Newsletter Luglio 2017
DONA IL 5x1000A “SOLIDARIETA’ KENYA ONLUS”: C.F. 91019810133
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Cari lettori, in Kenya nel mese di luglio si è protratta la stagione delle piogge, siamo in pieno inverno e le temperature consentono notti (quasi) fresche (23°) e giornate ventilate (max 28°): chi vuole ristorarsi e proteggersi dal caldo umido delle città italiane, può venire all’equatore! La campagna elettorale è entrata nel vivo, con toni pacifici, facendo ben sperare che i cittadini l’otto agosto possano scegliere in piena libertà e tranquillità il loro leader per i prossimi 5 anni. Dopo le notizie dal TABASAMU CENTRE, le nostre INFORMAZIONI CULTURALI, questa volta evolute in 4 settori.
BUONA LETTURA !!!
La Fondazione Rockefeller di Bellagio ci ha donato un automezzo usato (Renault Kangoo del 2007): si è provveduto all’immediata vendita, con il ricavato a sostegno del Tabasamu Centre. GRAZIE alla Presidente Mrs.Palacià e a Paola.
Abbiamo ripreso i lavori alla maternità: impianto idrosanitario (anche acqua calda), elettrico, pozzo per la placenta, vasca accumulo acqua, collegamentopedonalecoperto dal dispensario, viale di accesso per l’ambulanza, i lavori eseguiti in questo step.Siamo vicini al completamento dell’edificio, che per grado di rifiniture e dettagli, risulta essere costoso. Rimangono solo: vetri (orientabili) con mosquito net ai serramenti esterni, porte interne ed esterne, tinteggiature varie, boiler per produzione acqua calda, pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato (o similare), pavimentazione viale accesso ambulanza, copertura viale pedonale di collegamento, marciapiede attorno all’edificio.
RIFORNIMENTO CIBO PER I NOSTRI BIMBI: SIMA (farina x polenta), RISE, BEANS, COOKING OIL
La volontaria Sara V., arrivata il 22, ha portato un bellissimo rosario in legno per la chiesa: appartenente alla nonna Vanna e donato dalla mamma Fiorenza. Inoltre ci ha portato le 350 magliette con il nostro logo (donate da Ivo/Anna e Alberto), facendosi carico delle spese di importazioni doganali.
Il volontario Fabio P., arrivato il 25, ha portato tanti palloni, magliette, canestri basket…
Insieme hanno giocato con i bimbi, trasmettendo le regole di basket e pallavolo; inoltre è stata decisa una conferenza per il 03.08: ve ne parleremo nella prossima newsletter. Il “summer camp” con le classi 3° e 4° è iniziato il 31.07 e durerà sino al 26.08.
Ogni 27 luglio celebriamo Marisa: il 2017 corrisponde al 3° anno dalla sua scomparsa. I fiori di campo da Lei amati.
Venerdì 28 chiusura anticipata del 2° trimestre scolastico (decisione del Presidente U. Kenyatta per i preparativi alle elezioni dell’otto agosto) e commemorazione del terzo anno senza l’amata Marisa. La S. Messa officiata da Father Robert. Lo show dei nostri bambini, la consegna dei doni ai meritevoli, … come sempre una grande festa, con poesie, canti, balli, sketch, … a cui hanno partecipato, oltre ai nostri due volontari, anche il subchief Albert e i genitori.
La S. Messa officiata da Father Robert La benedizione dei doni Uno show dei bimbi
Alcune mamme con i figli Uno sketch Una danza in costume
Il SubChiefAlbert consegna i doni I bambini si divertono e giocano al Tabasamu C. La merenda offerta da S. e F.
Dama si riposa e si disseta dopo lo show La giornata è finita: ammaina bandiere
Finalmente abbiamo ottenuto il Certificato di Registrazione della nostra scuola:
INFORMAZIONI CULTURALI: IL NOSTRO STILE, LA NOSTRA MISSIONE, LA NOSTRA FILOSOFIA DI VITA
DAL KENYA (7):
1.Cresce in maniera esponenziale il traffico in internet del Kenya. Secondo la relazione globale della Internet Corporation for AssignedNames and Numbers (ICANN), resa nota in Kenya dal direttore del KENIC (Kenya Network Information Center) SammyBuruchara, il Kenya guida la classifica del Continente Nero nell'utilizzo della rete, mentre sta raggiungendo il Sud Africa, leader nella creazione di domini e maggior utente di indirizzi IP.
2. Malindi potrebbe essere una dellemete più importanti dell'Africa perl'archeologia marina.Nei fondali al largo della costa nord del kenya sono nascosti segreti di oltre 2000 anni di storia. Furono già i fenici, e poi gli antichi romani, a spingersi con imbarcazioni oltre l'Abissinia e ad oltrepassare Capo Guardafui, il cosiddetto "corno d'Africa", per commerciare e poter raccontare cosa avevano visto. Queste terre appaiono già nelle cronache di Plinio il Vecchio, oltre che di antichi cartografi arabi e persiani. Dall'anno mille in poi, con i diari del grande navigatore marocchino Ibn Battuta, le coste dell'Est Africa sono state segnalate in tutto il mondo conosciuto e pochi decenni più tardi anche i cinesi arriveranno con flotte oceaniche, anche se gli europei dovranno attendere Vasco Da Gama. Sotto il mare di Malindi e Mambrui ci sono ancora resti di natanti e dei loro tesori, è un mondo tutto da scoprire.
3. Il Kenya è la nazione più corrotta dell’Africa e il sesto Paese del mondo in questa speciale e disdicevole classifica delle cattive abitudini, stilata ogni due anni dall’istituto americano EY FraudSurvey.
4. La carne rossa in Kenya è altamente contaminata. Tossicità da plastica alta, ma col bando dei sacchetti scenderà. Il sessanta per cento della carne rossa allevata in Kenya e diretta nei mattatoi del Paese, è altamente contaminata a causa del cibo ingerito dai bovini, specialmente plastica. Lo rivela un'indagine svolta nei mattatoi di Nairobi e dintorni per conto del LivestockResearch Institute.
5. Sono iniziate l’11.07 allo stadio Kasarani di Nairobi i Mondiali Under 18 di Atletica Leggera.Un grande evento di portata internazionale per il Kenya, primo Paese dell’Africa Subsahariana ad ospitare una manifestazione del genere.Saranno 53 le nazioni coinvolte nella competizione, con grande richiamo ovviamente per gli atleti del fondo e del mezzofondo, dalla maratona ai 1500 metri, i cui campioncini giocheranno in casa e sfideranno i rivali di sempre, gli Etiopi e i marocchini.
6. La "Silicon Valley" keniana Konza City sarà costruita da un'azienda italiana. L'Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro di Vicenza ha vinto l'appalto da 40 miliardi di scellini (quasi 350 milioni di euro) per edificare la città tecnologica pensata dall'ex Presidente Kibaki e voluta dall'attuale leader UhuruKenyatta. A lei sarà affidato il compito di progettare le infrastrutture per la prima fase del progetto e di procurare i materiali e le attrezzature necessarie.Konza City è definita un fulcro fondamentale dell'ambizioso programma del Kenya di diventare il centro tecnologico dell'Africa Orientale.
7.Politecnica, società di progettazione integrata a capitale italiano, è stata incaricata di realizzare l'East AfricanKidney Institute Centre of Excellence a Nairobi, modernissimo polo ospedaliero che dovrebbe diventare il punto di riferimento per l'urologia e la nefrologia di tutta l'Africa subsahariana.Con una superficie complessiva di 15.000 m2, per un investimento totale stimato da parte del Ministero della Sanità del Kenya di circa 16 milioni di euro, il progetto si colloca in posizione baricentrica all’interno dell’area metropolitana.
DAL MONDO (8):
1. La vita umana potrebbe continuare ad allungarsi ancora andando ben oltre il limite dei 115 anni indicato da molti esperti. A lanciare questa ipotesi su Nature sono due biologi della McGillUniversity di Montreal, in Canada, che portano come prova una nuova analisi statistica dei dati relativi ai super-centenari raccolti dal 1968 a oggi tra Giappone, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna. Lo studio riaccende così l’annoso dibattito sulla durata massima della vita umana, che da sempre vede gli esperti divisi. «Lo studio della biologia dell’invecchiamento finora ci ha portato alla conclusione che un limite ci dovrebbe essere, intorno ai 115-120 anni», spiega Stefania Maggi, presidente della Società europea di geriatria e dirigente di ricerca presso l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). «Non sappiamo quale potrebbe essere il limite per l’età - affermano i due biologi - ma estendendo le linee che indicano le tendenze, si vede che la vita media e quella massima potrebbero continuare ad aumentare nel prossimo futuro». In futuro, nei Paesi più ricchi, potremmo avere anziani che vivranno meno e con più patologie. I dati dimostrano che già oggi le persone fra i 45 e i 65 anni presentano disabilità superiori a quelle dei loro genitori: un elemento davvero preoccupante.Giunge intanto, a collegarsi a questo filone di ricerche, uno studio secondo cui i bimbi intelligenti sono doppiamente «ricchi». L’intelligenza, infatti, stando a una ricerca pubblicata sul BritishMedical Journal (Bmj), èassociata anche a una vita più longeva e a un rischio minore di morte per malattie cardiache, ictus e tumori causati da fumo.
2.Sebbene sia entrato alla Casa Bianca soltanto da sei mesi, la presidenza di Donald Trump ha già avuto un impatto rilevante nella visione che il resto del mondo ha degli Stati Uniti. È quanto rileva una ricerca del PewResearch Center pubblicata lunedì 03.07, che evidenzia come le politiche e le promesse elettorali del presidente americano siano ampiamente impopolari in tutto il pianeta e abbiano influenzato negativamente (e in tempi rapidi) l’opinione che 37 Paesi in tutto il mondo hanno nei confronti degli Stati Uniti. Secondo l’analisi del thinkthank indipendente con sede a Washington – che ha intervistato oltre 40 mila persone – a livello globale soltanto il 22 per cento degli intervistati ritiene che Trump sarà in grado di prendere le giuste decisioni in politica estera. Oltre ai Paesi africani, che in generale hanno fiducia in Trump, picchi di approvazione si registrano solamente in Russia (53 per cento), Filippine (69 per cento), Vietnam (58 per cento) e Israele (56 per cento). Dallo studio del PewResearch Center emerge soprattutto un dato preoccupante per gli Stati Uniti, che sembrano aver perso la propria leadership mondiale a favore della Germania di Angela Merkel. Fra i 37 Paesi interpellati, gli unici in cui il presidente americano trova sostegno sono Russia, Filippine, Vietnam, Israele, Nigeria, Kenya e Tanzania. Solo nelle Filippine e in Africa, però, Trump resta il punto di riferimento principale fra i leader mondiali.
3.Il figlio preferito c’è, ma non si dice. Nessun genitore confesserebbe chi è il cocco fra la sua prole: è questo il segreto dei segreti, gran tabù indicibile, inconfessabile, anche se ben presente in una zona indefinita fra mente e cuore di madri e padri. Le ricerche parlano chiaro. Il 75% delle mamme ammette di avere un prediletto (ricerca 2016 del Journal of MarriagePsicology), mentre in un’indagine dello stesso giornale di qualche anno prima confessavano lo stesso sentimento anche i padri, al 70%. «Spesso si dice che sono i primogeniti i favoriti», aggiunge lo psicologo Alberto Pellai. «Ma bisogna tener conto che i figli nascono in zone diverse della vita dei genitori, e ogni figlio intercetta un pezzetto della loro storia. Il primogenito spesso riceve più cure, ma questo non vuol dire che riceva anche più amore; significa solo che i genitori, inesperti e più ansiosi, fanno il rodaggio con lui».
4. Gli anni passano veloci. Le tecnologie cambiano ancora più velocemente. Ma lui, Stephen Wozniak, quello che è sempre stato l’altro Steve della Apple, il «vero» padre dell’Apple I, a Milano ai primi di luglio, ha tra l’altro detto: «Una delle cose più importanti per il futuro, per la creazione di start up e per le società tecnologiche è l’ispirazione. Bisogna immaginare il futuro e quello che le persone vogliono, com’è accaduto con lo smartphone. L’ispirazione è più importante della stessa conoscenza. La cosa fondamentale è avere un’idea nella tua testa».
5. Stephen Hawking ha detto: «Piogge acide, temperature di 250°, la Terra diventerà come Venere». Le previsioni dell’astrofisico sul riscaldamento globale: «Siamo vicini a un punto di non ritorno». E contesta la scelta di Trump di ritirare gli Usa dall’accordo sul clima di Parigi».
6. L’uomo del futuro secondo ElonMusksudafricano, trapiantato in America, imprenditore visionario:«Non vorrei essere immortale, definitivamente. Credo che la cosa importante sia vivere a lungo in salute. Cent’anni vanno bene» ha detto Musk in un’intervista.Space X, la società dell’imprenditore di Tesla, punta nel più breve periodo al turismo spaziale, nuovo business su cui stanno lavorando anche il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, e quello di Virgin, Richard Branson.Le automobili Tesla a batteria sono già una realtà ed è sempre meno raro incontrarle anche sulle strade italiane. Ma ora Musk ha lanciato in questi giorni una nuova sfida: far funzionare l’Australia del Sud anche grazie alla più grande batteria al litio del mondo da costruire nei prossimi cento giorni. Capacità: 129 megawatt ora, 30 mila abitazioni. Altra idea proposta da Musk nel 2012 e oggi allo studio di diverse società: si tratta di una rete di trasporti merci e persone sotterranea grazie a dei tubi a bassa pressione dove dovrebbero viaggiare delle navicelle simili a missili alla velocità di 1.200 km/h. Ancora l’upload di informazioni direttamente nel cervello umano. Si chiama Neuralink ed è il progetto lanciato a marzo per studiare la possibilità di creare dei lacci neuronali per fare dialogare cervello e intelligenza artificiale. Questo inizio secolo verrà certamente ricordato per lo slancio tecnologico, sempre più fascinoso e futuribile.
7. Un satellitedella Nasa ha rilevato una macchia gigante che potrebbe causare qualche problema alla Terra. La nuova macchia solare è chiamata “AR2665”, è larga 74.560 miglia (circa 120.000 chilometri, cioè quanto il pianeta Giove) ed è abbastanza grande da essere vista dalla Terra - anche con dei piccoli telescopi solari amatoriali. A individuarla vicino al bordo del disco solare, il 10.07, sono stati diversi satelliti tra cui quello dell'Osservatorio Solar Dynamics (Sdo) dell’agenzia spaziale statunitense Nasa. Tra qualche giorno la nuova gigantesca macchia solare, dicono gli esperti, arriverà al centro del disco e “punterà” verso la Terra. Qui da noi potrebbe provocare tempeste magnetiche. Nello specifico: innescare problemi alle comunicazioni satellitari e ai sistemi di navigazione.
8. All’ultimo G20 di Amburgo, Emmanuel Macron ha detto che «l’Africa ha avuto problemi di civilizzazione», e che parte della sfida attuale è costituita da quei Paesi dove «si continuano ad avere sette-otto figli per donna». C’è chi ha bollato queste parole come «razziste», riflesso della vecchia mentalità del colonialismo francese.Sono 26 le nazioni del continente africano che nel giro dei prossimi trent’anni vedranno raddoppiata la propria popolazione. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, alla fine del secolo metà dei bambini del mondo (sotto i 14 anni) saranno africani. L’Africa avrà un quarto della popolazione mondiale, come aveva prima della tratta, soltanto intorno al 2050».«l’Africa ha enormi territori disabitati: è l’unico continente che abbia nuova terra arabile». Eppure proprio l’agricoltura sta subendo le conseguenze più terribili del cambiamento climatico, con la peggior siccità degli ultimi 20 anni: «È questa sfida che porta la popolazione a spostarsi da certe zone aride verso le città».La Nigeria è il gigante d’Africa. La prima economia per prodotto interno lordo, 180 milioni di abitanti che diventeranno 410 milioni nel 2050, quando sarà il terzo Paese più abitato al mondo, dopo India e Cina. I tassi di natalità sono scesi da 6,5 figli per donna nel 1990 a 5,6 nel 2014.
DALL’ITALIA (7):
1.Il termine «populismo»,oggi continuamente evocato per designare fenomeni diversissimi, è generalmente associato all’idea di una degenerazione della politica e, in particolare, della democrazia. Rappresenta un sintomo dello scollamento tra governanti e governati, una ribellione dal basso da parte di coloro che si sentono traditi ed esclusi da classi dirigenti incapaci e corrotte. Il libro di Marco Revelli offre una acuta e documentata analisi di questo termine passepartout, districandone e chiarendone i vari significati nel contesto delle democrazie occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Germania e Italia). Nel nostro paese, i populismi hanno in comune alcuni elementi: la personalizzazione, il rapporto diretto del leader con il suo i suoi potenziali elettori, il «rifiuto della complessità dei processi decisionali previsti dalla costituzione», la rottura con il passato, che assume la forma di una ostentata distanza dalla politica e di una proclamata volontà di rottura o di «rottamazione» riguardo ai precedenti governi. Quello di Berlusconi è un populismo televisivo da «tempi facili, il populismo dell’edonismo che nasce dal benessere del carpe diem, occasionalistico e rapinoso». Quello di Grillo è un «cyberpopulismo», che si avvantaggia del declino della televisione, specie fra i giovani, e punta su una mini-democrazia diretta. Quello di Renzi è, infine, un «populismo “ibrido”. Un po’ di lotta, un po’ di governo». Un populismo «dall’alto» (tratto dalla recensione di Remo Bodei su La Domenica del Sole24Ore del 02.07).
2. A quelli che l’hanno visto in tv,Vasco ha giocato un supremo sberleffo. Al di là delle polemiche sui “momenti Bonolis” solo lui poteva portare in prima serata seni scoperti ed espressioni non proprio oxfordiane. Oggi date per scontate, eppure c’è stato un tempo in cui tutto ciò fece indignare l’establishment e le convenzionidel paese. Quando era inviso alle mamme e ai giornalisti e amato da tutti gli altri. Ecco, sabato sera 01.07, dopo un’altra stagione in cui paradossalmente il demolitore di monumenti si era trasformato egli stesso in una statua, intoccabile e ingiudicabile, è sceso dal piedestallo ed è tornato a giocare come quando era ragazzo: è questo che ci piace di Vasco. Marisa ed io, ancora fidanzati, andammo allo stadio di Bergamo per un suo concerto (+ di 30 anni fa), che ricordo, durò poco, solo 40 minuti: dopo una serie di canzoni tutte d’un fiato, crollò a terra disfatto …
3.È finita l’epoca delle casalinghe italiane, donne tutte cucina e lavatrici, figli e marito? A decretare la fine di questa «categoria» è l’Istat, con una ricerca che evidenzia luci e ombre della situazione delle donne che si occupano della casa e hanno su di sé la maggior parte del carico famigliare. Nel 2016 sono 7 milioni 338 mila le donne che si dichiarano casalinghe, 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa.
4. del libro di Ferruccio de Bortoli: Poteri forti (o quasi), regalatomi da Barbara a maggio (in una bella giornata tutta milanese, insieme con Paolo), mi è piaciuto soprattutto l’ultimo capitolo: Ritratti, in particolare quello di Carlo Maria Martini, in cui l’autore confessa che: … deve a lui un tormentato percorso di riavvicinamento alla fede. Nella nostra società, così immiserita nella sua patologia pulsione materiale, vi è una sotterranea e disperata ricerca di senso.Un vuoto di contenutispirituali che, a volte, risulta insopportabile. Ed esiste un momento nella vita di ciascuno di noi, nel quale non ci si può sottrarre a un esame di coscienza. Prosegue: … ora credo che Martini sia stato uno “svegliatore” contemporaneo, anche della Chiesa. Un padre che ha saputo sedersi accanto a noi, comprendere i nostri dubbi e le nostre paure, e parlarci senza pregiudizi… Martini non cessò mai, nella sua opera pastorale, di andare incontro al prossimo, al non credente, all’ateo, a chi professava una religione diversa… il 06 luglio Papa Francesco ha nominato il successore di Scola, dopo Schuster, Montini, Martini, Tettamanzi, …: monsignor Mario Delpini, nativo di Gallarate (Va), cresciuto a Jerago con Orago, ora 66enne, uomo sobrio, ironico, colto ma senza ostentazione, nel caso determinato.
5. Paolo Borsellino, assassinato 25 anni fa(il 19 luglio 1992): una delle sue frasi celebri«È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola».
6. Il potere italiano è un potere virtualmente impotente.In un regime democratico, alla fine, il potere della politica è il potere dei cittadini, i quali solo grazie alla politica possono sperare di contare qualcosa. Così come d’altra parte è in virtù del potere di legiferare, cioè grazie allo strumento della legge, che il potere della politica è anche l’origine e il cuore del potere dello Stato e viceversa. Una politica che rinuncia a impugnare la legge, a far valere comunque il principio di legalità, è una politica che rinuncia al proprio potere e allo stesso tempo mina lo Stato decretandone l’inutilità. Rinuncia alla propria ragion d’essere e si avvia consapevolmente al proprio suicidio. Non è quello che sta accadendo in Italia? (tratto dal Corriere.it di Ernesto Galli della Loggia).
7. Non facciamo più figli!!!Il crollo delle nascite potrà anche imputarsialla crisi economica e alla mancanza di politiche a sostegno della famiglia, ma il calo del desiderio — di cui quello delle nascite è solo una delle conseguenze — evoca le storture di una civiltà sempre meno connessa con i ritmi e le leggi della natura, in cui si parla continuamente di sesso, ma lo si pratica sempre di meno. Solo le nazioni più evolute, quelle scandinave, stanno tentando una riscossa a base di spot televisivi in cui si reclamizza il più antico e dimenticato dei piaceri. Ma da che cosa dipenderà questa gigantesca rimozione collettiva del problema? Certamente dalla paura di prenderne coscienza e dalla indisponibilità a cambiare stile di vita. Ma potrebbe esserci anche dell’altro: la scomparsa del senso di missione che ogni civiltà reca con sé. Come se l’Occidente sentisse di avere esaurito il suo ciclo bimillenario e fosse diventato meno fertile perché si è rassegnato all’idea di dovere passare la mano. In un saggio di Robert Kaplan intitolato Monsoon si profetizza un futuro prossimo in cui le due potenze mondiali saranno Cina e India e dove proprio a quest’ultima toccherà il compito di portare avanti la fiaccola della civiltà occidentale che i nostri spermatozoi dimezzati stanno spegnendo nel disinteresse di tutti.
DA PAPA FRANCESCO (8):
1.Nell’udienza di mercoledì 27.06 con i sindacati, Papa Francesco ha parlato di povertà, esclusione, disoccupazione, corruzione, parità, famiglie, missione del sindacato: «Col passare del tempo avete finito per somigliare troppo alla politica, o meglio, ai partiti politici, al loro linguaggio, al loro stile». E ha aggiunto: «La persona non è solo lavoro, perché non sempre lavoriamo, e non sempre dobbiamo lavorare…». E ancora: «Il capitalismo di oggi non comprende il valore del sindacato, perché ha dimenticato la natura sociale dell’economia, dell’impresa, della vita, dei legami e dei patti. Ma forse anche la nostra società non lo vede lottare abbastanza nei luoghi dei diritti del non ancora, nelle periferie esistenziali, tra gli scartati del lavoro, tra gli immigrati, i poveri. Oppure perché a volte la corruzione è entrata nel cuore di alcuni sindacalisti. Abitare le periferie può diventare una strategia di azione, una priorità del sindacato di oggi e di domani». Il Papa ha anche pensato ad un nuovo e urgente «patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare posti di lavoro per i giovani che hanno il diritto- dovere di lavorare. È una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti. Il dono del lavoro è il primo dei padri e delle madri ai figli e alle figlie, è il primo patrimonio di una società. È la prima dote con cui li aiutiamo a spiccare il loro volo libero della vita adulta». Perché «è un peccato grave parlare di economia di mercato. Dobbiamo invece parlare di economia sociale di mercato, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II».
2.Fame e malnutrizione sono la conseguenza dell’inerzia di molti e dell’egoismo di pochi. Lo ha affermato Papa Francesco nel suo messaggio rivolto alla Fao, l’organizzazione interna all’Onu che si occupa di fame, alimentazione e produttività agricola. Non può più essere accettata una realtà che vede 800 milioni di persone che non hanno di che mangiare.I primi a pagare il prezzo di tutto ciò sono i più poveri. Ci troviamo in pratica dinanzi a un sistema complesso che colpisce prevalentemente i più vulnerabili. Gli stessi “che non solo sono esclusi dai processi produttivi, ma che spesso sono costretti a lasciare le loro terre d’origine alla ricerca di rifugio e di una speranza di vita”.Papa Francesco ha così offerto il suo sostegno: “Vorrei unirmi con un contributo al programma della Fao per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove ci sono conflitti e siccità.
3.“Lo sbaglio, quando le cose vanno male, è restare fermi al punto di partenza. Reagire e aprirsi non è facile, soprattutto nei momenti bui in cui viene naturale starsene con se stessi, rimuginare sulle ingiustizie della vita e sull’ingratitudine degli altri. Questo lo sappiamo tutti. E sappiamo anche che in queste situazioni tutto diventa molto triste. Gesù però vuole tirarci fuori da queste sabbie mobili e indicarci la via d’uscita: l’uscita da queste situazioni sta solo nel tendere la mano e alzare lo sguardo verso chi ci ama sul serio” così ha detto Papa Francesco all’Angelus di domenica 09 luglio.
4. “L’Europa ha un patrimonio ideale e spirituale unico al mondo, che merita di essere riproposto con passione e rinnovata freschezza”. Questo l’ultimo tweet scritto da Papa Francescol’11.07, giorno di San Benedetto, patrono d’Europa.Serve insomma la consapevolezza di quanto sia grande e importante l’Europa, se si vuol costruire davvero un Continente migliore. E per ritrovare questa consapevolezza non si può non rispolverare il famigerato nodo delle radici cristiane dell’Europa.A questo proposito Bagnasco ha detto: “Quando si perde l’identità, poi non si sa più chi siamo. Allora l’entusiasmo viene meno e subentra lo smarrimento del dove andare, del chi siamo e del cosa dobbiamo fare. Ecco perché il discorso delle nostre origini cristiane non è un discorso meramente accademico, ma si tratta proprio di ciò che siamo e di ciò che l’Europa è sempre stata”.L’Europa ora è chiamata più che mai ad accogliere. L’accoglienza è infatti una delle più grandi sfide che si sta ritrovando ad affrontare. E anche in questo torna il discorso identitario: laddove c’è consapevolezza della propria identità c’è anche più coraggio nell’affermare il valore dell’accoglienza, del dialogo. Sapere chi si è serve proprio per battere la paura, per battere il senso di smarrimento che le ondate migratorie ci provocano.
5. Rispetto, responsabilità e relazione. Questi i temi messi al centro da Papa Francesco in un messaggio indirizzato al “Convegno Laudato sii e grandi città”, in corso a Rio de Janeiro.Rispettare la Creazione è uno dei compiti fondamentali che dobbiamo darci in quanto cristiani, ma prima di tutto in quanto esseri umani.
6. “Bisogna superare ogni forma di razzismo, di intolleranza e di strumentalizzazione della persona umana”. Lo ha scritto Papa Francesco sul suo account Twitter (@Pontifex) durante la Giornata (18.07) dedicata a “Nelson Mandela”, figura simbolo della lotta per i diritti civili e per il superamento delle discriminazioni razziali.Correva l’anno 1994 quando Nelson Mandela, eletto presidente del Sudafrica, disse: “Vogliamo costruire una società in cui bianchi e neri possano camminare a testa alta dando vita a una nazione in pace con se stessa e con il resto del mondo. Dove c’è povertà e malattia, dove gli esseri umani sono stati vittime di oppressione, c’è più lavoro da fare. E il nostro compito è proprio questo: garantire libertà per tutti”.
7.“La linea di confine tra il bene e il male passa nel cuore di ogni persona, perché tutti noi siamo peccatori”. Lo ha ricordato Papa Francesco durante l’Angelus del 23.07.“Gesù ci dice che in questo mondo il bene e il male sono intrecciati, che è impossibile separarli del tutto. Solo Dio può farlo e lo farà nel giudizio finale”. Pertanto, “i cristiani vivono in un campo di libertà in cui ogni giorno si compie il difficile esercizio di discernere il bene dal male, e viceversa”.
8. "I nonni sono importanti nella vita della famiglia, perché comunicano il patrimonio di umanità e di fede essenziale per ogni società". Lo ha affermato Papa Francesco, tramite un tweet pubblicato il 28.07 sul suo account @Pontifex. Il Santo Padre, con questa frase, ha voluto ribadire al mondo intero il ruolo essenziale e centrale dei più anziani, cioè di coloro che sono custodi e baluardo di questa nostra società.