Non esistono parole per...

di Sara Venezia - Trezzano Rosa - Agosto 2015

“Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.”
 - F. W. Nietzsche

Non credo esistano parole per esprimere la meraviglia che i miei occhi hanno visto e la gioia che il mio cuore ha provato nei giorni della mia prima esperienza con Solidarietà Kenya Onlus.
Non credo esistano parole per descrivere l’entusiasmo dell’accoglienza al Royal Tulia, la sorpresa nel trovare un letto decorato con la scritta “Welcome Kenya” creata da Sande, con fiori e foglie, la delizia delle cene preparate da Melissa, la gentilezza e la dolcezza di Edison, la disponibilità e l’amicizia di William e la simpatia di James.
Né, tantomeno, credo esistano parole per spiegare le lacrime incontrollabili che mi hanno colto al primo ingresso al Tabasamu Centre: più di duecento bimbi uscivano dalle loro aule, ci correvano incontro e ci accoglievano con canti, balli e sorrisi enormi.

Un’emozione immensa.. 

Sicuramente non ne esistono per dare voce alla grandezza del progetto creato da Marisa e Claudio: grandioso nell’amore, nella perseveranza e nell’ambizione.
Ho avuto la possibilità di conoscere Marisa solo attraverso le parole di chi l’ha conosciuta e profondamente amata.
Ho avuto l’onore di conoscere Claudio, al quale mi sentirò per sempre legata da un profondo sentimento di stima ed affetto.. Un uomo coraggioso ed estremamente forte. Un coraggio e una forza palpabili anche attraverso gli occhi velati di lacrime. Un coraggio e una forza degni di ammirazione e di supporto.. Ora più che mai.

“E’ stato meraviglioso!” è la risposta che do a chi mi chiede della mia esperienza in Kenya.
Non saprei trovarne altre..
Ho incontrato occhi enormi e luminosi, ho ascoltato voci squillanti intonare canti in ogni momento della giornata e ho ammirato le danze a ritmo di bongo.
Sono stata presa per mano per contare i passi prima in Inglese, poi anche in Swahili e in Italiano.
Ho assistito alla gioia e alla sorpresa del vedersi immortalati in una fotografia e a quella del fare un viaggio in auto..
Ho incrociato volti bruciati dal sole e schiene piegate dalla fatica e ho potuto assaporare la semplicità di chi ha “poco” e se lo fa bastare e la purezza di chi, nonostante tutto, non smette di sorridere e di camminare.
La “mia Africa” mi ha re-insegnato che c’è tantissima felicità nelle cose più piccole e semplici.
La felicità è in un vecchio pneumatico che rotola nel prato, nell’impronta di un piedino rimasta impressa sulla sabbia, nel farsi sciogliere ed accarezzare i capelli. La felicità è spingere un pezzo di legno per allineare un campo da basket, è usare una molletta per capelli per far ridere i bambini, è disegnare una bandiera su una parete.
La “mia Africa” mi ha re-insegnato che c’è tantissima bellezza e che è ovunque, intorno a noi. 
E’ nelle nuvole che portano la pioggia e nella Luna e nelle stelle di un cielo sereno, è nell’incrociare uno sguardo sconosciuto e ricambiare un sorriso. C’è bellezza nell’offrire un gelato ad un amico, nel camminare a piedi nudi e nel mangiare senza posate.
La “mia Africa” mi ha insegnato che si può sopravvivere a tutto.
Si sopravvive alla mancanza di connessione internet, di luce elettrica e di acqua calda. Si sopravvive ad un solo pasto al giorno e ad un abito sporco e strappato. Si può sopravvivere alla malattia, all’abbandono e anche alla morte.

La “mia Africa” mi ha fatto innamorare di tutto quello che i miei sensi hanno colto e che il mio cuore ha provato.
Mi sono innamorata di volti, occhi e sorrisi. Di luoghi, paesaggi, luci e ombre. Di canzoni e passi di danza. Di odori e profumi.. 

E’ stato difficile andare via. 
Sarebbe impensabile non tornare..
Grazie a Solidarietà Kenya Onlus , a Claudio e a Marisa, centinaia di persone vivono e sorridono.
Io sono tra queste..


“Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio. Il Cuore.”
- A. Hepburn

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