Newsletter Giugno 2024
PER RICORDARE MARISA NEL SUO DECENNALE (DALLA SUA SCOMPARSA), TROVIAMOCI TUTTI INSIEME CON TANTI RACCONTI, FOTO, VIDEO, … E CON IL GRUPPO MUSICALE “TAFFILA’” CHE SI ESIBIRA’ DAL VIVO CON MUSICA AFRICANA
CARI SOSTENITORI DI SOLIDARIETA KENYA ONLUS, VI PREGO, NON DIMENTICATEVI DEL 5X1000 DA DEDICARE A NOI NELLA CONSEGNA DELLA VOSTRA DICHIARAZIONE DEI REDDITI:
L’intervista che Claudio e Alberto hanno avuto da Tele Vallassina (TV privata dell’erbese). Link video intervista:
https://youtu.be/rA-u_74MXfk?si-UM8-OTWjAds9nCcj
“Progetto cibo” che abbiamo con wishriser: un programma di donazioni mensili per aiutarci a comprare il cibo per i bambini. Link: https://www.wishraiser.com//solidarieta-kenya-onlus
Intervista di Tele Vallassina a Alberto ai primi di maggio 2024 https://youtu.be/oMif3GR9ELU?si=bkz9CjFuzGQvXsiC
PRINCIPALI NOTIZIE DAL KENYA PER CONOSCERE IL “SISTEMA PAESE”
01 GIUGNO: Festa nazionale in Kenya, il “Madaraka Day”, ovvero “il giorno della Responsabilità. Cade proprio il giorno prima della Festa della Repubblica in Italia, e si riferisce all’evento di sessantuno anni fa, il 1° giugno 1963. In quel giorno, dopo il lungo processo di dieci anni di battaglie, rivolte ed impegno civile per liberarsi del colonizzatore britannico, il “Governo Ombra” keniano, con Jomo Kenyatta presidente, si assunse la responsabilità di darsi le prime regole interne, forgiando il primo stralcio della Costituzione del Kenya, che poi sarebbe entrata in vigore il 12 dicembre dello stesso anno.
Durante le celebrazioni per il Madaraka Day, il presidente keniano William Ruto ha annunciato che nel prossimo futuro il Kenya non importerà più nessun genere di scarpe, ma si concentrerà sul rafforzamento della produzione locale di calzature. Secondo Ruto, la decisione fa parte dell’impegno del suo governo a sviluppare il settore del pellame per rafforzare e rendere competitive le industrie locali per la vendita locale e l’esportazione. L’intenzione è quella di autofinanziare il settore della pelle, invogliando gli investitori che vogliano produrre calzature ed altri oggetti ad aprire le loro industrie in Kenya, impiegando manodopera locale, formandola ed offrendo loro il know-how.
O2 GIUGNO: come ha ricordato l’ambasciatore Roberto Natali, il 2024 segna 60 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Kenya e quest’anno si è anche rivelato cruciale per i rapporti bilaterali, dopo la spinta data dalla visita lo scorso anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ci sono anche i recenti accordi dell’Unione Europea con Nairobi che prevedono l’azzeramento dei dazi doganali per il Kenya verso l’Europa e gradualmente anche quelli del Vecchio Continente nel paese africano.
Più che nel vaccino, per sconfiggere la malaria, il futuro sembra passare dalla genetica. I primi esperimenti, in questo senso, sono lusinghieri e stanno per approdare anche in Kenya, dopo aver avuto successo a Gibuti. Recentemente decine di migliaia di zanzare geneticamente modificate in laboratorio sono state rilasciate a Gibuti nel tentativo di fermare la diffusione di una specie invasiva che trasmette la malaria. Le zanzare maschio “Anopheles stephensi”, che oltretutto non pungono l’uomo, sono state sviluppate dall’azienda biotecnologica britannica Oxitec. La loro particolarità è che sono dotate di un gene che uccide la prole femminile prima che raggiunga la maturità. Solo le zanzare anofele femmine pungono e trasmettono la malaria e altre malattie virali.
Il governo keniota ha deciso che è ora di eliminare i corvi cosiddetti “domestici” (Housecrows) che da tempo infestano la costa del Kenya, portando non solo fastidio sonoro e malattie, ma spaventando altre specie di uccelli, peraltro autoctone a differenza loro, e mangiandone le uova, limitandone così la riproduzione e favorendone l’estinzione. Il Kenya Wildlife Service (KWS) ha deliberato che le cornacchie sono “uccelli non autoctoni invasivi che per decenni “hanno allontanato le specie di uccelli locali dai loro habitat naturali, ma hanno anche causato notevoli disagi ai turisti, soprattutto nel settore alberghiero costiero. Il governo ha dichiarato che l’obbiettivo è, entro la fine del 2024, eliminarne almeno 1 milione.
L’Italia è in prima linea per aiutare il Kenya a prevenire le catastrofi naturali. L'Ambasciatore d'Italia in Kenya, Roberto Natali, e il rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri, Kamal Kishore, hanno firmato l'accordo che dà il via all'iniziativa per rafforzare i sistemi di allarme e di azione preventiva in Kenya. Si tratta di un progetto finanziato dalla cooperazione italiana e realizzato dalle Nazioni Unite, tramite l’ufficio UNDRR per la riduzione del rischio dei disastri. Alla firma era presente anche il titolare della sede di Nairobi dell’agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo (AICS), Giovanni Grandi. L’investimento è pari a 1,5 milioni di euro.
Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, l’Ambasciata d’Italia in Kenya, tramite il suo ufficio culturale, l’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, ha deciso di celebrare la “Festa della Repubblica dei bambini”, un evento divertente e aggregativo pensato per i più piccoli e per le loro famiglie. La giornata di svago, fantasia e creatività di quest’anno si è tenuta sabato 16 giugno a partire dalle 14.30 al ristorante-lounge Matteo’s di Karen. L’evento ospiterà il “mago delle bolle di sapone” Alekos Ottviucci, artista con esperienza internazionale, grazie alla partecipazione a prestigiosi festival ed eventi in Europa, Asia e Medio Oriente.
Dopo essere stato ricevuto alla Casa Bianca il mese scorso, a distanza di 16 anni dall’ultimo leader africano e di due decenni proprio da Kibaki, per quanto riguarda il Kenya, il Presidente Ruto è salito di considerazione in ambito Nato e in ambito G7. Anche per questo, oltre che per il “work in progress” del celeberrimo Piano Mattei per l’Africa, di cui il Kenya è uno dei paesi trainanti, il capo di Stato keniano è stato invitato da Giorgia Meloni, presidente di turno, al meeting in Puglia.
Dopo le proteste di attivisti e società civile davanti al parlamento a Nairobi, il governo Ruto ha ritirato alcune delle proposte di tasse e accise contenute nella legge finanziaria 2024: la proposta dell’accisa del 16% sul pane, l'accisa sull'olio vegetale, l’aumento sulle transazioni dei servizi di trasferimento dei telefoni cellulari, la cosiddetta “ecotassa” su prodotti non riciclabili, come ad esempio pannolini ed assorbenti. Verranno tassati solo quelli d’importazione, e non quelli prodotti localmente. La stessa cosa varrà per prodotti di primo consumo, come uova, cipolle e patate. Viene aumentata anche la soglia per l’iscrizione obbligatoria alla V.A.T. per favorire le piccole e medie imprese. Da 5 milioni si sale a 8. Saranno esentate dall’iscrizione al portale eTIMS con l’obbligo di fatture elettroniche le piccole imprese con fatturato inferiore a 1 milione di scellini all’anno. La commissione parlamentare sul bilancio ha deciso anche che la tassa sui veicoli a motore non può essere modificata attraverso la legge sull'imposta sul reddito. L'imposizione della tassa sulle assicurazioni avrebbe danneggiato il settore assicurativo e quindi la proposta è stata abbandonata.
I giovani kenioti della Generazione Z si sono stufati di chi decide per loro e parlando di massimi sistemi, rende più difficile la loro vita di tutti i giorni e mette a rischio il loro futuro. Chiedono di bloccare la nuova legge finanziaria, che prevede nuove tasse e (come tutte le finanziarie) nessuna buona notizia. Dopo la prima manifestazione, le tre imposte più controverse, l’accisa del 16% sul pane, quella del 25% sull’olio vegetale e la tassa del 2,5% sul valore dell’ automobile, sono state rimosse dal disegno di legge. La corruzione dilagante in ogni ambito, che favorisce la dispersione di risorse fondamentali è la causa di ogni problema in Kenya. Stiamo assistendo a un passaggio dalla mobilitazione su base etnica all'attivismo su base tematica.Le persone non si riuniscono in base alla loro tribù. Si uniscono per lottare per questioni specifiche che riguardano la loro vita quotidiana, come le politiche economiche, la responsabilità del governo e la giustizia sociale. Questa nuova forma di attivismo riflette una crescente maturità politica dei kenioti, che danno priorità alle preoccupazioni comuni rispetto alle divisioni etniche.
La giornata di proteste del 25.06 contro la legge finanziaria, iniziata in maniera pacifica nella capitale ed in molte altre città del Paese, è via via degenerata per una serie di concause, arrivando all'incredibile ed increscioso episodio dell'assalto al parlamento nazionale, a cui è stato anche dato fuoco, fortunatamente delimitato solo ad un'ala. Peggio è andata all'ufficio del governatore di Nairobi, Johnson Sakaja, incendiato insieme con gli uffici amministrativi. Ancora peggio ad almeno 10 dimostranti (anche se ufficialmente si parla di 5 vittime) che secondo l'agenzia Reuters sarebbero morte, oltre a 13 feriti in maniera grave, 52 arresti e 21 misteriose sparizioni di attivisti e influencer, secondo quanto ha denunciato Amnesty International. Nelle periferie di Nairobi ci sono stati saccheggi di supermarket, di negozi. Nel CBD, (Central Business District) i negozianti, stanchi di dover riparare vetrine e saracinesche, che ormai nessuna assicurazione protegge più, hanno a loro volta assoldato persone per proteggere le attività. Scene di guerriglia preventiva: guardiani con bastoni, malintenzionati con pietre e passamontagna, polizia con lacrimogeni e fucili puntati.
La corruzione si mangia da decenni una bella fetta del debito pubblico del paese, ne limita le risorse e soprattutto continua ad arricchire i soliti, senza far evolvere la classe media e le nuove generazioni, che sono il vero motore della nazione.
La corruzione in Kenya è un problema di lunga data e diversificato a seconda delle classi sociali, ma figlio dei sovranismi degli ultimi cento anni nel Paese. Prima quello coloniale, che ha portato al clientelismo e a comportamenti subdoli, per ricevere benefici da chi riusciva ad accattivarsi i "padroni" e distribuirli il più possibile ai propri familiari o alla propria comunità, ritenendolo giusto a prescindere, piuttosto che agire rispetto alla meritocrazia o ad altri parametri. Dopo l'indipendenza, il potere si è accentrato in un solo uomo ed in pratica ad una sola etnia. Questo ha dato la possibilità ai Kikuyu (l'etnia del presidente Jomo Kenyatta) di gestire favori e opportunità in modo da arricchirsi. La pratica in questo modo è arrivata fino ai livelli più bassi della scala gerarchica e burocratica. Così le reti clientelari e la cultura dell'impunità hanno perpetuato nel tempo le pratiche di corruzione.
L'etnia e le affiliazioni tribali svolgono ancora un ruolo significativo nella politica e nella società keniota. Ed è questo che ha cementato le suddette reti clientelari su base etnica che privilegiano la lealtà rispetto al merito, favorendo corruzione e nepotismo. La corruzione è addirittura aumentata con il successore di Kenyatta, Daniel Arap Moi, alla fine degli anni Settanta. Moi, di etnia Kalenjin, come l'attuale leader William Ruto, non ha fatto nulla per rafforzare le istituzioni, centralizzando ancora di più il potere, cercando di limitare l'influenza delle due etnie prevalenti. Il risultato è la debolezza delle strutture di governance, a cui si aggiunge la mancanza di volontà politica di contrastare la corruzione. Unite ad una giustizia resa più indipendente dopo la fine dell'era Moi, hanno permesso alla logica delle mazzette di prosperare. Le istituzioni responsabili della supervisione e dell'applicazione sono spesso compromesse o inefficaci. Anche la creazione dell'ufficio anticorruzione si è rivelata inutile, quando poi le sue azioni devono essere tradotte in certificazione di reati e relative pene dalla giustizia.
La giustizia è spesso guidata dalle mani degli stessi politici corrotti. La politicizzazione delle indagini sulla corruzione e la mancanza di volontà politica di perseguire i funzionari di alto livello hanno minato gli sforzi per combattere la corruzione. Politici e funzionari pubblici spesso sfruttano le loro posizioni per guadagni personali, senza temere conseguenze.
Tratto da Malindi.net del 29-06-2024 di Freddie del Curatolo.
NOTIZIE DAL TABASAMU CENTRE
IL PARROCO FATHER FRANCIS HA BISOGNO DI UNA AUTOMOBILE PER SVOLGERE IL SUO MANDATO. QUELLA USATA IN PRECEDENZA DAL PRECEDENTE PARROCO è DISTRUTTA (VALUTATA KSH. 200.000). SOLIDARIETA KENYA ONLUS PARTECIPA CON 100.000 KSH. INVITIAMO I NOSTRI FOLLOWERS AD AIUTARCI NELLA RACCOLTA FONDI.
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Mercoledì 19 riunione, indetta dal Ministero dell’Educazione, a Gongoni dei Manager e Directors di tutte le scuole del Distretto di Magarini per coordinare le scuole private nellespletamento del nuovo programma scolastico, che include le cosiddette “materie pratiche” (agricoltura, cucina, sport, canti e balli, …)