Newsletter ottobre 2017
Cari lettori, questa newsletter inizia con il desiderio di coinvolgervi negli aspetti di vita africana: in Kenya (il cui clima è tale da essere considerato da noi estate tutto l’anno) si vive sempre all’aperto. In casa (al chiuso), si sta solo la notte per dormire, altrimenti tutta la vita si svolge fuori, nei cortili, nelle strade, all’aperto. I keniani la sentono come una “esigenza” e “condizione collettiva”, tutti sanno tutto di tutti e non conoscono la privacy familiare, non sanno neppure tenere un segreto, è più forte di loro. Per la loro vita è più importante il “senso di appartenenza alla comunità, al villaggio, rispetto al nucleo familiare”. Questo ci fa capire la valenza del nostro fare, in quanto il Tabasamu, con l’ampia dotazione di servizi che offre, rappresenta un valore identitario sociale, anzitutto come luogo di appartenenza dei nostri bimbi, offrendo un senso comunitario, in cui crescere, in cui ci si deve rispettare, imparare, divertire, credere in se stessi e in un futuro, ma anche per gli adulti che ogni giorno raggiungono il nostro dispensario o utilizzano il Tabasamu Hall e pure per altri giovani che vengono a giocare o alle conferenze… insomma, un punto di riferimento sociale, ecco questo è il Tabasamu Centre e questo è quello che Marisa avrebbe voluto si avverasse. Dunque il nostro compito è fornire risposte alle aspettative di crescita della popolazione, non solo fisica e materiale, ma soprattutto morale, civica, sociale, culturale, valoriale. Per questo dobbiamo sempre più incidere sulla relationship tra noi (Wazungu) e gli abitanti del luogo (Giriama) in cui siamo collocati, annullando le distanze culturali, i pregiudizi, le eventuali incomprensioni conseguenti. E per ottenere questo, coinvolgo anche i volontari italiani, in una crescita educativa congiunta, con trasmissione reciproca dei differenti valori (anche mettendo in evidenza le cose che non vanno nella società adulta). Il volontario svolge un’azione importante al Tabasamu C., per questo deve possedere forti qualità proprie, motivazioni interiori, non deve venire per gratificare se stesso. Col proprio comportamento rispettoso deve dimostrare di saper amare in modo incondizionato, senza ricevere gratificazioni. Dall’esperienza umana può trarre solo vantaggi e capire per esempio l’assurdità dello spreco (cui si è abituata la società occidentale) e il piacere dell’essenzialità (come ha ben percepito la volontaria Marialina). Il Tabasamu C. con i suoi bimbi, offre molto ai nostri visitatori e volontari, non solo forti emozioni (che difficilmente scorderanno), ma anche un accrescimento di “maturità umana” e un pizzico di “spiritualità interiore”. Mentre il Tabasamu C. viene gratificato dalla loro presenza, traendo emancipazione, pluralismo, apertura mentale, di visione della vita differente, ... La forza, l'energia, la creatività, la professionalità dei Volontari offrono visioni nuove e propongono al Tabasamu nuovi approcci culturale, professionale, economico e sociale.
Fai volontariato: fare del bene fa bene!
Un’ampia revisione di 40 ricerche, pubblicata sulla rivista BMC Public Health dimostra che occuparsi degli altri e spendersi in attività benefiche non è vantaggioso solo per chi riceve le nostre attenzioni, ma anche per la nostra salute: il volontariato infatti aumenta il benessere generale, allontana il rischio di depressione, ci rende più soddisfatti di noi stessi e addirittura potrebbe allungare la vita. I dati peraltro confermano quelli di uno studio pubblicato su Jama Pediatrics, secondo cui anche gli adolescenti impegnati in progetti di volontariato stanno meglio: calano colesterolo, marcatori dell’infiammazione e pure il peso, in più si registrano effetti positivi sull’autostima, l’umore, la capacità di empatia e la salute mentale.
Mercoledì 04 - sono arrivati i volontari Valeria (per la 2° volta quest’anno) e Gianpiero (per la prima volta); ci hanno portato una rete da tennis con telaio, racchette e tante palline, inoltre vestiti, mutandine, cappellini, borse. Il gioco del tennis ha incuriosito i nostri bimbi e grazie ad una raccolta soldi programmata, presto potremo avere un campo da tennis.
Giovedì 05 - la benefattrice belga Sarah, ci ha inviato i libri (di tutte le materie) per la classe quinta del 2018: grazie!!! Inoltre sta organizzando un container dal Belgio, con vestiti, scarpe..
Sabato 07 - i bambini della terza classe in piscina del Royal Tulia per un corso di nuoto con l’istruttrice Valeria, cui hanno partecipato anche Gianpiero, il pool attendant Edison, i maestri Joseph, Shadrack e Kombe.
La marcatura linee del campo basket (consumate dal sole e dalla pioggia) è stata rifatta da Gianpiero e Valeria:
Lunedì 09 - sono arrivate (sono state una settimana con noi), da Roma Sister Vitaliana Madre Superiora Generale della Congregazione “Suore Francescane del Sacro Cuore di Gesù”, accompagnata da Sister Giovanna, Segretario Generale della Congregazione, entrambe maltesi e da Nairobi Sister Teresia, Madre Superiora del Kenya, accolte da canti e balli di benvenuto dei nostri bimbi. Abbiamo confermato la continuità della loro presenza e valenza all’interno del Tabasamu C., ipotizzando uno sviluppo ulteriore nel prossimo futuro. Hanno donato una somma di denaro da utilizzare nel primo trimestre del 2018 dedicato all’estensione del pranzo agli alunni della Primary School. Grazie!!!
Venerdì 13 - Valeria e Gianpiero hanno offerto la merenda e donato alcuni premi per la chiusura scuola, i saluti con canti:
Martedì 24 - iniziato il primo “Trophy Marisa 2017”, con diverse discipline sportive: calcio con team della scuola statale di Kaembeni e di Magarini, mentre basket e volley, gare di velocità di pista atletica 100, 200, 400 mt, salto in alto, salto in lungo, lancio del peso, giavellotto con i nostri alunni p. school: abbiamo associato il ricordo della figura di Marisa con la gioiosità e l’attività ludica, alimentando il ricordo del suo sorriso e serenità interiore, che sapeva esprimere..
Mercoledì 25 - chiusura (anticipata per la ripetizione delle elezioni presidenziali) dell’anno scolastico 2017 al Tabasamu Hall stracolmo: prima la S. Messa, poi lo show dei bimbi alla presenza dei genitori: canti, balli, sketch, …, infine premiazione degli alunni migliori e a chiusura giornata: pranzo per tutti con riso pilau.
Sabato 28 - si sono conclusi i lavori della costruzione della maternità: un sincero ringraziamento a Paolo R. e Laura T. dell’Onlus “Progetto Lucy Smile”, per la donazione dell’edificio. Ora rimane da acquistare l’arredamento (costo € 2.000): CHI PUO’ CI AIUTI, PER FAVORE, mentre le attrezzature sanitarie ci verranno donate dall’Italia. Ad allestimento effettuato dovremo convincere le partorienti di smetterla di far nascere i bimbi nelle capanne, prive di igiene e di personale specializzato: in programma meeting per le partorienti con relatore Dr. Nelson K.
Lunedì 30, Martedì 31 e Mercoledì 01.10 - continuazione e conclusione dei giochi del primo “Trofeo Marisa”: varie discipline di atletica leggera, volley, basket con relative premiazioni ai vincitori, agli allenatori Teacher Joseph e Ali ed anche premi di consolazione per i giocatori meritevoli delle squadre perdenti.
Martedì 31 - conclusi i lavori di costruzione del corpo servizi attività sportive: deposito, spogliatoi femmine e maschi e un grande spazio coperto/aperto a disposizione dei giocatori, allenatori e arbitri, per meeting, consegna premiazioni, ...
Sabato 28 - sposalizio di Alessandra e Mattia (amici di Filippo V.): grazie per la donazione, da parte di tutti noi!
“Maisha marefu!” (lunga vita!)
DOMENICA 03 DICEMBRE 2017 ALL’ELMEPE DI ERBA PARTECIPEREMO A: “COMMERCIANTI PER 1 GIORNO – MERCATINO DELLE OCCASIONI” VI PREGO DI PARTECIPARE NUMEROSI, PER SOSTENERE IL NOSTRO STAND, IN CUI TROVRERETE TANTA OGGETTISTICA KENIOTA PER SPLENDIDI REGALI NATALIZI!
VI RICORDO IL NUOVO IBAN: IT 90 C 03111 51270 000000000156 INFORMAZIONI CULTURALI: IL NOSTRO STILE, LA NOSTRA MISSIONE, LA NOSTRA FILOSOFIA DI VITA
DAL KENYA (9) Informazioni tratte dal portale italiano in Kenya:
1. Gad Lerner per due giorni (8 e 9 ottobre) in giro per Malindi a caccia di "Ricchi e Poveri". Il giornalista e conduttore televisivo è venuto in Kenya di persona per un servizio sulle contraddizioni di questo Paese. Lerner, sta preparando la sua nuova trasmissione d'inchiesta che si intitola appunto "Ricchi e Poveri" e andrà in onda da novembre su Rai Tre, la domenica in seconda serata.
2. Buone notizie per l’autostrada Bagamoyo-Malindi: gli studi di fattibilità sono quasi conclusi e la Banca Africana per lo sviluppo (AFDB) sta cercando partner finanziari per reperire i 400 milioni di dollari che uniti ai 300 milioni già stanziati dalla stessa banca africana, serviranno a coprire tutti i 445 chilometri del tratto tra la cittadina tanzaniana a nord di Dar Es Salaam e quella keniana a nord di Mombasa. Secondo quanto la Banca Africana ha dichiarato all’agenzia stampa cinese Xinhua, la costruzione effettiva dell'intera autostrada a due corsie Malindi-Bagamamoyo è prevista per la fine del 2018.
3. E' da molto che si parla della possibilità che la compagnia di bandiera etiope Ethiopian Airlines inserisca in un prossimo futuro la tratta Addis Abeba-Malindi, in coincidenza con i voli della stessa con Roma e Milano. Ora questo futuro sembra sempre più prossimo. La tratta tra Etiopia e Kenya verrebbe gestita con un DHC Bombardier da 80 posti con due ore o poco più di viaggio.
4. Malindi perde il parco eolico più grande dell'Est Africa. L'azienda svedese finanziata dalla Banca Mondiale che lo aveva progettato, andrà a farlo in Tanzania. Niente parco eolico a Ngomeni, la zona a nord di Malindi ben nota agli italiani per la base San Marco. La mega centrale da 600 megawatt che attraverso il vento avrebbe dato energia rinnovabile a tutta la costa, non sarà più costruita al largo di Ungwana Bay come prospettato dall'azienda svedese che l'ha progettata. Il progetto, per il quale è pronto un prestito di 2 miliardi di euro dalla Banca Mondiale, sarà spostato in Tanzania.
5. Anche quest'anno il Maasai Mara è la migliore riserva di tutto il Continente africano, e Diani Beach la migliore spiaggia. Questo è emerso dalle premiazioni dei World Travel Awards 2017 nella categoria Africa. Le consegne degli awards si è tenuta nei giorni scorsi a Kigali in Rwanda. Anche il Kenya Tourist Board, ufficio di marketing del Ministero del Turismo ha ricevuto un premio, così come il porto di Mombasa come miglior approdo per le crociere.
6. Dal 2009, anno in cui il Kenya entrò a far parte dei circuiti internazionali del golf, il Paese ha fatto molta strada tra "green" e "fairway", tanto che nel 2018 ospiterà uno dei tour più lunghi e completi del mondo, attraverso diversi scenari che offriranno ai golfisti la possibilità di trascorrere un periodo di svago, clima mite e sport con sempre più professionalità.
7. Sarà la più importante azienda cinese di connettività a dare internet veloce tramite fibre ottiche a tutto il Kenya. L'accordo è stato siglato da Huawei e il Governo keniano a Nairobi. L'azienda cinese, che ha già provveduto a preparare la posa di 4300 chilometri di fibre ottiche in tutto il paese, completerà il programma con 2100 chilometri più 500 per uso militare.
8. Il 20 ottobre originariamente era il "Kenyatta Day", il giorno che ricordava la data di nascita (20 ottobre 1889) di Jomo, primo Presidente del Kenya indipendente. Dal 2010, dopo la stesura della nuova costituzione, la festa nazionale è stata dedicata anche agli altri eroi che hanno preso parte alla liberazione del Paese dal governo coloniale britannico, dal 1952 al 1963. Mai come quest'anno questa ricorrenza è simbolica, non soltanto perché avviene a sei giorni dalle nuove elezioni, ma perché una festa che è simbolo di unità nazionale e di riconciliazione, viene celebrata in un clima di divisione e di spaccatura in due del Paese.
9. Uhuru Kenyatta è stato rieletto Presidente della Repubblica del Kenya anche nella seconda tornata elettorale del 26.10.
DAL MONDO (9):
1. Una nuova rivoluzionaria scoperta nel campo delle cure contro la malaria è stata sviluppata dei ricercatori del Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health's Malaria Research Institute di Baltimora, negli Stati Uniti. Si tratta di un batterio in grado di rendere inefficace l'azione parassitaria delle zanzare anofele, che causano la trasmissione del plasmodium falciparum, che è causa della malaria nel sangue. Lo studio, pubblicato sulla rivista della scuola di ricerche mediche, rivela come può essere utilizzato il batterio: modificando geneticamente alcune zanzare "normali" e immettendole in ambienti dove invece abbondano le anofele, specialmente quelli con situazioni endemiche. Il team di ricercatori ha scoperto che questo ceppo batterico può diffondersi rapidamente e persistere a lungo tra le zanzare portatrici di malaria. Una versione geneticamente modificata del ceppo batterico sopprime fortemente lo sviluppo del parassita della malaria, rendendo le zanzare molto meno propense a trasmettere i parassiti all' uomo. Inoltre, un altro gruppo di ricercatori ha scoperto che una seconda modifica genetica del batterio può modificare le preferenze di accoppiamento delle zanzare. Le ricerche hanno stabilito quindi che poiché la malaria è diffusa da zanzare anofele femminili, un modo efficace per prevenire la malaria, oltre agli approcci tradizionali come reti da letto e insetticidi, è quello di modificare le zanzare in modo che non siano più in grado di diffondere il parassita agli esseri umani (Malindikenya.net).
2. Che Guevara a 50 anni dalla morte (09.10.67): Al «Che», instancabile comandante militare, capace di abbandonare le cariche politiche per non trasformarsi in un burocrate, bastavano poche, efficaci frasi dirette per catturare i suoi ascoltatori, che trovavano dietro la sua figura carismatica grandi motivazioni e grande impegno. E infatti, dopo la celebre foto di Alberto Korda e dopo quella del corpo morto (simile al Cristo del Mantegna), l’immagine del «Che» è la più riprodotta nella storia della comunicazione. L’effige è rimasta nel tempo il simbolo «puro» della rivoluzione e della ribellione giovanile, nonostante sia stata raffigurata innumerevoli volte su poster, magliette e oggetti kitsch. La «bellezza della sconfitta» ha fatto in modo che il «Che» diventasse un’icona, cioè l’inserzione di un frammento di eternità nel convulso racconto della nostra esistenza (Corriere.it).
3. 1917-2017 La rivoluzione di Lenin non è finita. Resta tra noi l’eredità dei bolscevichi. Andrea Graziosi, autore di un’ampia Storia dell’Unione Sovietica in due volumi edita dal Mulino: «Per oltre due secoli, dall’epoca dello zar Pietro il Grande e in parte anche da prima, la Russia aveva cercato di avvicinarsi all’Europa. E ci era riuscita, come dimostra la sua fioritura culturale nell’Ottocento. Ma la rivoluzione d’Ottobre segna una frattura che non si è più sanata. Con il regime sovietico inizia una divaricazione a cui neppure la caduta del comunismo ha posto rimedio. Mentre alcune componenti dell’impero smembrato, dall’Ucraina alla Georgia, sono attratte dall’Europa, le forze che spingono in tal senso a Mosca sono molto più deboli che in passato. In questo come in altri aspetti (penso al modo in cui rivendica come fonte di legittimazione la vittoria nella Seconda guerra mondiale), il regime di Vladimir Putin è segnato dal lascito sovietico» (Corriere.it).
4. Una carneficina a Mogadiscio: sono almeno 270 i morti dell’attentato avvenuto sabato 14, e oltre 300 i feriti. Diverse fonti indicano nei terroristi di Al Shabaab i responsabili del massacro. I feriti muoiono come mosche negli ospedali, dove mancano le attrezzature, i medicinali e il sangue per poterli tenere in vita. La gran parte delle vittime è costituita da venditori ambulanti che si trovavano sulla grande arteria stradale Jidka Afgooye, in cui è esploso il camion-bomba, dove si trova, tra gli altri edifici, quello dell’hotel Safari. Gli Shebaab controllano ancora il centro ed il sud della Somalia e puntano a ricreare proprio a Mogadisco uno Stato islamico sulle orme delle Corti Islamiche che controllavano il paese fino al 2006, quando grazie all’intervento delle truppe etiopiche e degli Stati Uniti il cosiddetto allora Governo di Transizione di Baidoa, riprese il controllo della capitale (Corriere.it).
5. Microsoft e Facebook hanno annunciato il completamento di Marea, il «super cavo internet in grado di solcare l'Oceano Atlantico». Una nuova tecnologia attraverso cui sarà possibile velocizzare il traffico dati: le due società promettono lo streaming simultaneo di 71 milioni di video ad alta definizione. Lungo 4.100 miglia, circa 6.600 chilometri, questo gioiello dell'high tech connette la città spagnola di Bilbao con l'americana Virginia Beach. La «posa» di Marea è iniziata ad agosto 2016; il cavo si trova a 3,3 chilometri di profondità, lontano da altri sistemi transatlantici per evitare interferenze. Marea garantirà anche una minor congestione delle reti con grandi vantaggi per il consumatore finale. Il cavo consente una trasmissione velocissima: 160 terabit al secondo. Parliamo di una connessione 16 milioni di volte più veloce rispetto a quelle che usiamo in casa (Corriere.it).
6. Quale leader mondiale di questi tempi può promettere «una vita migliore e più felice» al suo popolo? Un Paese «più bello e armonioso»? Lo ha fatto Xi Jinping aprendo il 19° Congresso del Partito-Stato che domina la Cina dal 1949.Il presidente cinese Xi Jinping ha ripercorso con entusiasmo i suoi primi cinque anni alla guida del Partito comunista e del paese, ma ha avvertito anche che a dispetto dei significativi progressi in molte aree la seconda economia mondiale resta «il più grande paese in via di sviluppo» del mondo. Tra le iniziative di successo del suo governo, Xi ha citato la lotta alla corruzione, alla povertà e all’inquinamento ambientale e atmosferico, il consolidamento della sicurezza nazionale e il rafforzamento del Partito comunista cinese. Xi ha fissato obiettivi al 2021, centenario della costituzione del Partito, e poi al 2035 e poi al 2049, il centenario della Repubblica popolare. Il segretario generale e presidente della Repubblica popolare ha subito rivendicato che sotto la sua guida, negli ultimi cinque anni, il Pil cinese è salito da 8,2 a 12 trilioni di dollari. Il 30% cento della crescita globale è dovuto alla Cina. la crescita sempre confortante: 6,9% nella prima metà dell’anno. È con questi numeri che Xi può permettersi di dire che il Partito ha come missione di provvedere alla felicità del popolo. La nuova era è l’era di Xi. Gli manca solo il titolo di statista globale. E anche per questo obiettivo ha una strategia e una chiara visione sul futuro delle relazioni internazionali. È aiutato dalla confusione della presidenza Trump, che minaccia protezionismo commerciale, soluzioni militari con Iran e Nord Corea, non crede negli Accordi di Parigi sul contrasto al riscaldamento terrestre. E anche dai leader europei costretti a discutere di Brexit dura o morbida e immigrazione clandestina. (Corriere.it).
7. L’evoluzione naturale non soltanto esiste, ma è pure ancora all’opera sull’uomo, portandoci a diventare sempre più longevi e in salute: è quanto emerge da un ampio studio pubblicato su PLOS Biology da un genetista della Columbia University di New York che si è impegnato nell’analisi genomica di oltre 210mila persone (Corriere.it).
8. Melinda Gates riflette sui rischi di una caduta di tensione nella lotta contro la povertà e le malattie: «Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito alla più straordinaria riduzione della povertà, delle malattie, della malnutrizione e della mortalità infantile a livello planetario. Ma questi progressi non sono un dato acquisito anche per il futuro, non sono inevitabili. Molti fattori stanno mettendo in pericolo i risultati che abbiamo ottenuto, qui negli Stati Uniti e negli altri Paesi donatori. L’impegno si sta indebolendo, è molto pericoloso». Per sensibilizzare governi e opinione pubblica internazionale la Fondazione ha redatto un rapporto sulle cose fatte e sulla distanza che ancora ci separa dal raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (Corriere.it).
9. Un gruppo di archeologi tedeschi ha scoperto alcuni denti fossilizzati di 9,7 milioni di anni. Gli studiosi ritengono possano riscrivere la storia umana. Pare che questi denti siamo molto simili a quelli di «Lucy», lo scheletro di 3,2 milioni di anni ritrovato in Etiopia e considerato l’anello di congiunzione nell’evoluzione della scimmia in uomo. Eppure non assomigliano a quelli di altre specie che si trovano in Europa o in Asia, riaccendendo l’ipotesi non africane delle origini umane. Il punto chiave è che si tratterebbe di uno stato evolutivo molto simile a quello del fossile etiope, ma cinque milioni di anni più «vecchi». Al momento la scienza dice infatti che gli umani moderni si sono evoluti in Africa orientale tra i 400.000 e 200.000 anni fa, e poi, circa 70mila anni fa, hanno cominciato la loro «diaspora» nel resto del mondo (Corriere.it).
DALL’ITALIA (7):
1.Tutto ruota intorno ai social network e le intelligenze artificiali, in futuro, saranno sempre più dominanti. In questa prospettiva l’empatia sarà sempre di più una risorsa scarsa. È quindi importante essere in grado di programmare reazioni empatiche una competenza sempre più necessaria per tante professionalità, dai designer di prodotto agli architetti, fino ai professionisti della comunicazione. Ci stiamo muovendo verso una “economia dell’empatia” dove i brand saranno scelti in base al livello di empatia che generano e non in base a quello che sanno realmente fare.
2. L'Italia si avvia a un invecchiamento della popolazione sempre più rapido e con sempre maggiori disparità. La Penisola - sottolinea l'Ocse in uno studio - è già uno dei Paesi più vecchi del mondo e lo diventerà ancor di più: ci sono già 38 ultra-65enni ogni 100 persone tra i 20 e i 64 anni. In Italia negli ultimi 30 anni, i giovani hanno perso sempre più terreno - in termini economici - rispetto alle generazioni più anziane, hanno difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e si ritrovano sempre più frequentemente con lavori atipici. Il tasso di povertà è schizzato verso l'alto per i giovani, mentre è diminuito per gli anziani. Una situazione che fotografa le difficoltà dei più giovani di accedere al lavoro soprattutto dalla crisi in poi, mentre le fasce d'età più anziane si sono trovate relativamente riparate, sia in termini di carriera lavorativa che di benefici pensionistici maturati. In media, tra l'altro, il tasso di occupazione femminile è di 20 punti inferiore a quello degli uomini e questo rende ancora piu' complessa la vecchiaia per le donne, anche se le giovani generazioni partecipano di più' al lavoro e hanno carriere più lunghe.
3. Il recente rapporto annuale della Fondazione Migrantes segnala che cinquantamila giovani nel 2016 ha lasciato l’Italia per cercare fortuna all’estero. Da quel che sembra, anche quest’anno i dati saranno confermati. Sono sempre di più gli under 35 che emigrano, quasi tutti per questioni di lavoro e non solo per disperazione, come un secolo fa. Molti sono professionisti, neo laureati o hanno un gruzzoletto da parte per aprire un’attività, ma si sentono frustrati dalla poca meritocrazia del nostro Paese, dalle tasse e dalla difficoltà a trovare ambienti dove “crescere” professionalmente o conseguire soddisfazioni e successi nel loro ambito. Per molti però si tratta anche di una ricerca spirituale e di vita, lontani da certe logiche dell’era moderna, dalla decadenza del mondo Occidentale e dallo stress. Probabilmente i 1500 giovani all’anno che decidono di trasferirsi in Africa, di cui gran parte scelgono Kenya e Sudafrica, la pensano così.
4. E’ uscito l’ultimo libro dell’ambasciatore Sergio Romano, dedicato a una serrata indagine su virtù e debolezze del presidente statunitense Donald Trump. Nel titolo Trump e la fine dell’American Dream (Longanesi) è già ben presente un giudizio che associa strettamente il capo della Casa Bianca a un generale declino degli Stati Uniti, nella loro presenza internazionale ma anche, e l’autore insiste su questi aspetti talvolta trascurati, nella loro coesione sociale, nell’impatto delle religioni, nella saldezza dell’apparato produttivo.
5. In Francia, nell’ultimo anno, la circolazione dei quotidiani è scesa del 6%, in Germania del 9% e nel Regno Unito del 12%. Beppe Severgnini scrive: dobbiamo essere onesti con noi stessi, non farci illusioni e rispondere a una domanda. Questa: perché qualcuno, nel 2027, dovrebbe leggere un quotidiano? Quale sarà la motivazione all’acquisto? La risposta è semplice: l’utilità. I quotidiani resisteranno se troveranno il modo di rendersi utili. Se la gente attribuirà loro un valore. Utile è un aggettivo vasto, e ne comprende altri. Si può diventare utili coinvolgendo, spiegando, anticipando, avvertendo, rassicurando, sintetizzando, illustrando, consolando, sorprendendo; anche divertendo, emozionando e insegnando (il New York Times riceve donazioni per pagare gli abbonamenti digitali per gli studenti delle scuole superiori). Se ne saremo capaci, i quotidiani vivranno a lungo e chissà: forse li aspetta una nuova, brillante stagione. Se non ne saremo capaci, diventeranno comparse; e se ne andranno, uno dopo l’altro. Non sarà l’apocalisse dell’informazione: sarà la fine di un modo di organizzarla e distribuirla.
6. I sei Paesi fondatori, quelli che nel 57, diedero vita alla CEE firmando il trattato di Roma, all’epoca Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Olanda e Lussemburgo erano più o meno nella stessa barca. Da allora la struttura produttiva è cambiata profondamente, (almeno fino al 2008), le economie di questi Paesi sono andate convergendo, il potere d’acquisto procapite ha avuto una crescita impetuosa, e noi abbiamo anche beneficiato delle solidità delle economie più forti, specie quelle tedesche. Poi la crisi ci ha trascinato al crollo della domanda interna, al blocco degli stipendi e all’arresto dei consumi. Le imprese più dinamiche, dalla manifatturiera alla meccatronica, si sono orientate verso i mercati esteri, e dal 2012 l’export ci sta salvando. Una ripresa faticosa e ancora lontana dai «soci» europei, che nel rapporto debito-pil stanno a quota 90, mentre noi siamo a 132,6.
7. La teoria della felicità per Einstein: «Una vita tranquilla e modesta dà più felicità che la ricerca del successo, legata a costante inquietudine»; per Aristotele la vera felicità è esercitare il proprio libero ingegno, per Seneca la felicità è non aver bisogno della felicità, per Tolstoj è vivere per gli altri, per Victor Hugo è essere amati per ciò che si è, per Oscar Wilde non è avere ciò che si desidera ma desiderare ciò che si ha, per Winston Churchill non è nell'avere ma nel condividere, per il filosofo Gilles Deleuze per essere davvero felici bisogna accontentarsi.
DA PAPA FRANCESCO (4):
1.Papa Francesco a Bologna il 01.10, ha detto: «Non pieghiamo mai la solidarietà alla logica del profitto finanziario, anche perché così la togliamo – potrei dire la rubiamo – ai più deboli che ne hanno tanto bisogno. Cercare una società più giusta non è un sogno del passato ma un impegno, un lavoro, che ha bisogno oggi di tutti». «La crisi economica ha una dimensione europea e globale; e, come sappiamo, essa è anche crisi etica, spirituale e umana. Alla radice c’è un tradimento del bene comune, da parte sia di singoli sia di gruppi di potere. È necessario quindi togliere centralità alla legge del profitto e assegnarla alla persona e al bene comune. Ma perché tale centralità sia reale, effettiva e non solo proclamata a parole, bisogna aumentare le opportunità di lavoro dignitoso. Questo è un compito che appartiene alla società intera». Il cuore della visita è il pranzo in Basilica, tra i poveri: «la Chiesa è di tutti, particolarmente dei poveri. Siamo tutti degli invitati, solo per grazia». Alla fine si recita il Padre Nostro: «È davvero la preghiera dei poveri. La richiesta del pane, infatti, esprime l’affidamento a Dio per i bisogni primari della nostra vita. Il “Padre nostro” è una preghiera che si esprime al plurale: il pane che si chiede è “nostro”, e ciò comporta condivisione, partecipazione e responsabilità comune».
2. No alla discriminazione delle donne, ma no anche alla «utopia del neutro»: sono da «contrastare le interpretazioni negative della differenza sessuale di chi vuole cancellare tale differenza». Papa Francesco ha parlato IL 05.10 alla Pontificia Accademia della Vita. E il suo è stato come sempre un discorso molto chiaro, preciso: «Le forme di subordinazione che hanno tristemente segnato la storia delle donne vanno definitivamente abbandonate. Un nuovo inizio deve essere scritto nell’ethos dei popoli, e questo può farlo solo una rinnovata cultura dell’identità e della differenza».
3. «Sulle poltrone dei piaceri col cuore chiuso». Lo ha detto Francesco durante la Messa di canonizzazione di 25 nuovi santi, in S. Pietro domenica 15: «Spesso si prendono le distanze dall’amore, non per cattiveria, ma perché si preferisce il proprio: le sicurezze, l’auto-affermazione, le comodità. Allora ci si sdraia sulle poltrone dei guadagni, dei piaceri, di qualche hobby che fa stare un po’ allegri, ma così si invecchia presto e male, perché si invecchia dentro: quando il cuore non si dilata, si chiude. Chi non ama invecchia prima». Nella stessa mattinata Francesco ha annunciato un Sinodo per l’Amazzonia, regione «polmone di capitale importanza per il nostro pianeta» e dove vivono popoli indigeni troppo spesso dimenticati anche dall’evangelizzazione». Un’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, che avrà luogo a Roma nel l’ottobre 2019.
4. Nell’udienza del mercoledì 18: «La morte è una realtà che la nostra civiltà moderna tende sempre più a cancellare. Così, quando arriva, per chi ci sta vicino o per noi stessi, ci troviamo impreparati, privi anche di un “alfabeto” adatto per abbozzare parole di senso intorno al suo mistero, che comunque rimane. Eppure i primi segni di civilizzazione umana sono transitati proprio attraverso questo enigma. Potremmo dire che l’uomo è nato con il culto dei morti». Poco prima dell’udienza Francesco ha ricevuto i delegati della «World Conference of Religions for Peace», «La pace è un compito urgente anche nel mondo di oggi, in cui tante popolazioni sono lacerate da guerre e violenze. La pace è, nello stesso tempo, dono divino e conquista umana. Per questo i credenti di ogni religione sono chiamati ad invocarla e a intercedere per essa; e tutti gli uomini di buona volontà, specialmente quanti ricoprono incarichi di responsabilità, sono chiamati a operare per essa, con il cuore, con la mente e con le mani, sì, perché la pace si costruisce in modo “artigianale”». E ha aggiunto: «Nella costruzione della pace le religioni, con le loro risorse spirituali e morali, hanno un ruolo particolare e insostituibile: non possono avere un atteggiamento neutro e, ancora meno, ambiguo riguardo alla pace. Chi commette violenza o la giustifica in nome della religione, offende gravemente Dio, che è pace e fonte della pace, e ha lasciato nell’essere umano un riflesso della sua sapienza, potenza e bellezza».