Newsletter Agosto 2022

Lunedì 01 pagamenti ai lavoratori degli stipendi di luglio, resi possibili grazie all’intervento di Claudio con la sua pensione. Sono tempi duri. La crisi finanziaria è dovuta principalmente all’enorme espansione del Centro (da gennaio 2021 abbiamo avuto 650 bambini e dal luglio 2021 sono saliti a 743 bambini, dai 450 nel 2020), senza la quasi totale partecipazione finanziaria degli utenti e in contemporanea ha fatto seguito la riduzione delle donazioni, già nel 2021 a causa della pandemia, ulteriormente aggravate nel 2022 con la guerra ucraina, infine da metà marzo 2020 ad oggi la perdita dei turisti che venivano a farci visita con donazioni, nonché dei volontari, e mettiamoci pure il rincaro dei costi del carburante e del cibo di questi ultimi mesi, insomma tutti insieme questi aspetti hanno compromesso la situazione finanziaria dell’ associazione.

Nell’aprile 2022 abbiamo ridotto le presenze a 650 e a luglio scorso ulteriormente di poco, ma penso che dovremo tornare ai 450-500, per riuscire a gestire tutti i costi. Ringraziamo chi ci sta aiutando in questo momento difficile. Sento il dovere di ringraziare tutti, in particolare i tanti privati che continuano ad aiutarci con assiduità con le loro donazioni e in particolare lo STAFF della Fondazione Rockefeller di Bellagio, nostro primo benefattore con il Programma Benevity.  

Lunedì 01 assemblea con i genitori. Sono intervenuti la Manager Mary, il Preside Edward, il Vice Preside Edwin e la Vice Preside sezione scuola materna Joyce. Claudio preferisce essere defilato per lasciare al Management il rapporto con i genitori. Frontwoman è la manager Mary con la quale Claudio stabilisce prima il tipo di comunicazione. In questo caso si è trattato di due punti chiave: la performance dei nostri alunni e la partecipazione alle spese scolastiche, che la stragrande maggioranza non ottempera. Il richiamo è al senso di responsabilità e di partecipazione che chiediamo ai genitori. Il Tabasamu non può crescere da solo. Ha bisogno della partecipazione (a tutti i livelli) degli utenti, dei fruitori tutti: alunni, genitori, insegnanti.

 

Claudio non esisterà per sempre, gli italiani benefattori non potranno continuare per sempre, il Tabasamu deve imparare a camminare da solo: mi sono posto 8 anni (dal 2022 al 2030). Devono maturare e crescere in responsabilità: genitori, alunni e staff! Da una breve indagine, discreta, svolta dal Preside con i genitori, è emerso che la popolazione di Kaembeni (da dove provengono la maggior parte dei nostri studenti) non partecipa alle spese scolastiche perché, continuando a vedere la presenza giornaliera di Claudio, ritiene che debba continuare come ha sempre fatto dal 2009 ad oggi (sostegno totale e sviluppo del Centro), per questo non gradiscono pagare le spese scolastiche. È incredibile! Quando la comodità porta a non assumere responsabilità. Sto pensando che la mia presenza operativa di Director dal 2023 venga annullata, rimanendo solo Presidente dell’Associazione S.K.O., affidando totalmente l’operatività e la gestione alla Manager Mary, per dare un segnale forte alla comunità. Rimarrò certamente dietro a Mary, ma meno visibile alla comunità, come peraltro facevo prima con Marisa: ho sempre voluto che fosse lei la Frontwoman, per amore e rispetto. Io sempre un passo indietro. Così sarà ancora in futuro, seppur con altre motivazioni.  

Lunedì 01 Kache ha fatto dono a Claudio, per riconoscenza, di 4 pannocchie di granoturco, che ho bollito e ho condiviso con i lavoratori del Royal Tulia Home: sono gustosi i chicchi di granoturco, un cibo povero, ma nutriente.

 

Nelle prove pratiche, che devono svolgere gli studenti (una sorta di Applicazione Tecniche ai miei tempi), non ci sono solo lavori agricoli (non dimentichiamo che in Kenya l’agricoltura è la prima attività da cui trae il PIL), ma anche la creazione di oggetti da plasmare con la terra (da noi ricordo si usava la creta facile da modellare). Sotto vedete in foto alcuni oggetti creati, raccolti dal Preside per la valutazione scolastica.  

 

Martedì 02 chiusura di tutte le scuole in Kenya per questione di sicurezza a causa delle elezioni politiche, che si terranno il 09 agosto: può risultare INCREDIBILE secondo il punto di vista degli occidentali, perché gli studenti saranno a casa sino al 14 compreso (13 giorni), ma è per la sicurezza degli alunni, in quanto sono possibili tumulti. In tal caso  è possibile che si prolungherà la chiusura scolastica sino a quando il Ministro dell’Educazione lo riterrà opportuno.  

Martedì 02 di sera inoltrata, al buio, ci lascia il  nostro Nurse/Mid wife Benson. Lo fa in modo inconsueto, senza avvertirci, senza una lettera di dimissioni, senza salutarci, … trovo incredibile il suo comportamento, infatti ho inviato un messaggio per esprimere il disappunto. Sono una persona positiva (altrimenti non riuscirei a rimanere qui), ma l’educazione e il rispetto sono fattori molto importanti in un rapporto di lavoro, ovunque nel mondo, anche in Africa!

Mercoledì 03 è arrivata Faidah (di ritorno dalla scuola di Mariakani, per chiusura dovuta alle votazioni politiche). Ha colto l’occasione di consegnarmi una lettera di ringraziamenti e gratitudine per il sostegno completo.

 

Da Venerdì 05 abbiamo un nuovo askari diurno (guardia al cancello che controlla i movimenti in entrata e in uscita). Sostituisce Joshua, che abbiamo allontanato a causa della vicenda del Nurse/mid-wife Benson.

 

 

Sabato 06 la Toyota Noah dal meccanico Philip. Quando sabato scorso abbiamo messo le due ruote nuove di fronte, non è stato possibile fare il bilanciamento alle ruote in quanto alcuni pezzi di connessione delle ruote devono essere cambiati. L’auto è del 2004 (18 anni) e non solo il motore ha bisogno di manutenzione anche la trasmissione, …   

    

Martedì 09 VOTAZIONI POLITICHE-RACCOMANDAZIONI AMBASCIATA ITALIANA: tra martedì 9 (peraltro proclamata festa nazionale per votare!) e domenica 13 è meglio evitare spostamenti. Se ci si trova in case private o in situazioni in cui si cucina e si provvede alla propria alimentazione, conviene fare un po’ di spesa supplementare. In caso di manifestazione di protesta, anche non violente, i negozi per precauzione potrebbero essere invitati a chiudere o scegliere essi stessi di abbassare le saracinesche, come già avvenuto tra l’altro nel 2017. In caso di incidenti a nord o di blocchi sulle strade principali, per qualche giorno potrebbero esserci ritardi nella fornitura di carburante, così come di altri beni di uso comune che arrivano da Nairobi o Mombasa. Evitare comunque di frequentare luoghi troppo affollati e di girare la sera in luoghi non protetti, quindi al di fuori di ristoranti o luoghi privati.

In un paese ridotto alla fame, non solo dal debito pubblico frutto di un'amministrazione interessata più allo sviluppo di infrastrutture e consolidamento di rapporti internazionali che di ridurre le diseguaglianze sociali e la povertà, ma anche da pandemia e guerra russa, più che il risultato finale interessa che tutto si svolga pacificamente e non ci siano strascichi che si possano aggiungere ai problemi di questo paese.

La giornata si è svolta tranquilla, caratterizzata da lunghe code per esercitare (dalle ore 6,00 alle ore 17,00) il diritto di voto. La commissione elettorale indipendente IEBC ha tempo fino a martedì 16 agosto per dare i risultati. Dopo la proclamazione del vincitore delle presidenziali, ci saranno tre giorni di tempo per presentare eventuali denunce e petizioni che dovranno essere valutate entro 30 giorni.

A seguire, nel capitolo “Notizie dal Kenya”, potrete leggere come sono andate le votazioni negli anni precedenti.

Mercoledì 10 al Tabasamu tutto tranquillo. Abbiamo dato avvio alla raccolta del mais con 6 persone (in foto ne vedete 4).

 

 

Stanno arrivando anche i pomodorini kenioti, di piccole dimensioni, ancora verdi: hanno bisogno di sole!

       

Lunedì 15 pagamento consueto a metà mese dei salary: advance e consueta riunione del Gender Project. Continua la raccolta del mais.

Lunedì 15, nel tardo pomeriggio, sono stati dati i risultati delle elezioni: il nuovo Presidente è William Ruto, 55 anni, della tribù dei kalenjin, un tipico “self made man”, molto intraprendente, capace di creare dal niente in trent’anni un impero costituito da attività agricole, allevamenti, catene alberghiere ed altri investimenti, disposto (dicono) a “tutto” pur di raggiungere i suoi obiettivi. Si pensano a brogli nel conteggio dei voti. Pochi disordini a Nairobi. Ciò nonostante abbiamo preferito stare tranquilli a casa in attesa della riapertura delle scuole. Quest’ultime non riaprono lunedì 15, ma si proroga la riapertura di un’altra settimana, sempre per sicurezza, causa elezioni politiche. Gli alunni felici, ma la didattica continua a perdere: è già un anno concentrato in cui i trimestri non sono tali, ma ridotti. La preparazione degli alunni in questi ultimi anni (2020-2021-2022) si è abbassata, causa la pandemia, con un programma troppo concentrato e ridotto.  

Martedì 16 Raila Odinga, il candidato sconfitto alle presidenziali del Kenya, ha deciso di contestare alla Corte Suprema la vittoria del suo avversario. Ha dichiarato che i risultati annunciati dalla Commissione indipendente IEBC (4 componenti su 7 si sono dissociati, mentre uno è stato ucciso) sono errati e devono essere annullati, e che la decisione del suo presidente Wafula Chebukati di annunciarli, nonostante l’opposizione di 4 membri della sua commissione, è stata arbitraria e “dittatoriale” e ha  dichiarato di avere le evidenze che le elezioni sarebbero state "truccate" e additando nel presidente della commissione elettorale indipendente Wafula Chebukati il "burattinaio" di tale condotta. Allo stesso tempo Odinga ha esortato i suoi sostenitori a mantenere la calma, a non farsi giustizia da soli ed attendere che la giustizia faccia il suo corso.

Mercoledì 17 il Ministro ha ufficializzato la riapertura delle scuole a lunedì 22: in totale 20 giorni a casa (dal 02 al 21).

Giovedì 18 lungo meeting di Claudio con la manager Mary e il Preside Edward. Claudio ha sollecitato e sensibilizzato il management ad organizzare la didattica in modo da recuperare il tempo perso (3 settimane) a casa per le elezioni politiche. La priorità deve essere la performance degli alunni! Necessità un grande lavoro aggiuntivo da parte dei maestri per avere risultati decenti. Tra la pandemia prima e le elezioni ora, in pratica si sono ridotti i trimestri, a discapito della preparazione degli alunni, considerati l’ultimo anello della catena in un paese dove gli adulti preferiscono pensare a se stessi, che al futuro delle nuove generazioni.

Venerdì 19 è venuta a trovarci Faidah per le spese di trasporto per ritornare a Mariakani. Abbiamo tentato, con la Manager Mary, di far intervenire i fratelli per partecipare alle spese di viaggio, come desiderato da Claudio, ma non c’è stato niente da fare. Quando chiedi loro un atto di responsabilità e partecipazione scompaiono. Faidah è sola con la sua piccola bimba Florence Dama e per fortuna la sorella maggiore, molto responsabilmente, accudisce la piccola Dama.

 

Venerdì 19: ecco il nostro mais al sole ad essiccare e le nostre verdure. Il programma di autosostentamento voluto da Claudio e messo in pratica grazie al coordinamento della Manager Mary e del Preside Edward, sta dando i suoi frutti. Claudio ha già invitato Mary e Edward a considerare l’estensione, nell’aprile 2023, della semina di mais anche alla porzione di terreno dietro alle ultime aule costruite. 

     

 

Ecco le porzioni di terreno in corso di lavorazione da parte degli alunni, grazie al programma di lezioni di agricoltura:

 

Venerdì 19 abbiamo finalmente completato la chiusura del rapporto con il nurse Benson: ha completato e firmato il report per l’ufficio pubblico di Gongoni. Già, subito dopo l’allontanamento volontario, abbiamo riconsegnato i vaccini al Dr. Nelson Kahindi e pochi giorni a seguire abbiamo riconsegnato il frigorifero dei vaccini all’ufficio pubblico di Gongoni. Claudio si è reso indisponibile a continuare il servizio gratuito della vaccinazione a seguito dei problemi causati dai nurse-mid wife (prima Jsaac poi Benson) e alla responsabilità che il loro comportamento produce a ricaduta sul Director e sull’Associazione S.K.O. In questi ultimi due casi problematici (Isaac e Benson) che hanno segnato negativamente l’esperienza, hanno dimostrato inattitudine a svolgere il loro lavoro: il primo (di etnia Kissi) per un cattivo rapporto instaurato con i pazienti e la comunità Giriama del luogo, il secondo venuto nella zona agricola il tempo necessario per trovare poi un posto in città (Kilifi) a lui gradito. In pratica questi giovani ostetrici accettano di venire a lavorare nelle zone agricole pur di avere uno stipendio immediato dopo la laurea breve, ma la loro intenzione è di rimanere il meno possibile. Intanto fanno esperienza che gli serve per il loro successivo lavoro, possibilmente in una struttura pubblica (meglio remunerata rispetto agli ambulatori privati). Siamo alla ricerca, questa volta di un’ostetrica donna, confidando che non ci dia problemi, ma non è facile capire perché quando si presentano sono disponibili a venire a lavorare da noi, sembrano “angioletti” e non puoi capire cosa circola nella loro mente. Claudio sta cercando di ottenere, sia nell’ambito scolastico che sanitario, una migliore professionalità nell’offerta dei nostri servizi alla comunità. Perché se vogliamo avere la partecipazione della comunità alle spese, seppur in maniera simbolica, a maggior ragione dobbiamo offrire servizi adeguati e professionali. Non facile e scontato: duro lavoro per Claudio e per la Manager. Ma non molliamo!

Lunedì 22 abbiamo dato avvio al nuovo progetto di allevamento: “kuku project” (progetto polli) con la motivazione di estendere l’autosostentamento del Tabasamu C., completare le lezioni scolastiche di “pratica”  nel settore agricolo agli studenti  e riusare la struttura chiamata “La Fattoria di Nonna Cesira” dedicata alla mamma di Marisa.

  

 

Lunedì 22 riapertura delle scuole e consueta riunione Gender Project.

Lunedì 22 lo sfidante Raila Odinga ha presentato ricorso contro il risultato delle elezioni presidenziali alla Suprema Corte di Nairobi, la quale ha 14 giorni per esprimersi

Lunedì 22 il mais in essicazione

 

Lunedì 22 abbiamo dato al maestro Joseph due palloni. Quasi ogni sabato pomeriggio, grazie al pulmino scolastico, il team dei nostri alunni con il coach Joseph, si spostano per le partite di calcio con i Team di altre scuole del distretto di Magarini. Siamo molto soddisfatti perché vinciamo sempre. Per la soddisfazione dei partecipanti, grazie al loro impegno, abbiamo gettato le basi per il TABASAMU FOOTBALL CLUB. Sabato 03.09, con una cerimonia e un pranzo offerto ai giocatori, ufficializzeremo, congratulandoci, per i progressi conseguiti: siamo la squadra più forte del distretto.

 

Martedì 23 incontro con la nuova potenziale ostetrica EUNICE, di etnia Giriama, di 27 anni, proveniente da Gede. Ci ha fatto una buona impressione e nei giorni a seguire meeting con l’Officer Helth Office di Gongoni per condividere la scelta

Mercoledì 24 il nuovo paziente del reparto fisioterapico affetto da autismo

 

Mercoledì 24 abbiamo iniziato ad usare il nostro mais: 9 sacchi, ossia 900 kg.

 

Sotto potete vedere la separazione dalle pannocchie ai chicchi di mais.

 

Venerdì 26 i bimbi partecipano alla raccolta dell’ultimo mais: un altro sacco di 100 kg. e all’essicazione

 

Le pannocchie svuotate dai chicchi verranno usate per il fuoco alle pentole: non si butta via niente. Economia circolare

 

Per risparmiare non compriamo più il Porridge (per colazione) già preparato: solo da bollire e aggiungere zucchero. Ora Mary ha comprato al mercato gli ingredienti e lo facciamo noi in cucina:

 

I vari ingredienti acquistati: white soghum, nuts, brown soghum, millets, maize, flower:

 

Mentre altri gruppi di ragazze giocano a Net Ball:

 

 I piccoli bimbi della scuola materna puliscono le mani prima di mangiare. Ma non possiamo continuare con questo sistema. Dobbiamo provvedere come abbiamo fatto per gli alunni della Primary School: un lungo lavabo in cemento lisciato con 4 rubinetti, posto all’ingresso della mensa. I piccoli non possono accedere perché l’altezza è troppo per loro. Per cui presto costruiremo un lavabo adatto a loro.

 

Lunedì 29 Kache, dopo la consueta riunione del Gender Project, viene in ufficio per donare un mango a Claudio e nel contempo chiedere soldi (2 €) per comprare la sima (farina per polenta), alimento senza il quale il popolo Giriama non può stare.

 

Lunedì 29 sempre più persone si affidano alle cure del nostro nuovo fisioterapista Daniel: adulti e bimbi, casi ortopedici o cerebrali.

 

Loyce è la nostra paziente più bisognosa d’aiuto: è la nostra Mascotte.

 

Martedì 30 è arrivata Mama Kanze con la piccola Linet per il consueto supporto alimentare mensile:

 

Eccoli finalmente i nostri pomodorini kenioti che usiamo per il condimento dei pasti, molto frugali:

 

Martedì 30 riunione tra il Preside, Vice Preside, Assistente Preside e un insegnante per finalizzare la didattica:

 

 

Al Royal Tulia Home, in cui regna la quiete, si approcciano nuove specie di uccelli, che non è possibile fotografare da vicino e non avendo una macchina fotografica adeguata, non si riesce a fare un primo piano. Ma sono bellissimi: quello sulla corda-parapetto del ponticello piscina ha una coda blu intenso e un becco arancione pronunciato …

 

 

 

NOTIZIE DAL KENYA

 

L’Alta Corte di Nairobi lo ha condannato ad una pena esemplare: 100 anni di reclusione senza il beneficio di poterli convertire in una multa. Stephen Nzuki non è un "comune mortale", è un vero e proprio mostro che con premeditazione, serialmente, ha violentato nell’arco di sei anni, dal 2010 al 2016, “decine di ragazzini minorenni” come riportano i media keniani e appare dalle accuse accolte dai magistrati keniani. Nzuki dirigeva un orfanotrofio a Utawala, periferia della capitale e costringeva i giovani ospiti maschi del centro a rapporti sessuali, leggendo loro brani della bibbia e interpretandoli come se fosse il libro sacro a giustificare la sua pedofilia.

In Kenya secondo un rapporto del Ministero della Salute, nel 2021 sono stati violati almeno 9484 bambini compresi tra i 12 e i 17 anni e a molti di loro è stato trasmesso il virus dell’Hiv.

 

Per la settima volta, i cittadini della Repubblica del Kenya, il 9 agosto 2022, hanno votato. Da quando nel 1992 fu introdotto il multipartitismo, ogni cinque anni il paese è stato chiamato ad eleggere il Presidente, i parlamentari e da marzo 2013, dopo le modifiche alla costituzione che hanno introdotto la “devolution”, ovvero la divisione politica ed amministrativa del Kenya in 47 contee, anche i governatori ed i membri del consiglio di contea.

Vediamo in breve come è andata in passato:

1992: In un clima di comprensibile disorganizzazione e di potere da sempre in mano al successore del padre della patria Jomo Kenyatta, ovvero Daniel Arap Moi, la prima elezione multipartitica vede la divisione tra kikuyu (etnia di Kenyatta) e i kalenjin (etnia di Moi). Il vicepresidente di Moi, Emilio Mwai Kibaki, lascia la carica e fonda il Democratic Party, candidandosi presidente. Alla fine la spunta Moi che viene eletto presidente e allo stesso tempo per legge non sarà più presidente a vita ma avrà al massimo due mandati a disposizione per governare. La composizione stessa del parlamento non gli darà possibilità di cambiare le regole. Nelle zone della Rift Valley tra Nakuru ed Eldoret scoppiano violenze tribali tra kikuyu e kalenjin che porteranno ad oltre 1200 morti.

1997: Senza particolari problematiche, Moi viene rieletto per il secondo mandato sempre contro Kibaki, ma con minore impatto sul popolo. I partiti di opposizione al KANU del presidente all’ultimo mandato hanno sempre più potere in parlamento.

2002: Moi cede lo scettro del KANU al giovane Uhuru Kenyatta, figlio di Jomo. Ma Kibaki, sostenuto anche dall’opposizione luo capeggiata da Raila Odinga, forma l’alleanza National Rainbow e diventa il terzo presidente del Kenya.
2007: L’infausto anno delle elezioni con strascichi molto vicino alla guerra civile. Mwai Kibaki si ripresenta per il secondo mandato e questa volta viene sostenuto da Uhuru Kenyatta, fuoruscito dal KANU. L’opposizione è guidata da Raila Odinga, che ha formato il suo partito, l’Orange Democratic Movement, a maggioranza Luo ma con rappresentanza Kalenjin e l’apporto strategico del politico rampante William Ruto. Odinga ha grande presa sulla povera gente, anche per via del passato socialista di Odinga, e sulla costa. Dopo una controversa trasmissione dei dati, Odinga il 27 dicembre 2007 denuncia che il voto è stato palesemente truccato. Nelle settimane successive, gli scontri uccidono più di 1.100 persone e ne costringono 600.000 ad abbandonare le loro case in un Paese generalmente visto come un faro di stabilità in Africa. L'epicentro della violenza è la Rift Valley, dove i membri delle comunità etniche Kalenjin e Luo, che sostengono principalmente Odinga, si scontrano con i membri della comunità Kikuyu, a cui appartiene Kibaki. Il 28 febbraio 2008 grazie al lavoro di mediazione dell’ONU e del suo presidente Koffi Annan che si spende in prima persona, viene firmato un accordo di condivisione del potere, in base al quale Kibaki mantiene il suo incarico e Odinga diventa primo ministro. Nel 2010, la Corte Penale Internazionale dell’Aja apre un'indagine per crimini contro l'umanità sulle violenze post elettorali. Due anni dopo, i giudici confermano le accuse contro Uhuru Kenyatta e William Ruto per il loro presunto ruolo nelle violenze, ma saranno assolti rispettivamente nel 2014 e nel 2016.

2013: Il 4 marzo Uhuru Kenyatta, successore di Kibaki, vince le elezioni su Odinga, in un clima di forzata non belligeranza che si ripercuote positivamente sulle strade e nelle piazze. William Ruto decide di lasciare Odinga.
Un anno dopo Kenyatta diventa il primo presidente in carica a comparire davanti alla Corte penale internazionale.
2017: A fine agosto Kenyatta viene eletto per il secondo mandato contro l’ormai consueto rivale Odinga, con William Ruto come vicepresidente. Ma gli avvocati del partito ODM impugnano i risultati e denunciano intromissioni nel sistema tecnologico di trasmissione dei dati. Con un annuncio a sorpresa il primo settembre, i giudici dell’Alta Corte di Nairobi dichiarano i risultati dello scrutinio "nulli e non validi" e ordinano una ripetizione delle elezioni entro 60 giorni. L'annullamento è il primo della storia in Africa. Tuttavia Odinga non si presenta al bis delle elezioni di ottobre, denunciando nuove situazioni poco chiare. Questa volta il ricorso non viene accolto. Kenyatta viene rieletto in ottobre in un voto caratterizzato da una bassa affluenza alle urne. Decine di persone muoiono nelle proteste che seguono, soprattutto in scontri con la polizia, soprattutto nelle roccaforti di Odinga nel Kenya occidentale e negli slum di Nairobi. Pochi mesi dopo, nel febbraio 2018, i due leader politici stupiscono il Paese stringendosi la mano e dichiarando una tregua per il bene e la pace della nazione. Il vicepresidente di Kenyatta lasciando il vicepresidente Ruto in disparte. L’alleanza in chiave politica crea un movimento interparlamentare per indire un referendum costituzionale: l’idea è quella di ricreare le condizioni del 2008 con un presidente e un primo ministro per permettere a Odinga di essere finalmente “rais” e a Kenyatta di mantenere il potere con un altro ruolo. Ruto si oppone e fonda un suo partito, United Democratic Alleance, schierandosi di fatto all’opposizione del suo stesso governo, in cui mantiene la carica di vicepresidente “separato in casa”.
2022: Kenyatta è alla fine del secondo mandato, ma il suo partito Jubilee a forte impronta kikuyu non avrà di fatto un candidato presidente. E’ nata la coalizione Azimio La Umoja che sostiene Odinga e se la vedrà con l’alleanza Kenya Kwanza in cui, oltre all’UDA di Ruto, converge il partito FORD degli ex ministri Mudavadi e Wetangula, di etnia Luhya, la seconda più popolosa del Kenya.

Due tribù keniane: Talai e Kipsigi, originari della valle di Kericho dove sorgono le più grandi piantagioni di té del paese, chiederanno un risarcimento di 200 miliardi di dollari al governo inglese per abusi di varia natura da loro subiti durante l’era coloniale, particolarmente all’inizio del Novecento. Hanno infatti annunciato alla radio della BBC inglese di essere pronti a rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. L’impero coloniale britannico estirpò con la forza loro che erano gli abitanti ancestrali di quelle terre proprio per farne coltivazioni. Molti di loro opposero resistenza ma furono portati in campi di detenzione sul Lago Vittoria, tra malaria e mosca tse-tse, dove quasi tutti morirono anche per maltrattamenti, e molte donne dovettero abortire. I rappresentanti dei Talai e dei Kipsigi, affermano di aver cercato di incontrare il ministro degli Esteri britannico Liz Truss nel maggio 2022, ma di essere stati respinti, nonostante avessero reso noto che era stata depositata una petizione con 100 mila firme alle Nazioni Unite.

 

CORONAVIRUS e VACCINAZIONI IN KENYA

 

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