, è irraggiungibile e disarmati abbandonate il progetto e l’idea di aiutarci: sono sufficienti pochi soldi da ognuno, con tanti benefattori: uniamo le forze tutti insieme, per favore.

 

 

La pianta dell’edificio, che è simmetrica, è costituita da due grandi camere di 10,20mt .x 6,60mt. Sia per maschi che per femmine, con i relativi servizi igienici e docce. Per camera possiamo mettere al massimo 28 alunni, per un totale di 56. È previsto un portico all’ingresso e un ampio corridoio per raggiungere la grande camera. Ai lati del corridoio ci sono la camera del patrono/matrona e il servizio igienico ad essi dedicato, con un grande armadio per deposito cuscini, lenzuola,… e l’occorrente per la pulizia (scope, detersivi, …). Mentre gli indumenti degli alunni staranno nei box metallici ai piedi dei rispettivi posti letto. L’edificio è molto semplice, ma provvisto di ogni cosa per dare un servizio completo agli alunni.

 

 

 

 

 

Nuovo IBAN: IT94K0306951270100000064816 


intestato a Solidarietà Kenya Onlus

HO AGGIUNTO UN’ATRA FOTO DI MARISA, INCORNICIATA, ALLA PARETE DELL’UFFICIO AL TABASAMU CENTRE, PER RIMARCARE IL RIFERIMENTO DEL MIO OPERARE DEDICATO A LEI, AFFINCHE’ I FRUITORI DEL TABASAMU CENTRE NON LA DIMENTICANO MAI (SOLO GLI ALUNNI DI CLASSE 7 E 8 LA RICORDANO. TUTTI GLI ALTRI SONO VENUTI DOPO LA SUA DIPARTITA E NON L’HANNO CONOSCIUTA). SE ESISTE IL TABASAMU C. è GRAZIE A QUESTA DONNA … ISPIRATA!

 

Questa foto (risale al maggio del 2013 nel corso di un intervento nella biblioteca di Erba-CO), mi piace perché l’espressione del volto (in particolare della bocca), assomiglia ad un uccellino che cinguetta … Nella solitudine con cui vivo (pur circondato da 742 alunni e 40 dipendenti), il suo ricordo è costante e la sua mancanza l’avverto ogni minuto che trascorro qui in Africa, lontano dagli affetti familiari: la foto la dedico a Leonardo, Barbara e Alberto.

AL MOMENTO NON è ANCORA POSSIBILE VENIRE A VISITARE IL TABASAMU CENTRE, STARE CON I BIMBI E SVOLGERE ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO, FORSE NEANCHE DAL 15.12 LO SARA’, MA DA FEBBRAIO 2022 SI RITIENE SIA POSSIBILE (anche se di certezze al giorno d’oggi è impossibile averne).

I voli possibili: Charter con Neos e Condor, mentre i voli di linea con Ethiopian Airlines, Qatar, Emirates, KLM,

 

TURISMO RESPONSABILE o se preferite TURISMO SOLIDALE o se volete TURISMO ESPERIENZIALE, ecco cosa VI PROPONIAMO: VIVERE UN’ESPERIENZA UNICA AL TABASAMU CENTRE a Kaembeni e al ROYAL TULIA HOME a Malindi, con CLAUDIO, Chairman di SOLIDARIETA KENYA ONLUS. Insieme in un mix di ESPERIENZE UMANE e SOCIALI, in cui i sentimenti e le emozioni vengono esaltate, interagendo con i nostri 650 bambini, unitamente al relax in spiaggia nei week end all’Oceano Indiano o in Savana per un safari fotografico, oppure a visite culturali (la cucina del diavolo a Marafa, le Rovine di Gede, il Falconario, Vasco Da Gama Pillar, Museo di Malindi,…) ed altre interessanti gite. Una permanenza che di sicuro Vi arricchirà di contenuti, di umanità, di condivisione, partecipando ad un progetto sostenibile, da vivere con sobrietà, essenzialità, di lotta allo spreco. Il ROYAL TULIA HOME è pronto a riceverVi con una cucina rinnovata, con prodotti naturali, … per farVi star bene, perché “far del bene … fa bene, … a sé stessi, anzitutto”.

 

Per chi volesse venire in Kenya, è necessario aver fatto un tampone molecolare eseguito non più tardi di 96 ore dall’arrivo a Nairobi o Mombasa. Essendo la percentuale dei vaccinati con seconda dose non superiore al 5%, vige ancora l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici e nei negozi, ed in ogni situazione di incontro, dove peraltro resta consigliato rispettare le distanze sociali di almeno 1.2 metri. All'ingresso di ogni attività, è inoltre obbligatorio misurare la temperatura corporea di chi entra e invitarlo a disinfettarsi le mani.

 

 

 

 

LA LUNA PIENA DEL 19 NOVEMBRE ALLE 18.38 AL ROYAL TULIA HOME

 

UNA FAMIGLIA DI IPPOPOTAMI SI RINFRESCA NELLE ACQUE DEL SABAKI RIVER, AL SABAKI BRIDGE:

LE FOTO SCATTATA NEL CORSO DEL PASSAGGIO IN AUTO AL RIENTRO DAL TABASAMU CENTRE.  

 

 

 

UNA BELLA INIZIATIVA ORGANIZZATA DA MIO FRATELLO ALBERTO IN ITALIA CON IL RIVENDITORE DI FIORI IN PONTELAMBRO (CO), IN RICORDO DI MARISA: GRAZIE!

 

NOTIZIE DAL KENYA

 

Uno degli interventi più appassionati del convegno mondiale di Glasgow COP26 per l’ambiente, è arrivato da una giovane avvocata e attivista ambientale keniana, Elizabeth Wathuti. “Milioni di keniani stanno affrontando gravi problemi di fame legati al clima, a causa dell’inazione dei governi di tutto il mondo – ha proseguito l’ambientalista - in quest'ultimo anno, entrambe le nostre stagioni delle piogge sono state un disastro. Gli esperti dicono che potrebbero passare altri dodici mesi prima che l’acqua ritorni. Nel frattempo, i nostri fiumi si prosciugano, i nostri raccolti falliscono, i nostri animali e le persone muoiono”.

Il Presidente Kenyatta che si è speso in prima persona e ha chiesto sostegno all’occidente per tutta l’Africa “che paga in gran parte le colpe del resto del mondo”, si sta facendo sentire all’atto pratico. La giovane avvocato Elizabeth Wathuti, che ha raccontato episodi di cui è stata testimone di come la mancanza d’acqua e di piogge stanno creando danni permanenti in Kenya, la piccola Ian Gunga Mzee che ha presentato un manifesto sulla decarbonizzazione, hanno dato luce al Kenya come la nazione africana più sensibile sull’ambiente e sulla necessità di cambiare rotta per salvare il mondo. Così ora l’attenzione di multinazionali e di aziende “green” si è spostata su Nairobi e dintorni. Dopo i processi già iniziati riguardo al riciclo della plastica e all’abolizione delle bottiglie che dopo l’esperimento positivo nei parchi e nelle riserve potrebbe essere applicata a tutto il paese, si sta pensando ad abbassare le emissioni che portano inquinamento. L’energia pulita del Kenya è ormai la principale fonte di corrente, ma il trasporto su ruota ancora crea grandi problemi. Così dopo l’ingresso nel mercato della società scandinava Nopea, che ha portato auto elettriche per il noleggio e per il servizio taxi Uber, e altre due aziende (Opibus e Kiri)che convertono i fuoristrada diesel da safari in auto elettriche, un altro brand sta per operare una vera rivoluzione: trasformare i matatu diesel in servizi di trasporto pubblico totalmente elettrici. “Green Bus” a Nairobi, Mombasa e nelle principali città del Kenya, questa la scommessa di BasiGo, una start-up che vuole trasformare il mondo dei trasporti in Kenya e in tutta l’Africa. Si stima che in Kenya operino oltre 30 mila matatu diesel. La loro trasformazione in portatori sani di energia pulita, ricaricando i mezzi ogni 250 km, sarebbe un'incredibile boccata d'ossigeno per le città. Questo solo per i motori, ma anche per il riciclo si sono mossi imprenditori privati, come un tycoon dello Zimbabwe che vuole dare lavoro a migliaia di povera gente dello slum di Kibera per creare il più grande punto di raccolta e riciclo del continente. Allo stesso tempo bisognerà pensare a quella che è la sfida maggiore del paese, lo smaltimento dei rifiuti. Non solo la plastica riciclabile, ma tutto il resto. Ormai l’aria delle città e cittadine è impestata da fumi tossici di ogni tipo e la crescita economica del Kenya non può più permettere discariche a cielo aperto. Anche per questo vi sono società pronte ad operare, ma mancano fondi e sponsorizzazioni importanti. Ogni giorno piccole realtà keniane aprono raccolte fondi, “crowdfunding” con progetti più o meno seri e realizzabili. Certo è che la frontiera ecologica del Kenya è quantomai aperta ed appetibile per chi vuole fermare la morte lenta della terra, ci tiene al futuro dei suoi figli (di ogni nazionalità e luogo) ed allo stesso tempo sa di poter avere anche un guadagno. Per tutto questo l’Africa è il giusto ambiente e il Kenya è uno dei paesi che ha già iniziato a muoversi.

L’Africa è responsabile soltanto del 3 percento delle emissioni globali di CO2. «Le disuguaglianze che già esistono sono aggravate dalla crisi del clima, che abbandona ai disastri climatici un numero molto superiore di africani, di comunità indigene e di popolazioni di colore», spiega Vanessa Nakate, ambientalista ugandese. «Sono queste le vittime che si ritrovano a subire in prima linea i disastri climatici, l’inquinamento atmosferico e idrico, e ogni genere di sfruttamento».

 

In contemporanea con la COP26 di Glasgow, a Città del Capo, in Sudafrica, si è svolta l’Africa Energy Week durante la quale diversi Paesi e aziende del continente si sono impegnate alla transizione energetica verso un’economia ad emissioni zero.

 

Mancano meno di nove mesi dalle prossime elezioni nazionali in Kenya, previste per il 9 agosto 2022, ritenute uno spartiacque storico per l’indirizzo politico degli anni a venire, e già sono iniziate le campagne dei due contendenti: l’attuale Vicepresidente William Ruto (etnia Kalenjin) e Raila Odinga (etnia Luo). Kenyatta (etnia Kikuyu) dopo due mandati elettorali per legge non può più candidarsi e da tempo ha deciso di affidare i voti del suo elettorato all’eterno sfidante Raila Odinga, che è stato per anni definito l’uomo del popolo e soprannominato “Baba” (Papà) dai keniani, per via della sua età e saggezza. Ma sono previste altre candidature importanti: la coalizione OKA, formata da parlamentari che nel tempo hanno supportato particolarmente Raila Odinga e che appartengono ad etnie numerose come i Luhya di Moses Wetangula e Musalia Mudavadi e i Kamba rappresentati da Kalonzo Musyoka. A loro si aggiunge il Kalenjin Gideon Moi, figlio del secondo presidentissimo del Kenya. La sfida è appena iniziata!

 

CORONAVIRUS e VACCINAZIONI IN KENYA

 

BOLLETTINO 02.11: il Covid-19 in Kenya non fa più paura ed è un deterrente per non correre a vaccinarsi: il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe ha riferito di solo 26 letti occupati, di cui solo 12 sono sotto supporti di ventilazione e altri 14 sono semplicemente assistiti con ossigeno. Sono 442 i ricoverati totali per il virus. Zero decessi: la malattia virale ha ucciso dal marzo 2020 ad oggi 5241 cittadini. La percentuale di positivi rilevati dai tamponi eseguiti (e si tratta di tamponi mirati) è ancora sotto l’uno per cento (ieri 0.6%).

La percentuale degli adulti totalmente vaccinati è salita al 6%, con un totale di 5.321.880 dosi già somministrate ai circa 27 milioni di maggiorenni, di cui solo 1.633.000 hanno ricevuto entrambe le dosi, numero che equivale al 41,8% del totale di chi può ottenere il certificato vaccinale. Per adesso l’obbligo di vaccino è stato introdotto solo per i dipendenti dello Stato, della sanità anche privata e dei parenti dei carcerati che vogliono incontrare i loro cari all’interno delle case circondariali.  

BOLLETTINO 09.11: in tutto il Kenya è partita la corsa ai 10 milioni di adulti vaccinati che, nelle aspettative e (soprattutto) nelle promesse del Governo dovrebbe concludersi a fine anno. Si attende un importante sblocco di vaccini Johnson & Johnson che non avendo richiamo sarebbero la soluzione migliore per il Kenya e per l’Africa. Attualmente un cittadino su 5 della contea di Nairobi risulta completamente vaccinato, seguite da altre due contee vicine, Nyeri (17%) e Kiambu (11%). Tutte le altre contee sono sotto il 10%. con le regioni semidesertiche di Mandera (confine con la Somalia), Wajir e Marsabit (verso il lago Turkana) che non superano l’uno per cento. I più ligi alla vaccinazione in Kenya sono i cittadini dai 30 ai 39 anni, seguiti a ruota da quelli tra i 40 e i 49.

BOLLETTINO 13.11: nelle ultime due settimane, una quasi totale assenza del virus su scala nazionale. Nel paese è stato somministrato un totale di 5.990.974 vaccini. Di questi, 3.884.449 sono prime dosi, mentre i completamente vaccinati sono 2.106.525. L'assunzione della seconda dose tra coloro che hanno ricevuto la prima si aggira attorno al 50%. La percentuale di adulti completamente vaccinati è salita del 7,7%. L’obbiettivo del Governo è raggiungere quanto prima 27 milioni di vaccinati, che garantirebbe una copertura di grande sicurezza, considerata la distribuzione della popolazione sul suolo nazionale.

BOLLETTINO 20.11: ad oggi 6.375.787 vaccini somministrati in tutto il paese. Di questi, 3.981.902 sono fermi alla prima dose, mentre sono quasi 2 milioni e 400 mila i keniani completamente vaccinati. La percentuale di adulti completamente vaccinati non supera il 9% e l’obbiettivo di arrivare a vaccinare tutti i 27 milioni e 250 mila adulti è ancora una chimera. Per quanto riguarda la presenza del virus in Kenya, anche ieri il tasso di positività nel paese non ha superato l’uno e mezzo per cento. I morti per Covid-19 in Kenya dall’inizio della pandemia sono fermi a 5325.

BOLLETTINO 21.11: giro di vite sui passaporti vaccinali annunciato dal Ministro della Salute Mutahi Kagwe, durante la consueta conferenza stampa sul Covid-19. Un mese di tempo a partire da oggi per i cittadini keniani e residenti per ottenere il certificato vaccinale, o non sarà più possibile per loro accedere ai servizi del Governo e nazionali, dagli uffici pubblici ai trasporti, compresi ospedali e servizi di immigrazione.

BOLLETTINO 26.11: il Governo keniano ha annunciato che pur non chiudendo per adesso i corridoi con il Sudafrica e gli altri sei Paesi ritenuti focolai di questa nuova variante del virus (Omicron) che è molto contagiosa e resistente ai vaccini in commercio, eseguirà dei particolari screening in entrata e in uscita a tutti i passeggeri che si muovono sull’asse con Namibia, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Eswatini e anche con lo stato asiatico di Hong Kong. Per loro in entrata viene riattivato l’obbligo di quarantena.

 

Meno del 7% della popolazione africana è vaccinata a ciclo completo. Un ritardo che favorisce la proliferazione di mutazioni … questa pandemia non avrà fine se non si provvede a vaccinare l’Africa.

 

 

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